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Giù i prezzi, crisi delle enoteche Luongo (Ais): Tutto in divenire

Tommaso Luongo, sommelier a Napoli, vede il mondo del vino cambiare, colpito dall'emergenza. Ma «Conoscenza, Competenza e Cultura faranno sempre la differenza».

di Vincenzo D’Antonio
 
04 aprile 2020 | 11:16

Giù i prezzi, crisi delle enoteche Luongo (Ais): Tutto in divenire

Tommaso Luongo, sommelier a Napoli, vede il mondo del vino cambiare, colpito dall'emergenza. Ma «Conoscenza, Competenza e Cultura faranno sempre la differenza».

di Vincenzo D’Antonio
04 aprile 2020 | 11:16
 

In questo periodo di quarantena, ritrovano la loro forza gli "incontri" tramite social. Questa la prospettiva alla base della "rubrica" del nostro Vincenzo D'Antonio (V.), dei suoi "scambi d'opinione" attorno a questa stravolta quotidianità. Dalla ristorazione all'hotellerie fino, naturalmente, al mondo del vino e dei distillati. L'ultima conversazione, intercorsa nella mattinata di mercoledì 1 aprile, è con Tommaso Luongo (T.), nume della sommellerie campana. Appena over fifty, Tommaso Luongo è delegato Ais Napoli e responsabile regionale della Guida Vitae, la guida nazionale dell’Associazione italiana sommelier. Napoletano del centro storico, da ben otto anni è emigrato in collina diventando posillipino!

Tommaso Luongo - Giù i prezzi, crisi delle enoteche Luongo (Ais): Tutto in divenire

Tommaso Luongo

V Ciao, caro Tommaso. Sei a casa?
T Naturalmente sì, nella scrupolosa ottemperanza di quanto disposto dalle nostre autorità e per il mio personale contributo al contenimento di questa epidemia. Non possiamo fare altro che restare a casa e limitarci alle uscite per impellenti necessità.

V Che effetto fa, in aprile, svegliarsi, affacciarsi al balcone e vedere il Vesuvio con la cima spruzzata di neve?
T Indubbiamente ha un suo fascino... Negli ultimi tempi ci stiamo abituando a queste bizze climatiche, ma il pensiero corre ai tanti agricoltori che stanno fronteggiando questi repentini cambiamenti con difficoltà e tanti sacrifici.

V Tu hai una postazione privilegiata per osservare l'andamento dei consumi di vino in Campania. Cosa sta succedendo da tre settimane in qua e cosa accadrà nelle prossime tre settimane?
T Leggo, osservo e rifletto, ma credo che sia difficile fare una previsione realmente affidabile. Stiamo affrontando una crisi epocale e nessuno secondo me può pensare di ragionare utilizzando i parametri valutativi pre Covid-19. Sicuramente è cambiata la propensione all’acquisto, gli obiettivi di consumo e anche il budget. È evidente un generale rallentamento dei consumi del vino e lo spostamento su una fascia di prezzo più bassa; così come sono cambiati i luoghi di acquisto: stanno soffrendo le enoteche mentre la Gdo mantiene (se non migliora) la sua fetta di mercato. Anche il wine-delivery ha visto una impennata. Insomma la situazione è complessa e credo ancora in divenire.

V Caro Tommaso, una breaking news: nel Biellese i carabinieri hanno multato un cittadino che è andato a fare la spesa al supermercato ed ha comprato solo tre bottiglie di vino e null'altro. Multato in quanto non ha comprato generi di prima necessità! come la pensi?
T Forse avrebbe fatto meglio a farsi accompagnare da un animale domestico oppure a indossare un completino da runner. Diciamo che forse si spiega con un eccesso di discrezionalità nell’interpretazione dei decreti. Ma sono comunque curioso di conoscere l’identità delle bottiglie acquistate... Sarà valsa la pena?

V Appunto! Io condivido pienamente, caro Tommaso, quanto dici a proposito dei mutamenti comportamentali e di quelli più forti e più vistosi che verranno. Ti chiedo: a fronte del prossimo scenario, riprenderà centralità il tema degli abbinamenti tra cibo e vino?
T Credo che i fondamentali non cambieranno. Sarà importante andare alla “sostanza” senza ricorrere a effetti speciali. Insomma le 3C - Conoscenza, Competenza e Cultura - faranno la differenza come sempre.

V E se posso aggiungere poi la I di Immaginazione, come diceva Einstein...
Quando si va al ristorante, questo fino a ieri, due le carte a tavola, il menu propriamente detto, ovvero l'offering delle pietanze, e la carta dei vini. Pensi che nello scenario prossimo venturo si giungerà presto ad una maggiore correlazione tra le due carte?
T Devo confessare che non sono un amante delle carte enciclopediche. Quando mi chiedono di sviluppare delle carte dei vini con centinaia di etichette provo sempre a dissuadere il mio interlocutore (spesso inutilmente); comprendo che, soprattutto nella fascia alta della ristorazione, sia quasi una necessità (per tanti motivi) ma credo che sia necessario equilibrio nella proposta e maggiore attenzione nella gestione economica complessiva. Proprio questa crisi costringerà a una “dieta” forzata e ci confronteremo con carte più snelle e asciutte, con una maggiore rotazione delle referenze. Prospettiva più stimolante sia per i clienti che per gli operatori di settore.

V Amen, caro Tommaso. A voler dire che anche io auspico fortemente ciò. Tu sei il responsabile regionale della Guida Vitae, la guida redatta dai sommelier Ais. Vedi ancora futuro nelle guide cartacee?
T Ogni anno la nostra Guida arriva in più di 40mila luoghi tra case, ristoranti ed enoteche. Si può dire che ormai faccia quasi parte integrante dell’arredamento delle abitazioni dei nostri soci. Sarà per ragioni anagrafiche e professionali ma la sfoglio sempre con grande piacere “tattile”. Inoltre, la possibilità di portare sempre con sè una versione digitale sfruttando la versione app è di grande utilità e comodità. È sicuramente il nostro presente e sarà il nostro prossimo futuro. C’è da dire che noi ci rivolgiamo prevalentemente alla platea dei nostri soci e quindi abbiamo una visione “fuori mercato” che ci consente di essere al riparo dalle dinamiche economiche legate al mondo dell’editoria.

V Insomma, un'utenza captive. Capisco e sono d'accordo con te. Caro Tommaso, agevolmente presumo che di qui a poco ti accingi ad un pranzo che sarà light. Pertanto la domanda diviene: cosa conterrà il tuo calice durante la sontuosa cena di stasera?
T Uno degli effetti collaterali di questa quarantena forzata, caro Vincenzo, è la totale assenza del light... qui di “leggero” c’è veramente poco: dalla colazione alla cena, pranzo incluso, di light ci vedo ben poco. Qui diciamo che andrà tutto bene, e andrà tutto bene ma io, riferendomi al guardaroba, aggiungerei “andrà tutto stretto”! Ad ogni modo, non mi sottraggo alla tua domanda e ti comunico che stasera aprirò un grande vino bianco campano: un Fiano di Avellino con dieci anni sulle spalle. Mi dispiace non poter condividere con te questa esperienza ma rimedieremo presto. E questa è una promessa!

V Ed io colgo la promessa, caro Tommaso e quindi il nostro è un arrivederci a presto!
T Ci puoi scommettere ! Permettimi prima di chiudere, caro Vincenzo di fare un grandissimo abbraccio virtuale ai tanti colleghi Ais che condividono la passione per il vino ma sono coinvolti in questa emergenza nazionale con la loro professionalità nell’ambito della sanità, della Gdo, delle forze dell’ordine e in tutti i servizi essenziali alla nostra Nazione. Loro non possono restare a casa: grazie per tutto quello che state facendo!

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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