Prima, legge al 12 di dicembre dell'anno appena trascorso, poi pubblicazione della medesima legge sulla Gazzetta ufficiale il 28 dicembre, infine l'effettiva entrata in vigore da domani, 12 gennaio: si tratta della Disciplina organica della coltivazione della vite e della produzione e del commercio del vino, il cosiddetto Testo unico del vino.
«Tra le principali innovazioni - ricorda Gennarino Masiello, presidente di Coldiretti Campania e vicepresidente nazionale - ci sono le semplificazioni per le comunicazioni da effettuare all'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari (Icqrf) in merito alla planimetria dei locali degli stabilimenti enologici. Si prevede poi la facoltà per i vini Dop ed Igp di poter apporre in etichetta la denominazione di qualità, purché autorizzati dal Mipaaf d'intesa con la Regione competente e si ribadisce che solo le denominazioni di origine possono prevedere l'indicazione di sottozone, oltre alla coesistenza di più Docg e/o Doc o Igt nell'ambito del medesimo territorio».
«Inoltre è stato ridotto da dieci a sette anni - prosegue il vicepresidente Coldiretti - l'arco temporale entro il quale un vino Doc può richiedere il riconoscimento Docg e da quattro a tre le campagne necessarie alla richiesta di cancellazione della protezione qualora le Dop e Igp non siano state rivendicate o certificate. La burocrazia è considerata dai vitivinicoltori il principale ostacolo al loro lavoro. Dal vigneto alla bottiglia fino ad oggi è necessario adempiere a più di 70 pratiche che coinvolgono 20 diversi soggetti, con 100 giornate di lavoro che oggi ogni impresa vitivinicola è costretta ad effettuare per soddisfare le 4mila pagine di normativa che regolamentano il settore».