Se cerchi una traccia in musica che ti racconti l’Oltrepò Pavese, la sinfonia perfetta te la suonano i suoi vini d’eccellenza, soprattutto in un periodo come questo in sui si è costretti a rimanere per lo più tra le mura domestiche e si ha voglia di “viaggiare” almeno con la mente. I vini dell’Oltrepò Pavese seguono il ritmo dell’innovazione, grazie all’entusiasmo di vignaioli di talento che tramandano un’arte di generazione in generazione. Un territorio con una storia di più di 2mila anni da mettere in musica. Per questo, quando il Consorzio di tutela si mette in viaggio per far conoscere e raccontare è sempre un’avventura carica di magia e di ritorni di aspettative. È accaduto nel 2019 alla Milano Wine Week e al Merano WineFestival, è accaduto all’inizio di quest’anno a Pescara per Spumantitalia, poi a Copenaghen, a VinExpo Paris... Un crescendo di entusiasmo.
Vigneti dell’Oltrepò Pavese
La denominazione Oltrepò è la parte collinare dell’omonima zona situata a sud del Po e attraversa la provincia di Pavia da ovest ad est. È la terza Denominazione per estensione nel quadro delle Denominazioni italiane. Sulle colline d’Oltrepò si produce il 62% del vino della Lombardia. Una ricchezza potenziale che non trova ancora i giusti riscontri e che deve tenere conto di una storia di 2mila anni.
La produzione enologica dell’Oltrepò Pavese a indicazione geografica è suddivisa in: 1 Docg (Oltrepò Pavese Metodo Classico), 7 Doc (Bonarda dell’Oltrepò Pavese, Buttafuoco dell’Oltrepò Pavese, Casteggio, Oltrepò Pavese, Oltrepò Pavese Pinot grigio, Pinot nero dell’Oltrepò Pavese e Sangue di Giuda dell’Oltrepò Pavese) e una 1 Igt (Provincia di Pavia). I suoi prodotti sono così trasversali che dall’antipasto al dolce si può bere “tipicamente” scegliendo un calice di eccellenza di Oltrepò. Non tutte le regioni d’Italia vantano questo primato. Varietà e biodiversità sono la ricchezza più grande di questa terra.
L’Oltrepò “divino” è una terra dove è bello viaggiare, alla scoperta di un paesaggio vitato fra i più estesi d’Europa, buono da gustare: per il paesaggio, i castelli, i vini e i suoi prodotti tipici, all’incrocio di quattro regioni di gusto: Lombardia, Piemonte, Liguria ed Emilia Romagna. Sulla rotta dell’antica Via del Sale o sulle tracce di antichi feudi, attraverso borghi medievali ancora lì a testimoniare una grande storia che spesso, qui si incrocia con la storia di antiche cantine.
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