Cambio di rotta in casa Lageder. Le nuove annate dei vini delle linee “Capolavori" e "Composizioni" della Tenuta Alois Lageder (in commercio nei prossimi mesi) passano dalla Doc Alto Adige alla Igt Vigneti delle Dolomiti. «La decisione non arriva all'improvviso per noi - spiega Alois Clemens Lageder - negli ultimi anni abbiamo avuto molti colloqui costruttivi con il Consorzio vino Alto Adige e la Camera di Commercio di Bolzano. Nel corso del processo abbiamo scoperto di avere idee diverse in alcuni punti essenziali, sia in viticoltura sia in vinificazione. Freschezza, tensione e finezza corrispondono esattamente alla cifra stilistica della nostra cantina».
Löwengang Chardonnay sarà la prima annata sul mercato come Igt Vigneti delle Dolomiti
Negli ultimi anni, le uve hanno raggiunto una
maturazione aromatica precoce mantenendo bassi i livelli di zucchero e una buona acidità. «Questo ci permette di
vendemmiare prima e di produrre vini caratterizzati da una notevole complessità grazie alla diversità aromatica e alla loro tensione, mantenendo bassi i livelli alcolici», aggiunge Lageder.
Complessità e bassi livelli alcoliciLa
Doc definisce le
zone di coltivazione e il regolamento che deve seguire il produttore anche sulle varietà di uva e su parametri come i
valori di zucchero e alcol. «In particolare - sottolinea Lgeder - per quanto riguarda il
limite inferiore alcolico, ci
manca il margine di manovra: se è possibile produrre vini pesanti a 15,5° alcolici nella Doc, allora dovrebbe essere consentito
produrre anche vini con bassi valori alcolici. Soprattutto nel clima mutevole, questo è ancora più sfidante». Negli ultimi anni le uve hanno raggiunto una maturazione aromatica precoce mantenendo bassi i livelli di zucchero e una buona acidità. «Questo ci permette di
vendemmiare prima e di produrre
vini caratterizzati da una
notevole complessità grazie alla diversità aromatica e alla loro tensione, mantenendo
bassi i livelli alcolici», aggiunge Lageder.
Tenute Alois Lageder vorrebbe avere più gioco nella manovra anche in altri punti della classificazione Doc. «Proprio a causa del cambiamento climatico, dobbiamo essere aperti e
percorrere nuove strade per poter
enfatizzare la vivacità, la freschezza e la precisione dei nostri vini anche in futuro - aggiunge
Helena Lageder - le possibilità di reagire al
riscaldamento globale sono, ad esempio, la
coltivazione ad altitudini più elevate o di
nuovi vitigni,
altri metodi di vinificazione e nuove stilistiche. Per questo vorremmo la
libertà necessaria per tutti i viticoltori e per noi».
Nonostante i vini della linea "Capolavori" e della linea "Composizioni" passino all’
Igt Vigneti delle Dolomiti l'origine delle uve rimane invariata e provengono sempre esclusivamente da vigneti dell'Alto Adige. I vini della linea "
Vitigni Classici" rimangono invece nella classificazione della
Doc.
Consorzio: massima priorità la protezione della Doc«Per il
Consorzio vini Alto Adige la protezione della
Doc ha la massima priorità, poiché si tratta di
tradizione, origine, tipicità e qualità dei nostri vini - puntualizza il direttore del Consorzio
Eduard Bernhart - come associazione di tutti gli attori centrali dell'industria vinicola altoatesina seguiamo con grande attenzione le tendenze, i processi e altri temi, come i valori alcolici più bassi. Tuttavia è chiaro che il
Consorzio è anche l'interfaccia delle istituzioni, quindi deve tenere d'occhio i tempi tecnici così come le condizioni legali, per esempio quando si tratta della revisione dei regolamenti di produzione».
«Vogliamo assolutamente portare avanti il nostro
confronto con il Consorzio, sicuramente alcune linee guida potranno essere modificate solo nel tempo ma non vediamo l'ora di contribuire a dare forma a questo percorso insieme e ci piace immaginare che tutti i nostri vini tornino alla denominazione d'origine Alto Adige in un futuro non troppo lontano», conclude Lageder, che comunque siede nel
consiglio di amministrazione del Consorzio.
Per informazioni:
www.aloislageder.eu -
www.vinialtoadige.com