Per la prima volta, Moët & Chandon svela alcuni segreti, rivelando i dettagli della filosofia del food pairing affinata dallo chef de cave, Benoît Gouez, insieme all’executive chef della Maison, Marco Fadiga. Le tappe di questo intrigante percorso epicureo nella degustazione sono ora disponibili online.
Moët & Chandon Grand Vintage 2012 e Rosé Impérial
I
sei principi illustrati sul sito invitano prima di tutto a scegliere uno tra gli
Champagne dagli stili così diversi di Moët & Chandon. Solo così è possibile stabilire un vero
dialogo tra lo Champagne scelto e il piatto che lo deve accompagnare.
La Maison suggerisce di
limitare a soli tre ingredienti la portata: uno principale, un secondo complementare e un ultimo elemento di contrasto, così da non sovraccaricare il palato. Un pairing basato sui
colori assicura un’armonia cromatica tra vino e cibo. La
salinità completerà la gamma di sensazioni in bocca poiché assente in questo Champagne, che tipicamente evoca dolcezza, acidità, ma anche amarezza e umami. La
texture è fondamentale per soddisfare la voglia di sensazioni “croccanti" e donare una maggiore “sensazione in bocca” quando si abbinano cibo e Champagne. Infine, si richiede un
tempo di cottura limitato, poiché l’esperienza dello Champagne è migliore quando questo è servito con ingredienti leggermente cotti.
Più che una raccolta di ricette da seguire pedissequamente, la
piattaforma online di food pairing sviluppata da Moët & Chandon fornisce un quadro universale sulle note di degustazione di ogni Champagne e approfondimenti sull'arte e la scienza dietro all'equilibrio ideale che si crea quando si sceglie
un piatto specifico per accompagnare lo Champagne.
Zuppa Dubarry Thai abbinata a Grand Vintage 2012 e Tatin di pomodoro nero con Rosé Impérial
«È piuttosto straordinario che non sia stato scritto quasi nulla su come vada abbinato il cibo allo
Champagne afferma
Benoît Gouez,
chef de cave di Moët & Chandon - come per tutti i vini, gli aromi dello Champagne si rivelano ancora meglio se abbinati a piatti ben selezionati. Il fine perlage aggiunge leggerezza alle combinazioni di sapori e stimola la sensazione di consistenza in bocca».
«Come uno stilista con il suo modello, creo una ricetta su misura per uno specifico Champagne - spiega
Marco Fadiga,
executive chef di Moët & Chandon - le raccomandazioni che abbiamo sviluppato con Benoît Gouez sono state pensate specificamente, in modo da poter essere applicate universalmente, indipendentemente dalla cultura gastronomica o dall'occasione, per amplificare qualsiasi esperienza di degustazione dello Champagne».
Per informazioni:
www.moet.com