Cresce la Barbera e continua la sua rinascita il Ruché, ma è del Nizza il vero boom. Il Consorzio di Tutela Barbera d'Asti e Vini del Monferrato ha reso noti i numeri dell'ultimo anno e i dati parlano di un 2021 di successo.
Asti e Monferrato: il 2021 è stato un anno da segno "più"
Il Consorzio di Tutela Barbera d'Asti e Vini del Monferrato è nato nel 1946, raggruppa quasi 400 aziende e accoglie sotto la sua ala 9 Doc (Albugnano, Cortese dell’Alto Monferrato, Dolcetto d’Asti, Freisa d’Asti, Grignolino d’Asti, Loazzolo, Malvasia di Castelnuovo Don Bosco, Monferrato e Piemonte) e 4 Docg (Barbera d’Asti, Nizza, Ruché di Castagnole Monferrato e Terre Alfieri), che producono circa 65 milioni di bottiglie l'anno. I numeri di quello appena conclusosi sono più che incoraggianti sotto diversi aspetti.
La Barbera d'Asti superiore ha fatto registrare un ottimo +5,6%, che l'ha portata a superare il traguardo dei cinque milioni di bottiglie. Bene anche il Ruché, che negli anni Ottanta era quasi scomparso e che ora ha invece superato il milione di bottiglie. Il vero boom è stato però quello del Nizza, che ha fatto segnare un +13%, con oltre 700mila bottiglie prodotte. I dati diffusi dal Consorzio certificano anche il crescente gradimento del "Piemonte Rosato", +142%, e grande appeal in Cina, +42% per il Piemonte Rosso, un milione di bottiglie in più tra Barbera, Nebbiolo, Dolcetto, Freisa e Croatina.
Anno difficile, ma di crescita
«E' stato ovviamente un anno difficile, come per tutti - ha commentato Filippo Mobrici, presidente del Consorzio - ma i vari indicatori ci dicono che non solo abbiamo tenuto le posizioni alla grande, ma il nostro Consorzio cresce in termini numerici e, soprattutto, qualitativi. Dobbiamo insistere su questa strada, nel solco della tradizione e del cambiamento e di uno straordinario lavoro collettivo. Tanto è vero che sono sempre di più gli imprenditori anche non astigiani che investono sui nostri vigneti».
E' l'anno del vino italiano
I dati del Consorzio di Asti e Monferrato confermano il trend più che positivo dei vini italiani nel 2021. Per molte etichette è stato un anno da record: per il Brunello di Montalcino, per esempio, ma anche per Prosecco e Asti Docg.