La svolta è davvero storica. E non è retorica. Il più importante produttore italiano di spumante, Ferrari, il marchio utilizzato anche nei momenti istituzionali dello Stato italiano, cambia “Chef de cave” (letteralmente il maestro di cantina, chi decide come fare un vino) e si affida ad un "maestro” dello champagne come Cyril Brun, con esperienze in maison quali Veuve Clicquot e Heidsieck. Prende il posto di Ruben Larentis, artefice dei successi degli ultimi decenni della cantina trentina, che dopo 37 anni in Ferrrari è andato in pensione.
La novità assoluta di un maestro delle champagne che si occuperà di bollicine italiane
Un passaggio di consegne all’insegna della più totale collaborazione e continuità e che rappresenta una novità assoluta per l’Italia perché è la prima volta che una figura di riferimento dell’enologia francese diventa direttore tecnico a tempo pieno di una cantina di bollicine italiane. E non a caso in un comunicato della cantina Ferrari si insiste proprio su questa “prima volta”. Ed è un successo per la stessa cantina trentina che si porta in casa una stella dell’enologia mondiale confermando quella che per Matteo Lunelli, Presidente e Ceo di Ferrari, è la capacità di «attrarre talenti». In verità l'arrivo in Italia di uno chef de cave dalla Campagne non sarebbe una novità assoluta, visto che l'anno scorso Bellavista (su scelta di Vittorio Moretti e del Ceo Massimo Tuzzi) aveva fatto arrivare Richard Geoffroy, storico ex chef de cave del mito dello Champagne, Dom Perignon. Ma in quel caso non si trattava di un incarico da direttore tecnico, ma solo da consulente..
Uno stile che ha permesso di scalare anno dopo anno le classifiche italiane e mondiali. Al punto che la terza generazione oggi alla guida della più importante azienda spumantistica italiana non è solo in grado di competere alla pari coi cugini francesi almeno delle fasce più alte di produzione delle bollicine, ma intende alzare l’asticella lanciando la sfida di rendere ancora più “attrattive” lo spumante di montagna con l’interpretazione di un maestro dello champagne.
Cyril Brun al centro fra Marcello, Mastteo, Camilla e Alessandro Lunelli
Ferrari lancia una sfida internazionale grazie ad una squadra preparata
Cyril Brun guiderà quindi la parte “tecnica” di casa Ferrari e sarà il perno di una sfida internazionale che si potrà fare grazie ad una squadra tecnica preparata, in azienda da diversi anni. «La sua esperienza, il suo desiderio e la determinazione nell’affrontare la nuova sfida lo rendono il profilo ideale per la creazione delle bollicine più premiate d'Italia», si legge in un comunicato aziendale. Ed in effetti, come abbiano ricordato, Ferrari Trento attribuisce «grande importanza all'attrazione di talenti, credendo fermamente nel valore che deriva dalla contaminazione tra professionalità e background differenti».
Matteo Lunelli: Cyril Brun era il candidato ideale a sostituire Larentis
La scelta del sostituto di Larentis ricorda sempre Matteo Lunelli, è avvenuta dopo un lungo e accurato processo di selezione, dal quale era emerso come «Cyril Brun offrisse la perfetta sintesi di competenza e passione che permetterà a Ferrari Trento di continuare il proprio percorso di crescita all’insegna dell’eccellenza. A nome della mia famiglia e di tutti i collaboratori di Ferrari Trento, esprimo i nostri più sentiti ringraziamenti e congratulazioni a Ruben per gli straordinari risultati raggiunti. Siamo entusiasti di accogliere Cyril nel nostro team, certi che, da fuoriclasse quale è, porterà un importante contributo e saprà interpretare al meglio la viticoltura di montagna del Trentino. Abbiamo piena fiducia nel fatto che creerà dei magnifici Trentodoc, fedeli al nostro stile e alla tradizione del territorio, ma introducendo una nuova prospettiva».
Ruben Larentis, artefice dei successi internazionali della Ferrari
Cyril Brun succederà a Ruben Larentis, che, dopo 37 anni, è andato in pensione il 1° di giugno. Una lunga carriera, quella di Larentis nel Gruppo Lunelli, durante la quale i Trentodoc della casa hanno collezionato una serie innumerevole di riconoscimenti, a conferma dell’altissimo livello qualitativo che Ferrari Trento ha espresso, vendemmia dopo vendemmia, sotto la sua direzione tecnica. Un esempio su tutti, la vittoria, per ben cinque volte, del premio di Producer of the Year al concorso Champagne & Sparkling Wine World Championships. A livello personale, Ruben è stato insignito, nel 2010, del titolo di Enologo dell'Anno dal Gambero Rosso e, nel 2019, ha ricevuto il Lifetime Achievement Award dalla giuria di Champagne & Sparkling Wine World Championships. Larentis era entrato in Ferrari in qualità di enologo nel 1986 affiancandosi subito a Mauro Lunelli, artefice dello sviluppo della spumantistica trentina negli anni '80 e '90 accanto al quale ha diretto la produzione per molti anni.
Ruben Larentis, il direttore tecnico artefice dei più recenti di cantina Ferrrari
Cyril Brun, una lunga carriera ai vertici di maison di champagne
Altrettanto ricca la storia professionale di Cyril Brun che è nato nel 1969 ad Aÿ, nel cuore della Champagne. Dopo un’esperienza nella cantina di famiglia, nel 2000 arriva in Veuve Clicquot, dove, per 15 anni, coordina il programma dedicato al Pinot Nero e guida il team di Innovazione e Sviluppo. Nel 2015 è nominato Chef de Cave da Charles Heidsieck. Nel 2019 e nel 2022, conquista il titolo di Sparkling Winemaker of the Year, in occasione della International Wine Challenge. Viene celebrato a livello internazionale anche per aver ricreato la famosa cuvée chiamata Champagne Charlie.
Fra Ferrari Trento e Champagne storici legami
Tra Ferrari Trento e la Champagne ci sono legami storici. Alla fine dell'Ottocento, Giulio Ferrari si innamorò del Metodo Classico nella regione francese. Da lì, portò l'uva Chardonnay, diffondendone la coltivazione in Trentino e in Italia, grazie alla sua attività di vivaista. Fu lui a intuire, per primo, la straordinaria vocazione del Trentino e, nel 1902, fondò la cantina che, 121 anni dopo, porta ancora il suo nome. In entrambe le zone, la vendemmia è ancora oggi effettuata a mano e la seconda fermentazione avviene esclusivamente in bottiglia. E nella famiglia Lunelli, dove non sono certo mancati gli enologici, fondamentali sono sempre state le esperienze di studio e lavoro in Francia.
L'esperienza in Trentino si preannuncia, tuttavia, nuova per Cyril Brun, in quanto la viticoltura di montagna, che è la caratteristica del Trentino, conferisce al Trentodoc una identità forte e unica.
In questa prospettiva Cyril Brun condivide con Ferrari Trento l’apertura allo scambio di competenze e best practice oltre i confini. «Sono convinto della qualità di Ferrari Trento e del potenziale del Trentodoc - dice, pronto ad assumere la direzione tecnica della cantina - L'opportunità di realizzare grandi bollicine da un territorio di montagna vocato come il Trentino è un privilegio e un entusiasmante stimolo ad applicare le mie conoscenze e la mia esperienza in un contesto nuovo per me. In una fase iniziale, mi dedicherò alla comprensione della realtà locale, prima di considerare eventuali innovazioni. La creazione di un vino è questione di dettagli: l’obiettivo, quindi, sarà quello di crescere, passo dopo passo, proprio concentrandoci sui particolari». Un progetto che sicuramente farà crescere l'interesse dei consumatori verso una cantina che si pone ai vertici anche per essere meta di un turismo enogastronomico di non poco conto, visto che oltre ai vini offre agli ospiti anche l'opportunità di degustazioni importanti alla collegata locanda Margon (1 stella MIchelin). E questo certo fa salire di livello Ferrrari rispetto alla concorrenza d'oltralpe...
Ferrari Trento
via Ponte di Ravina 15 - 38123 Trento
Tel 0461 972311