Per capire i vini delle Cantine Marisa Cuomo bisogna conoscere la loro terra d'origine, il lavoro al sole del Mezzogiorno di uno dei più bei angoli del mondo. Dal 1980, anno della sua fondazione, a capo dell’azienda vinicola ci sono Andrea Ferraioli e Marisa Cuomo. A portarci da Vinitaly nei profumi e nei colori di questa nicchia di paradiso ci pensa proprio Andrea Ferraioli, direttore generale della cantina: «Siamo in Costa d’Amalfi, un territorio conosciuto in tutto il mondo, con i suoi gioielli: Amalfi, Positano, Ravello e Furore, sono 13 i Comuni in tutto. Un territorio talmente bello che è conosciuto in tutto il mondo, ma talmente difficile dal punto di vista agronomico che viene considerato un territorio estremo.
Estremo perché dal mare si arrampica fino alla sommità dei territori, e le vigne arrivano fino a 650 metri, dove ancora oggi non c’è meccanizzazione, e non è nemmeno ipotizzabile una meccanizzazione a breve. Per chi è nato in questo territorio l’unico credo è lavorare, ma siamo abituati a questo e portiamo i segni del territorio» spiega Ferraioli.
Andrea Ferraioli con Furore e Fiorduva, vini di punta delle Cantine Marisa Cuomo
La Costa d'Amalfi in un calice
In questa zona del Bel Paese oggi la terra oggi appartiene al vino e viceversa, in un legame indissolubile, come sottolinea il direttore generale: «Attraverso un sorso di vino identifichiamo il territorio, perché produciamo vini che sono identificabili anche ad occhi chiusi, perché innanzitutto operiamo su vitigni storici del territorio che sono Fenile, Tripoli, Ginestra e tanti altri, sono vitigni sconosciuti, non sono arrivati in altre zone, non c’è stata una sorta di omologazione. Da questi vitigni - spiega Ferraioli - non vengono i migliori vini, ma diventano migliori per il fatto che sono unici. Attraverso un sorso ti creano quelle emozioni che richiamano il territorio in tutto e per tutto, nelle difficoltà e nelle bellezze».
Marisa Cuomo, la caparbietà di farcela
La storia di Marisa Cuomo si distingue nettamente da quella di molte cantine, che raccontato di famiglie storiche e vigne su dolci colline. L'azienda campana vanta piccole grandi battaglie, fatte di caparbietà e determinazione per ogni ettaro vitato in più per ogni muretto a secco costruito o rifatto, per vini cresciuti tanto da conquistare un posto tra le migliori produzioni tricolore. «Marisa Cuomo - prosegue Ferraioli - fa un salto di qualità quando il territorio nel 1995 viene riconosciuto come territorio per la produzione di vini a Denominazione di Origine Controllata, nel 1996 arriva un altro riconoscimento come Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco per le bellezze storiche-culturali ma anche per i terrazzamenti arditi. Con l’avvento della Doc, si riparte dal punto di vista enologico». Al centro di questa nuova fase le tre sottozone della Doc Costa d’Amalfi, che comprende i 13 comuni, Furore Ravello e Tremonti. «Noi operiamo principalmente sulla sottozona Furore - spiega Ferraioli -, dove produciamo 4 etichette: Furore Bianco e Furore Rosso, Furore Bianco Fiorduva, che è un Cru leggermente invecchiato attraverso un affinamento anche in barriques di rovere in un’antica cantina scavata nella roccia di origine dolomitico-calcarea, e il Furore Rosso Riserva, affinato sempre in botte di rovere per 12-18 mesi, e poi rimane in bottiglia per altri due anni».
La realtà della Costa d'Amalfi
«Poi - continua Ferraioli - facciamo altre 5 etichette nella sottozona Ravello, Ravello bianco e Ravello Rosso Riserva e poi facciamo un Costa d’Amalfi Bianco, Rosso e Rosato, che ci permette di avere i numeri per poter fare una minima massa critica dell’azienda. Perché oggi gestendo 40 ettari di vigneti, di cui 17 direttamente e 23 attraverso 63 conferitori alla fine riusciamo a produrre 200mila bottiglie, che sono un bel numero che sono il numero giusto per avere anche una corretta gestione anche dal punto di vista economico della nostra attività. Oggi siamo 20 produttori in Costa d’Amalfi, e siamo in grado di produrre circa 550mila bottiglie di vino Doc, ma i potenziali di crescita ci sono e sono enormi, ma le difficoltà sono tante». La cura dei vitigni permette di preservare il territorio, risorsa non solo per la viticoltura ma anche per il turismo, infatti sono sempre più numerosi i visitatori che raggiungono le cantine alla scoperta - non solo del mare - ma anche delle zone più ardite della Costiera Amalfitana.
Il premio al 55° Vinitaly
Durante gli anni tanti riconoscimenti hanno premiato la qualità dei vini delle Cantine Marisa Cuomo, e l'impegno dei titolari, e anche in occasione della 55^ edizione di Vinitaly è arrivato un altro premio per il già pluripremiato Furore Bianco Fiorduva eletto a Verona Miglior Bianco d’Italia con 97/100: «Un punteggio del genere non capita tutti i giorni» conclude soddisfatto Ferraioli.
Marisa Cuomo
Via Giambattista Lama, 16/18, 84010 Furore SA
Tel 089830348