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La degustazione

I grandi bianchi del Collio Gradis'ciutta presentati a Roma da Robert Princic

I grandi bianchi dell'azienda friulana al ristorante Eggs abbinati al menu della chef Barbara Agosti, hanno mostrato tutte le loro specificità, a cominciare dalla Ribolla Gialla 2021.

di Mariella Morosi
 
09 gennaio 2023 | 12:42

I grandi bianchi del Collio Gradis'ciutta presentati a Roma da Robert Princic

I grandi bianchi dell'azienda friulana al ristorante Eggs abbinati al menu della chef Barbara Agosti, hanno mostrato tutte le loro specificità, a cominciare dalla Ribolla Gialla 2021.

di Mariella Morosi
09 gennaio 2023 | 12:42
 

I grandi vini bianchi friulani nascono dal comprensorio collinare del Collio Goriziano, tra i fiumi Isonzo e Judrio fino ai monti Cuarin e San Floriano, a ridosso della Slovenia, mentre a sud a delimitarlo è la pianura isontina. E' stata questa la prima zona vocata del Friuli Venezia Giulia ad ottenere la Denominazione di Origine Controllata nel 1968.

Robert Princic dell'azienda Gradis'ciutta I vini friulani del Collio protagonisti al ristorante Eggs

Robert Princic dell'azienda Gradis'ciutta

Robert Princic e Gradis'ciutta

Robert Princic dell'azienda Gradis'ciutta, di una famiglia di viticoltori attiva dal 1780,  è venuto a Roma al ristorante Eggs di Trastevere a presentare alcune etichette più rappresentative della sua produzione, tutta biologica di quest'area storicamente vinicola. Poco più che ventenne, fresco di diploma in Enologia e Viticoltura conseguito a Conegliano, ha preso in mano le redini dell'azienda del  padre, primo imprenditore del vino, rifondandola completamente. Cominciò così un percorso sulla via della ricerca e della sostenibilità, fino alla conduzione biologica di tutta l'area vitata.

I vini friulani del Collio protagonisti al ristorante Eggs

Borgo Gradis'ciutta

 

La strada verso il biologico

Un'impresa non facile per questa pratica, per la frammentazione e la diversità dei suoli e per l'incidenza climatica. Prima non si vinificava, si vendevano le uve, ma nel 2005 dopo aver adattato un capannone Princic costruisce una vera cantina e nel 2019 arriva l'orgoglio delle prime etichette certificate bio di Chardonnay, Pinot grigio, Sauvignon, Malvasia e Friulano. Cambia anche il nome dell'azienda legandola ancora di più al territorio: Gradis'ciutta è infatti il nome del borgo della collina su cui sorge la cantina che un tempo si chiamava Monsvini, il monte del vino.

Da allora si sono conseguiti tanti atti d'amore verso una terra bellissima, ferita dalla guerra e dalla storia, quando un confine la divise brutalmente insieme alle famiglie che la abitavano, compresa quella dei Princic, assegnandola all'allora Jugoslavia. Un trauma che non poteva non lasciare segni e che si percepisce ancora oggi, nonostante il confine con la Slovenia - dal 2004 parte dell’Unione Europea- non mostri fili spinati. Princic ne parla con commozione ma anche con orgoglio perchè tra due anni, nel 2025, Gorizia insieme a Nova Gorica sarà Capitale Europea della Cultura. E su quelle terre riconquistate alle proprie radici ha ripreso a fare vino, nelle località vocate del Brda sloveno come Neblo e Zali Breg, unendole idealmente alle sue colline del Collio.

Così come dicono il Nuovo Testamento e la leggenda di Diomede, bisogna piantare una vite per stabilire il diritto a quel suolo e all'identità che ne è stata plasmata.

La Ribolla

Non a caso il vitigno privilegiato è Ribolla, il più rappresentativo dell'intero comprensorio e dagli alti standard qualitativi che qui sulle etichette figura come Ribula.  E queste bottiglie speciali, frutto di un vero è proprio cru, ha voluto scrivere il suo nome, non quello del brand, quasi una dedica.

In collaborazione con un compagno di studi sloveno, Matjaz Cetrtic ha creato un vino che unisca il Collio e il Brda, prima uniti e poi divise. E' nato così Sinefinis, il cui termine di ispirazione latina indica qualcosa senza confini e fine. Si tratta di una Ribolla Gialla spumantizzata, prodotta con Ribolla italiana e Rebula slovena: metodo classico, rifermentazione in bottiglia e lungo affinamento sui lieviti. Utilizzata spesso anche per sugellare gli incontri tra Capi di Stato europei, Sinefinis può definirsi un vino “Made in Europe”.

"La Ribolla - ha detto Princic- è un vitigno su cui continuiamo a sperimentare - ci vuole il tempo giusto graduale per crescere e per ottenere il risultato che si vuole ottenere e la qualità non è dettata solo dal vitigno ma dalla zona di produzione". Quindi c'è il tralcio, il frutto e fa parlare il suolo. È una varietà storica e autoctona: forse quell'Evola degli antichi Romani. Al IV Congresso enologico austriaco, svoltosi a Gorizia nel 1891, si ritenne questo vitigno “il migliore di tutti e meritevole sotto ogni riguardo di ulteriore coltivazione, poiché le marne silicee o calcari che ivi dominano -le cosiddette 'opoche'- sono per la Ribolla giallo i terreni di predilezione”.

I vigneti

I vini friulani del Collio protagonisti al ristorante Eggs

Una panoramica dei vigneti friulani

I vigneti Gradis'ciutta, circa 40 ettari, sono dislocati in varie località e a differenti altitudini, con una produzione diversificata ed eterogenea delle circa 90 parcelle identificate. La linea è quella di esaltare i bianchi autoctoni in purezza e gli uvaggi bianchi di varietà locali, con uve vendemmiate al giunto grado di maturazione. Ci sono il Friulano oltre alla Ribolla, ma anche vitigni internazionali come, a bacca rossa, Cabernet Franc e il Merlot, ben ambientate dopo essere state introdotte nel Collio dalla Francia a fine '800, e una modesta coltivazione dell'austriaco Franconia, ormai molto raro. Moscato, Picolit e Verduzzo, vengono usate per ottenere uvaggi ed assemblaggi insieme a Chardonnay, Pinot Grigio e Sauvignon, fra i bianchi, e Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Merlot, fra i rossi, con i quali viene prodotto anche un tipico uvaggio bordolese.

La produzione è di circa 200mila bottiglie l'anno tra Gorizia, Capriva, Dolegna e San Floriano, e ogni vino è una forte espressione territoriale oltre che varietale, per le condizioni pedoclimatiche e soprattutto per i suoli. È la Ponca il vero segreto dei vini del Collio, un terreno, magro, stratificato in un’alternanza di marne e arenarie. Drenaggio e mineralità ne sono conseguenze rilevanti mentre mentre le brezze del mare mitigano gli eccessi climatici, piovosi o siccitosi e le Prealpi Giulie fanno da schermo ai venti freddi. Ma ogni appezzamento è diverso, con caratteristiche da affrontare singolarmente.

I trattamenti sono essenziali e mirati e le vinificazioni singole perchè le specificità possano trasformarsi nel calice in eccellenze.

I vini e il menu di Barbara Agosti

I vini friulani del Collio protagonisti al ristorante Eggs

I vini degustati a Roma

Alla degustazione al Ristorante Eggs i vini, abbinati al menu della chef Barbara Agosti, hanno mostrato tutte le loro specificità, a cominciare dal Ribolla Gialla 2021 del calice dell'accoglienza. In purezza, cremosa, avvolgente, di grande freschezza e con una leggera acidità, questo spumante dimostra tutto il suo carattere.

A seguire,  il Pinot Grigio 2021 è stato abbinato al Flan di zucca e parmigiano. Un vino, anch'esso 100%, di grande equilibrio, con toni fruttati e acidi ben equilibrati ottenute da una varietà locale detta Rulander.  Caratteristico il colore leggermente ramato ma, come precisa il produttore, la scelta non è stata quella di ottenere un colore più intenso. È una delle etichette storiche Gradis'ciutta, presente da quasi mezzo secolo.

Con le Mezze maniche Mancini alla carbonara con zucca mantovana e mandorle tostate, non poteva poi mancare il Friulano, paglierino, fresco e sapido, con profumi persistenti. Ottenuto in purezza dal Tocai friulano, ha dovuto cedere il suo nome all'Ungheria dopo una lunga querelle giudiziaria nonostante già nel 1632 un documento lo citasse come locale, così come negli anni Trenta fece il geografo Ernesto Massi nei suoi scritti.

I vini friulani del Collio protagonisti a Roma

Coscia di faraona farcita con uovo di quaglia, castagne, prugne e vinaigrette ai lamponie Collio Riserva 2017

Con la superba Coscia di faraona farcita con uovo di quaglia, castagne, prugne e vinaigrette ai lamponi è poi arrivato nel calice il Collio Riserva 2017, frutto di un lavoro di ricerca cominciato nel 2009. E' un blend di Ribolla Gialla, Malvasia e Friulano, ottenuto recuperando una antica tradizione che lo chiamava Coglianer e che aggiungeva alla Ribolla le qualità apprezzate localmente come Malvasia Istriane e il Tocai (allora non gli era stato ancoa scippato il nome) come recitava il disciplinare datato 1968. Francesco Babudri scriveva nel 1931 che accompagnava le trippe fumanti, scadute le imposizioni religiose del digiuno natalizio. Prima in acciaio, poi fermentato in legno grande e lungo affinamento in bottiglia, non può essere messo in commercio se non dopo due anni dalla vendemmia. Color dell'oro, in degustazione ha dimostrato eleganza e complessità, con toni floreali e una leggera salinità.

I vini friulani del Collio protagonisti a Roma

Guancia di vitello brasata e tagliatelle di frittata alle erbe e Monsvini Rosso Riserva 2016

Ultima etichetta degustata, con la Guancia di vitello Brasata e tagliatelle di frittata alle erbe è stato il Monsvini Rosso Riserva 2016, 15 gradi, da vigne di un preciso cru.  E' Merlot con una piccola parte di Cabernet Sauvignon, ma accetta piccole quantità di altro vitigno. Rosso rubino intenso, è frutto di vendemmia tardiva, un anno in rovere grande e un altro in bottiglia. Il bouquet è complesso con sentori di amarena e di viola con equilibrio e morbidezza di tannini.

Gran parte della produzione va all'estero, soprattutto negli Stati Uniti e in vari Paesi europei. La conduzione è più che sostenibile: vengono utilizzate fonti energetiche rinnovabili, a ridosso dei vigneti sono poste numerose arnie per le api, sentinelle della buona gestione,  e anche le bottiglie della Doc Collio dal 2019 sono state studiate con forma particolare, con il peso e lo spessore minimo per garantirne la tenuta e la sicurezza nel trasporto.

Recupero del passato e dell'identità territoriale, è la filosofia Gradis'ciutta, ma anche rinnovata progettualità e sguardo al futuro, che ha dimostrato Princic anche nei suoi sei anni alla presidenza del Consorzio di Tutela dei vini del Collio.

Infatti è stata appena approntata una nuova struttura dedicata all'ospitalità con un'esperienza immersiva tra i vigneti: il Borgo Gradis’ciutta, recuperando un palazzo del ‘500. “Fin da bambino – racconta- mi ripetevo che quando me lo sarei potuto permettere avrei acquistato quella villa e l’avrei riportata agli antichi splendori. Vogliamo arricchire l’offerta di ospitalità di livello nel Collio con nove camere e tre appartamenti - complessivamente 25 posti letto -con esperienze legate al mondo del vino e assaporando i ritmi lenti della campagna e della natura”. Sarà anche potenziata l’offerta enoturistica che l’azienda già propone ai suoi visitatori: dalle degustazioni ai pic-nic e lo yoga in vigna, cooking class sui segreti della cucina Mitteleuropea, fino alla partecipazione ai riti della vendemmia. Un’attenzione particolare sarà poi dedicata ai prodotti utilizzati e offerti ai visitatori durante il soggiorno nel pieno rispetto della filosofia produttiva dell’azienda.

Az. Agr. Gradis’ciutta
Loc. Giasbana, 32/a 34070 S. Floriano del Collio GO
Tel. +39 0481 390237  

 

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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