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Contro i cambiamenti climatici, la ricetta dei vini di Villa Franciacorta

L'azienda bresciana, grazie alle caratteristiche dei suoi terreni e a un'attenta gestione agronomica, è riuscita a far fronte alla siccità e alle alte temperature: i vigneti non mostrano nessun segno di sofferenza

 
03 agosto 2022 | 09:30

Contro i cambiamenti climatici, la ricetta dei vini di Villa Franciacorta

L'azienda bresciana, grazie alle caratteristiche dei suoi terreni e a un'attenta gestione agronomica, è riuscita a far fronte alla siccità e alle alte temperature: i vigneti non mostrano nessun segno di sofferenza

03 agosto 2022 | 09:30
 

I cambiamenti climatici portano con sé nuove e diverse prospettive di vocazionalità in viticoltura. In questo 2022 così asciutto diversi contesti produttivi, anche storici e fortemente qualitativi come la Franciacorta, riflettono sull’eventualità di ragionare su evoluti modelli irrigui a garanzia di una produzione sostenibile, o ricorrono a soluzioni di soccorso temporanee e talvolta complicate.

Villa Franciacorta, un’azienda di circa 40 ettari vitati situati nella parte orientale della rinomata zona vitivinicola, è incastonata in un’area delimitata a sud dal monte Delma e a nord dai monti che delimitano il lato bresciano del Sebino. Il bacino, creato da queste montagne, raccoglie correnti fredde che scendono da nord, dalla Vallecamonica e dalla valle Trompia, mitigando il periodo estivo, tendenzialmente più fresco rispetto al contesto medio.

I terreni vitati dell’azienda sono caratterizzati da suoli profondi ricchi di marne marine e argille limose e selcifero Lombardo che hanno una forte capacità di trattenere la giusta quantità di acqua. Questi suoli hanno un’importante risalita capillare di acqua che, unita a un buon approfondimento radicale (fino a 3/4 metri), consentono un perfetto rifornimento idrico.

Contro i cambiamenti climatici, la ricetta dei vini di Villa Franciacorta

Villa Franciacorta, vigneti perfetti nonostante il clima 

«Una adeguata gestione agronomica che abbia come focus principale la salute della radice della pianta e del suolo riesce a valorizzare queste risorse naturali senza forzature spesso poco sostenibili e poco efficaci», scrive lo Studio Agronomico Sata.

La combinazione pedoclimatica di Villa Franciacorta sta consentendo alle vigne coltivate di sopportare in maniera efficace ed efficiente il contesto climatico dell’annata corrente: i vigneti ad oggi non mostrano nessun segno di sofferenza, continuano a vegetare senza subire perdita di superficie fogliare attiva e soprattutto mantengono le uve toniche e con buona progressione fenologica verso il completamento della maturazione. 

Contro i cambiamenti climatici, la ricetta dei vini di Villa Franciacorta

L'importanza della zonizzazione 

A riguardo Roberta Bianchi afferma: «La zonazione - fortemente voluta negli anni ‘70 da mio padre attraverso lo studio del suolo - e il suo profilo; dei 100 ettari di proprietà sono stati selezionati i 40 più vocati, la maggior parte dei quali già dal ‘500 dedicati alla coltivazione della vite. Terreni con importante presenza di biodiversità di popolazione e quindi ricchi dì sostanza organica». 

L’azienda si accinge quindi a procedere con i primi dati delle curve di maturazione prospettando una vendemmia in tempi adeguati, con un ciclo tale da concedere tutto il tempo necessario a conseguire complessità ed equilibrio del quadro analitico ed organolettico.

 

 

Conclude Roberta Bianchi: «Il panorama a Villa Franciacorta oggi è di un verde intenso, a tratti quasi blu. Un’isola felice? Certamente sì, non a caso Gabriele Rosa nel1852 nel suo trattato sui vini evidenziava proprio il valore dei vini di “Monticello” e questo convinse mio padre a crederci ed oggi è per tutti noi una conferma». 

Roberta Bianchi con Paolo Pizziol  Contro i cambiamenti climatici, la ricetta dei vini di Villa Franciacorta

Roberta Bianchi con Paolo Pizziol

 

 

 

 

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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