Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
martedì 05 novembre 2024  | aggiornato alle 10:25 | 108791 articoli pubblicati

Siad
Siad

Tenuta Alois Lageder, nuove viti per la cantina altoatesina

Sono state piantate nuove viti, presso i terreni della famiglia. Le aree in cui sono state piantate, sono rimaste incolte per tre anni, servendo da habitat per i buoi. La stagione del ristorante Paradeis entra nel vivo

 
28 luglio 2022 | 10:05

Tenuta Alois Lageder, nuove viti per la cantina altoatesina

Sono state piantate nuove viti, presso i terreni della famiglia. Le aree in cui sono state piantate, sono rimaste incolte per tre anni, servendo da habitat per i buoi. La stagione del ristorante Paradeis entra nel vivo

28 luglio 2022 | 10:05
 

Cos’è successo negli ultimi mesi nella Tenuta Alois Lageder di Magré Sulla Strada del Vino (Bz)? «Dopo due anni, abbiamo finalmente avuto la possibilità di incontrare produttori internazionali, è stato come un incontro tra vecchi amici. Il bagliore negli occhi dei visitatori era visibile, finalmente è tornata un po' di normalità», dice Alois Clemens Lageder riguardo alla ventitreesima edizione di Summa. «Per tutto il fine settimana ci ha accompagnato un’atmosfera positiva, creatasi tra lo scambio tra i produttori e vari professionisti del settore. Il contesto famigliare rende la Summa un evento da cui ogni anno traiamo ispirazione e nuove idee per il nostro lavoro» afferma Helena Lageder, che nella Tenuta tre le varie cose, lavora come chief marketing officer. Anche quest'anno, il 9 e 10 aprile, erano presenti circa 100 produttori provenienti da Paesi come Italia, Francia, Nuova Zelanda, Portogallo, Germania, Austria, Repubblica Ceca e Ungheria e si è registrato un totale di 1600 visitatori internazionali. La Summa 2023 si terrà l'1 e il 2 aprile 2023.

AloisLageder Tenuta Alois Lageder, nuove viti per la cantina altoatesina

AloisLageder


Primavera 2022: nuove piantagioni

Anche quest'anno sono state piantate nuove viti, presso i terreni della famiglia. Le aree in cui sono state piantate, sono rimaste incolte per tre anni, servendo da habitat per i buoi. Come a Cortina sulla strada del vino, dove in primavera sono state piantate circa 3.100 giovani viti di varietà Chardonnay. Laddove qualche anno fa prosperavano le varietà Syrah, Cabernet, Merlot e Ruländer, quest’anno è stato appunto piantato lo Chardonnay su una superficie di 6.012 m2 nel sistema di coltivazione Guyout.


Per quale motivo questa decisione? Sradicare delle viti cresciute bene per dar spazio a delle nuove? «In questo caso non eravamo convinti della qualità delle uve; inoltre, erano più sensibili rispetto ad altre tipologie di vigna nello stesso vigneto – per farla breve non erano le varietà ideali per questo sito. Lo Chardonnay fa parte dei vigneti più importanti per noi e continuerà a svolgere un ruolo importante anche in futuro, in quanto molto resistente alle alte temperature di questo sito. Nei nuovi impianti abbiamo implementato una serie di misure mirate per aumentare la biodiversità. Tra le varie cose abbiamo creato una recinzione selvatica creatasi con vari tipi di piante, abbiamo utilizzato un mix di semi i cui fiori tornano utili per gli insetti ed infine abbiamo piantato varie erbe aromatiche mediterranee (rosmarino, lavanda, timo) alle estremità delle file. Prima di ogni nuova piantagione, i nostri campi vengono lasciati a riposo per circa 1-2 anni, dove le semine allentano il terreno e si coltiva mangime per gli animali. Inoltre, vediamo il maggese come un’estensione del nostro orto che rifornisce il nostro ristorante Paradeis con mais, patate, pomodori ed altro», hanno spiegato dalla cantina.


Primavera 2022: Macellazione in azienda

Da ormai diversi anni l’azienda collabora con il caseificio biologico artigianale Englhorn, in Val Venosta, con cui ha dato vita al “progetto buoi” il cui obiettivo è quello di restituire spazio e dignità ai buoi, in un territorio che negli ultimi decenni gliene ha concesso sempre meno.
Non avendo nessuna utilità per la produzione lattiero-casearia, infatti, quasi sempre i vitelli maschi vengono trasportati in paesi lontani, finendo in allevamenti intensivi. Grazie a questo progetto, invece, possono vivere diversi anni stando sempre all’aperto, cosa assai rara in una zona alpina come l’Alto Adige.


«Ogni anno, dopo l’alpeggio estivo, trasferiamo i buoi nei nostri vigneti in Bassa Atesina, dove grazie al clima mite riescono a brucare alimentandosi in modo naturale anche d’inverno. Vivono quindi sempre all’aperto, donano biodiversità e fertilità nei vigneti, aiutandoci a realizzare un ciclo chiuso, ideale all’interno della Tenuta.


Dopo aver vissuto tre o quattro anni in alpeggio e nei vigneti, i nostri buoi, di razza autoctona bruno-alpina o grigio-alpina, vengono macellati nei vigneti, ovvero nel loro habitat naturale. Il maestro macellaio Alexander Holzner, esegue dunque la macellazione direttamente nei luoghi familiari all’animale, che in questo modo non subisce lo stress e l’angoscia del trasporto al mattatoio. Anche questa macellazione, nel rispetto dell’animale, è in linea con il nostro approccio ispirato ad un’agricoltura biologica e naturale. La carne biologica di questi buoi, viene in seguito offerta nel nostro ristorante Paradeis. Questo per noi è un contributo al consumo di carne responsabile e soprattutto regionale», spiegano dalla cantina.

 


Maggio 2022: Riapertura Paradeis

«Sono diversi gli obiettivi che ci siamo posti con la riapertura di maggio del Paradeis, tra questi il principale è quello di rendere tangibile la nostra filosofia, dando più spazio possibile alla gastronomia che utilizza esclusivamente prodotti dell’azienda agricola e prodotti provenienti da aziende partner biologiche o biodinamiche».

Tenuta Alois Lageder, nuove viti per la cantina altoatesina


Nella cucina, gli chef si occupano con grande chiarezza di ciò che cresce nell’azienda agricola, si occupano della loro manifattura, lavorando e affinando i prodotti che l’agricoltura dona.


La decisione di tenere chiuso il ristorante à la carte il sabato non è casuale: i cuochi hanno così il tempo di dedicarsi alla lavorazione dei prodotti freschi provenienti dal GrandOrto, la cui qualità ovviamente migliora grazie alla maggior attenzione data alle materie prime.
Inoltre, la nuova area lounge nel cortile interno del Paradeis offre un nuovo spazio per bere un bicchiere di vino.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


FATO
Domenis
Nomacorc Vinventions

FATO
Domenis

Nomacorc Vinventions
Fratelli Castellan
La Neff Coda Nera