L’edizione 2022 di “Oro di Ramandolo: vini, cibi, incontri tra colline e cantine” è stata un grande successo. Ed è stato proprio il pubblico a decretarla, con il tutto esaurito per un tour in sette tappe del gusto andato in scena lo scorso 12 novembre proprio a Ramandolo (Ud), piccolo territorio friulano incastonato nelle colline che producono questo incredibile nettare dal tipico colore dorato, fra i comuni di Nimis e Tarcento, in provincia di Udine.
Oro di Ramandolo
La torchiatura dei grappoli di Verduzzo giallo, asciugati dal sole o lasciati appassire sui graticci, avviene tra fine ottobre e metà novembre: solo a cavallo di San Martino, quindi, nelle terre del Ramandolo si può celebrare la chiusura dell’annata. Ed è proprio per sottolineare questa tradizione e il momento magico in cui “l’oro esce del torchio” è nata nel 2012 l’Associazione Produttori Oro di Ramandolo, che dopo due anni di sosta forzata è tornata ad organizzare un evento che si svolge per tradizione nel sabato più vicino alla Festa di San Martino, l’11 novembre.
Il territorio
Già Ippolito Nievo descriveva il Friuli come un «piccolo compendio dell’Universo». Infatti entro pochi chilometri si può spaziare tra le maestose montagne delle Alpi carniche e Giulie, passando tra le dolci colline, fino ad arrivare al mare. Nella zona collinare a nord est di Udine si trova un piccolo comune, Nimis, che ha come caratteristica fondamentale quella di trovarsi fra le fresche e vitali acque del Cornappo, popolate da trote, gamberi e cavedani, e i colli dove vengono sapientemente coltivate le vigne di quest’uva, il Verduzzo 100% friulano, così dolce e preziosa. Uno dei più antichi vitigni del Friuli Venezia Giulia, creato da una base di un clone autoctono di Verduzzo friulano.
Oro di Ramandolo
La storia
Durante il Concilio del 1409, Papa Gregorio XXI fece inserire il Ramandolo nella lista dei vini da servire durante i banchetti: un vino venduto, in quel periodo, a cinque soldi a “boccia”, un costo elevatissimo che lo rendeva prevalentemente elitario. La prima Docg del Friuli Venezia Giulia nasce nell’ottobre del 2001, dopo un lungo iter burocratico. L’area è limitata nel territorio collinare di due comuni della provincia di Udine, Nimis e Tarcento, dove sono presenti circa 60 ettari di vigneto tutti destinata alla produzione del dolce vino bianco.
Le caratteristiche organolettiche
Ha un prezioso equilibrio tra acidità e dolcezza, le sue note di tiglio, di marmellata di mela e di pesca colpiscono l’olfatto, mentre sul palato si presenta fresco, corposo, con un retrogusto caratterizzato da un’accesa vena floreale e fruttata. Il Ramandolo è un vino dolce, di un intenso color oro antico, brillante, acceso e cristallino.
Torchio con cui si lavorano le uve
La produzione
Con una produzione di appena 150mila bottiglie annuali, il Ramandolo è un vino passito dalla gradazione alcolica di almeno 14% vol., la cui vinificazione, un tempo, avveniva esclusivamente in botti di castagno. Per la produzione moderna, si sfruttano specifiche barrique di rovere o vasche d’acciaio, che accolgono le uve leggermente appassite direttamente sulla pianta, frutto della raccolta a mano tardiva che avviene verso la metà di ottobre. Dall’uva utilizzata per la produzione di questo vino dolce friulano, nasce anche la grappa di Ramandolo, stagionata almeno tre anni in recipienti neutri che mantengono intatti i profumi delle uve.
Gli abbinamenti
Un vino di classe, destinato ai palati più esigenti, ideale per la meditazione e la contemplazione. Le viti hanno in media 30 anni. È un vino da meditazione, ma non solo. È un ottimo abbinamento a formaggi erborinati, come il gorgonzola, e stagionati, prosciutto crudo di San Daniele, pasticceria secca.
I grappoli di Verduzzo giallo si lasciano asciugare al sole o appassire su graticci
Le sette tappe dell’evento
Oro di Ramandolo è stato un vero e proprio viaggio degustativo in sette tappe, con partenza dalla Cantina “I Comelli” di Nimis, dove i partecipanti si sono ritrovati e organizzati per raggiungere le altre location usufruendo di comode navette messe a disposizione dall’organizzazione. Ad ogni tappa del tour, gli ospiti sono stati accolti da ristoratori e vignaioli in splendide e caratteristiche location, allietate da musica dal vivo e allestite per l’occasione con i colori autunnali e ricche di assaggi di piatti di stagione e della tradizione, accompagnati dal Ramandolo Docg, dal Refosco (che in queste colline esprime tutta la sua eleganza) e dagli altri vini del territorio.
Tappa 1 - Cantina I Comelli di Nimis
Dopo aver ritirato il braccialetto di accesso, bicchiere e menu-programma, abbiamo potuto iniziare degustando fin da subito l’aperitivo, accompagnato dalle eccellenze del panorama agroalimentare FVG. Qui abbiamo trovato in assaggio un delizioso Tortello d’autunno offerto dall’agriturismo “I Comelli” di Nimis, abbinato al vino Friulano prodotto nella loro stessa cantina. Là Di Boschet di Tricesimo ci ha deliziato con “Chicche al San Daniele in abbinamento al Ramandolo Docg dei Vigneti Pittaro. Alle Valanghe di Nimis ha proposto il Black Angus alla griglia, insieme a un Refosco dell’Azienda Cafelice. Nella grande cantina, allestita per l’occasione, erano presenti numerose attività agroalimentari del territorio, ognuna ha presentato le proprie eccellenze.
- Per i salumi e dintorni: La Tana delle Pitine - Tramonti di Sopra; Prosciuttificio Rino Bagatto - San Daniele del Friuli; Prosciuttificio Wolf Sauris - Sauris; Salumi Cancellier Marina - Faedis e Friultrota - San Daniele del Friuli.
- Per i formaggi: La Sisile Formaggi Bio - Talmassons; Pezzetta Formaggi - Fagagna e Zore di Alessia Berra - Taipana.
- Per orto e dintorni: Azienda Agricola Paolino - Cividale del Friuli; Il Campo Incantato - Tavagnacco; Frantoio di Campeglio e Il Giardino Commestibile di Giusi Foschia di Zomeais di Tarcento.
- Per il miele: Le Rubide di Capitan Luisa - Nimis
- Per i dolci, gelati e sorbetti: Adelia di Fant - San Daniele del Friuli; Gelateria Gelo dal 1927 - Tarcento; Gelateria Fiordilatte - Udine; Panificio Nonino - Tarcento; Pro Loco Amici di Avasinis; Pro Loco Sutrio; Rizzo Bistrot e Caffè - Tarcento e Sorbetteria Della Negra di Mortegliano
- Per concludere in bellezza: Illy Caffè e la Grappa di Ramandolo Ceschia
Tappa 2 - Azienda vinicola Comelli Andrea
Qui abbiamo incontrato le prelibatezze vegan del ristorante Al Tiglio di Moruzzo, che ha proposto il Tempeh (creato dallo Chef Max Noacco) e crema di zucca alla senape, in abbinamento con il Friulano BIO dell’azienda vinicola Comelli Andrea. La Braceria di Renato Beorchia di Ovaroci ci ha fatto assaggiare la “Luianie fumade con toc di vore”, una zuppa tipica della zona della Carnia con all’interno salsiccia affumicata, abbinata al Refosco dell’Az. di Lorenzo Cossettini. Poi abbiamo degustato “Orzotto d’autunno con fonduta di erborinato blu”, preparato dal ristorante Ca’ Marian di Martignacco, abbinato al Ramandolo Docg dell’Az. di Bressani Giuseppe.
L’Oro di Ramandolo ha un prezioso equilibrio tra acidità e dolcezza
Tappa 3 - Azienda vinicola Zaccomer Maurizio
L’osteria Garibaldi 45 di Tricesimo ha proposto la “Guancetta di pezzata rossa al Refosco con polentina taragna”, abbinata al Refosco dell’Az. Zaccomer Maurizio. La Trattoria da Vico di Caporiacco ha presentato il piatto “Fiori di Polenta Rustica alla Vico” con in abbinamento il Ramandolo Docg dell’Az. Cussigh Pietro. Infine, l’Albergo Centrale di Tarcento ha presentato un buon piatto che ha mosso in noi molti ricordi d’infanzia, un “Patè selvaggio su crostini alla zucca”, abbinato a un Ramandolo Docg dell’Az. Vizzutti Sandro e Marco.
Tappa 4 - Azienda vinicola Osteria Ramandolo
Osteria di Ramandolo a Ramandolo ci ha deliziati con un “Orzotto alla zucca con mousse di fegatini al Ramandolo”, in abbinamento con un Ramandolo Docg della Cooperativa Agricola Ramandolo.
Tappa 5 - Osteria Da Ridolf
Dall’osteria Da Michele di Udine abbiamo apprezzato il “Raviolo al Frant con "Oro" colato”, in abbinamento con Ramandolo Docg Filippon di Comelli Lorenzo. Un unicum della tradizione friulana è stato proposto dalla trattoria Ai Nove Castelli di Faedis, che ha proposto una versione friulana della jota triestina, la “Jote furlane” appunto, al cui interno vi era la brovada invece dei classici crauti. In abbinamento a questa particolare versione della classica zuppa carsolina c’era un Refosco dell’Az. Cussigh Maria. L’Ostarie dal Venezian di Tarcento ha proposto i “Gamberi al vapore con salsa guacamole”, con la Ribolla Gialla di Toblar.
Tappa 6 - Distilleria Ceschia
L’immancabile risotto della Trattoria da Rochet di Zompitta è uno dei piatti più riusciti di questa degustazione: “Risotto alla zucca con fonduta di Blu di Ramandolo e mostarda”, presentava tutti i sapori, i richiami e i colori del vino Ramandolo Docg, a cui era abbinato, dell’Az. AD Coos. La premiata Osteria di Villafredda di Tarcento ha proposto una “Spalla di maialino al forno con Paciuc”, in abbinamento con il Refosco di Micossi di Revelant Alessandro.
Tappa 7 - Azienda vinicola La Roncaia
Il ristorante Costantini di Tarcento ci ha catturati con il suo “Goulash con bocconcini di zucca”, in abbinata al Refosco dell’Az. La Roncaia. Ai Turians di Fagagna ci ha fatto assaggiare “Insolito blu (formaggio erborinato della latteria di Pezzetta di Fagagna) con marmellate d’autore”, in abbinamento al Ramandolo Docg dell’Az. La Roncaia.
Foto del servizio: www.soulfood-it.it