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Siad
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La Regola di Riparbella Venti ettari di vigne biologiche

di Mariella Morosi
 
22 maggio 2019 | 10:31

La Regola di Riparbella Venti ettari di vigne biologiche

di Mariella Morosi
22 maggio 2019 | 10:31
 

Territorio, natura, uomini e arte: sono tutti elementi inscindibili della cantina La Regola di Riparbella (Pisa), in Val di Cecina, sulla Costa degli Etruschi.

I titolari, i fratelli Flavio e Luca Nuti, alla terza generazione di vignaioli, sono nati e vissuti nella bellezza di queste colline morbide e dai boschi di querce da sughero dove ancora si sente la civiltà etrusca, a circa 4 chilometri dal mare, al confine con Bolgheri. L'arte è dentro e fuori la cantina: da quella di far vino di alta qualità, nel completo rispetto della natura, a quella creata dagli uomini.

(La Regola di Riparbella Venti ettari di vigne biologiche)
I titolari Flavio e Luca Nuti

L’architetto Sergio Scienza ha progettato la struttura, totalmente ecosostenibile, alimentata da energia solare e l’orientamento del percorso del Sole è fonte di energia rinnovabile per la climatizzazione e l’illuminazione. Per la sua particolare integrazione nel paesaggio toscano la cantina nel 2016 ricevuto il premio speciale del concorso internazionale indetto dalla Federazione Italiana Club e centri Unesco con il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali.

«La natura e la produzione - sostengono i titolari - devono convivere con armonia e la cantina è una porta aperta verso una dimensione nella quale uomo, natura ed arte diventano una cosa sola e riescono ad interagire con creatività». Il percorso artistico prosegue nella barricaia con le pitture dell'artista Stefano Tonelli ispirate agli etruschi che vivevano nel territorio fin dal VII secolo a.C. Il suo affresco, 46 metri di pittura, è ispirato al “sogno del vino” e alla sua “gestazione” ed è la prima opera di questo genere che si conosca in Italia. L’architetto di interni Giorgio Balestri si è poi occupato dell’arredamento, in particolare dei locali adibiti alla vendita, la sala convegni, la sala per la degustazione e gli spazi comuni con colori caldi e materiali ecologici.

(La Regola di Riparbella Venti ettari di vigne biologiche)

Oggi "La Regola" (toponimo registrato nelle carte catastali fiorentine del 1700) possiede 20 ettari di vigneto, totalmente convertiti all'agricoltura biologica. Fu il bisnonno Corrado, ai primi del '900, a cominciare con una piccola produzione per consumo familiare. Poi vennero il figlio Nilo e Rolando, padre di Luca e Flavio. L'impresa si espanse in tutta la provincia di Pisa e Livorno, e contribuì all'impianto di vigneti anche nelle vicine e rinomate aziende di Bolgheri.

La prima produzione in bottiglia risale al 1997, cui segue nel 1998 l’uscita della prima annata del portabandiera aziendale il cru “La Regola”, che nell'anno del suo ventennale con l'annata 2015 ha ricevuto i 3 bicchieri Gambero Rosso. In questo luogo speciale dove territorio, natura e uomini si uniscono in un connubio unico creato "a regola d'arte" si fanno grandi vini da vitigni sia autoctoni che internazionali: al Sangiovese, Vermentino e Trebbiano, si uniscono il Cabernet Franc del cru La Regola, il Merlot, il Cabernet Sauvignon, il Syrah e il Gros Manseng dello Spumante Brut non dosato 36 mesi sui lieviti.

Flavio Nuti, viticoltore/avvocato è venuto a Roma a presentare le sue migliore etichette, al Ristorante il Ceppo, abbinandole ad un menu dall'impronta toscana, dalle Animelle di vitello fritte dorate e fiori di zucca ai Ravioli di brasato di guancia in salsa al pecorino.

(La Regola di Riparbella Venti ettari di vigne biologiche)

Piatto forte della serata, la Pluma di maiale iberico con cicoria.

(La Regola di Riparbella Venti ettari di vigne biologiche)

L'azienda produce tutti vini biologici, quali, tra i rossi: lo Strido, un Merlot 100%, di particolare pregio; il Cru La Regola, un IGT Toscana Rosso, 85% Cabernet Franc, 10% Merlot e 5% Petit Verdot; il Vallino, Cabernet Sauvignon 85%, 10% Sangiovese e 5% Syrah; il Ligustro, un IGT Rosso Costa Toscana,  85% Merlot e 15 % Cabernet Franc; Le prode, l’unico rosso Doc Montescudaio; il Rosegola, un vino rosato da sangiovese, merlot e syrah. I vini bianchi prodotti, per la freschezza del microclima lungo in fiume Cecina e le costanti escursioni termiche notturne, hanno una spiccata acidità che bilancia una loro particolare mineralità e sono: il Lauro, Viognier e Chardonnay di particolare complessità ed invecchiamento; lo Steccaia, vino bianco da uve di Vermentino e Sauvignon blanc; Le Prode da sole uve di Vermentino; uno spumante metodo classico di particolare finezza e persistenza a base di Gros Manseng; il Sondrete, un vino passito e infine una grappa affinata in barrique.

Compreso nell'azienda un oliveto che produce extravergine. Il lavoro in vigna è sempre svolto manualmente, sia nel momento della raccolta, che durante selezione dei grappoli e i processi di vinificazione si svolgono a temperatura controllata utilizzando solo lieviti indigeni. Fin dall'inizio della loro avventura vitivinicola Flavio e Luca Nuti hanno lavorato per realizzare vini di qualità ma sempre in costante equilibrio e integrazione tra produzione e paesaggio, con una cantina che vuole essere anche centro culturale. Tra le tante iniziative, anche la pubblicazione di un libro, “La Regola degli Chef” che unisce ed avvicina le eccellenze della cucina del territorio toscano ai vini dell’azienda, attraverso un percorso fotografico e descrittivo di ricette create da alcuni fra i migliori e chef della Toscana.

Per informazioni: www.laregola.com

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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