Con centinaia di gin disponibili sul mercato, cosa rende il “Marconi 42” di Poli Distillerie differente? Per rispondere, abbiamo intervistato Jacopo Poli, oggi alla guida della distilleria di famiglia fondata nel 1898 dal bisnonno Giobatta a Schiavon (Vi), vicino a Bassano, terra di grappa. Nel 2015 nacque il primo “distilled dry gin” italiano. «Tutto cominciò - racconta Jacopo Poli - con una visita ad una distilleria di gin nel2012. Il titolare mi disse: “Voi italiani saprete anche fare delle grappe eccellenti, ma è meglio che non osiate cimentarvi nel gin, è troppo difficile”. Una vera sfida, pensai. Iniziai ad approfondire le mie conoscenze e capii che nel caso della grappa è la varietà di uva a giocare il ruolo fondamentale, mentre nel caso del gin sono le botaniche scelte dal distillatore a determinare il carattere del prodotto».
Marconi 42 «Piano piano un’idea prendeva forma:
produrre un gin con un’identità “Poli” ben definita, espressione della
nostra terra, della nostra esperienza centenaria e della nostra tecnologia. Immaginai di evocare le sensazioni che provavo da piccolo, quando mio padre mi portava a camminare nei boschi dell’
Altopiano di Asiago, da cui proviene la mia famiglia. Scelsi botaniche come il Pino Mugo e il Pino Cembro, per riportare alla memoria l’aria balsamica che mi penetrava le narici durante quelle passeggiate, e le distillai con
Crysopea, il nostro alambicco a bagnomaria sottovuoto».
Jacopo Poli «Dopo due anni di prove nacque
Marconi 46, il primo
distilled dry gin con un’anima tutta italiana. A distanza di sei anni ho deciso di cimentarmi in una nuova sfida: distillare un
gin dallo stile mediterraneo percelebrare il presente e rievocare i profumi delle passeggiate con mio figlio lungo le coste della Toscana.Marconi 42 è infatti il
frutto di botaniche che ricordano la luce, il calore e l’aroma intenso che caratterizzano la macchia mediterranea italiana. Rosmarino, basilico, timo e menta - conclude Jacopo Poli - regalano un aroma di sole e di mare, il ginepro dona profondità e armonia; mentre le percezioni retro-olfattive del coriandolo, cardamomo e finocchio si accavallano come onde infinite. In poche parole:
il gin, a modo mio!».
Per informazioni:
www.poligrappa.com