L'assemblea dei soci del Consorzio tutela vini Etna Doc ha votato all'unanimità per avviare il processo di ottenimento del riconoscimento della Denominazione di origine controllata e garantita (Docg) per l'intera denominazione etnea. «Siamo molto felici, si tratta di una decisione importante, direi storica, per tutto il territorio etneo - ha commentato Francesco Cambria, presidente del Consorzio tutela vini Etna Doc. La decisione è stata presa all'unanimità dai tanti soci presenti durante l'assemblea, all'interno di un clima di grande collaborazione e partecipazione. Il desiderio, da parte di tutti i produttori della nostra denominazione, è quello che venga definitivamente legittimato, anche attraverso il raggiungimento del gradino più alto della piramide del sistema delle certificazioni di denominazione, il grande lavoro sin qui svolto e il prestigio che il mercato ha riconosciuto ai nostri vini».
L'assemblea dei soci dell'Etna Doc ha votato all'unanimità per avviare il processo di ottenimento della Docg
Il Consorzio tutela vini Etna Doc verso la Docg: l'iter
L'iter per ottenere la Docg prevede diversi passaggi. «Ci sono alcune prassi che devono essere seguite da parte del Consorzio - ha spiegato Maurizio Lunetta, direttore del Consorzio. Presenteremo, prima di tutto, la richiesta alla Regione Sicilia. In seguito entrerà in gioco il Comitato nazionale vini Dop e Igp, organo del ministero dell'Agricoltura. Difficile fare previsioni, ma pensiamo che tutto l'iter potrebbe durare anche meno di due anni».
Consorzio tutela vini Etna Doc, cosa comporta il passaggio a Docg
Il passaggio dalla Denominazione di origine controllata (Doc), la prima della Sicilia e tra le prime in Italia, istituita nel 1968, alla Docg comporterà alcune modifiche al disciplinare attuale di produzione. Per quanto riguarda la tipologia spumante, verrà introdotta la possibilità di utilizzare la varietà Carricante, oltre a quella già ammessa, il Nerello Mascalese; sarà inoltre consentita la produzione della versione Pas Dosé. La resa della tipologia Etna Rosso con Unità geografica aggiuntiva sarà ridotta, mentre il numero delle Contrade, attualmente 133 e riconosciute a partire dal 2011 e equiparate legalmente a Unità geografiche aggiuntive, aumenterà in risposta alle richieste dei produttori presenti in aree ancora non delimitate come contrade.