Codice rosso per la Sardegna del turismo. Con gli alberghi chiusi da ottobre e senza gli acconti delle prenotazioni che danno ossigeno, il comparto alberghiero sardo, che sostiene 50 mila famiglie, è con l’acqua alla gola.
Il 90% degli alberghi sardi ha esposto un drappo nero in segno di lutto
«Senza considerare l'indotto – ha dichiarato a Italia Oggi
Fausto Mura, presidente Federalberghi Sud Sardegna - il mercato che si aspetta sarà molto diverso e oneroso con
investimenti ingenti per poter lavorare; pensiamo anche solo con la bonifica delle camere. In questo momento lo Stato non ci ha scontato un solo euro: paghiamo Imu, Tari e Tasi a metro quadro, come se gli alberghi fossero sempre pieni, invece noi siamo vuoti e chiusi. È necessario fare in fretta, altrimenti verrà cancellato il sistema turistico della Sardegna».
Un urlo di dolore che si è concretizzato in un’azione comune per richiamare lo sguardo del Governo sull’isola: Federalberghi ha chiesto agli albergatori di esporre un drappo nero in segno di lutto. Adesioni al 90%.
La Sardegna reagisce alla crisi in atto anche con iniziative private. Tre giovani nuoresi hanno fondato la società Bentu experience per rilanciare la rete turistica. Come? Grazie a un pool di esperti che uniranno forze e idee per il bene comune. «I professionisti saranno sei tra docenti universitari, manager ed esperti di marketing – hanno dichiarato da Bentu experience a Italia Oggi - I temi verranno affrontati attraverso interviste, video, lectio, formazione e momenti di confronto. Si parlerà di customer experience design, limiti e potenzialità per lo sviluppo di un prodotto turistico integrato, strategie di revenue management per lo sviluppo del mercato interno, business networking, data analysis e strategie di marketing destinate al mercato sardo».
Per informazioni:
www.ascomcagliari.it