Seicento euro di bonus per tre mesi, da marzo a maggio, per i lavoratori stagionali del turismo (bagnini, camerieri, baristi, addetti alle pulizie negli alberghi...) che dopo lo stop del lockdown, ora rischiano di non poter lavorare neppure questa estate per effetto della crisi dovuta a una ripresa che stenta a decollare. L’annuncio della ministra del Lavoro Nunzia Catalfo è una buona notizia per i tanti dipendenti a tempo determinato che lavorano nel comparto della ristorazione e dell’accoglienza.
I bagnini rientrano tra i lavoratori stagionali
Un aiuto, quello dei 600 euro per questa categoria di lavoratori, che da tempo le organizzazioni del settore stanno chiedendo al Governo per tutelare, almeno in parte, decine di migliaia di persone. Nelle intenzioni della ministra c’è la volontà di inserire in un decreto ad hoc questo provvedimento, cui potranno accedere, come ha affermato la titolare del dicastero del Lavoro, «i dipendenti a tempo determinato che operano nel settore turismo e degli stabilimenti termali che hanno lavorato sia nel 2018 sia nel 2019 per almeno trenta giornate».
Una boccata d’ossigeno anche per le associazioni di categoria, tornate a chiedere un sostegno di questo tipo anche durante gli
Stati generali dell’Economia di settimana scorsa: «Si tratta di una correzione necessaria che come Federazione abbiamo richiesto sin dall’inizio, perché l’esclusione degli stagionali del turismo dal bonus di 600 euro rappresentava una penalizzazione per questi lavoratori in un momento di grande difficoltà per loro», spiega in una nota Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana dei pubblici esercizi.
Con questo intervento, che attribuirà il diritto al bonus di 600 euro anche a quei lavoratori che in conseguenza dell’emergenza Covid potrebbero avere difficoltà a trovare un lavoro nella prossima stagione estiva, si conclude una vicenda che avrebbe avuto i contorni della beffa per molti lavoratori del settore. «Era importante - fa sapere ancora Fipe - che questa categoria così rilevante per l’attività turistica, e tuttavia così fortemente penalizzata, in questo momento non venisse abbandonata senza alcun sostegno da parte dello Stato».