Un messaggio corale per denunciare la forte preoccupazione scaturita dalle bozze che, negli ultimi giorni, circolano sul Dl Rilancio facendo emergere la totale e grave mancanza di interventi strutturali per il settore turistico
Le bozze sul Dl Rilancio fanno emergere la totale mancanza di interventi strutturali per il settore turistico
Confindustria Alberghi e le migliaia di aziende associate, ciascuna a propria firma, hanno inviato una lettera al presidente Conte, ai ministri Franceschini, Gualtieri e Patuanelli, e a tutti i referenti istituzionali locali che a vario titolo hanno voce in capitolo in questo universo.
Al momento il settore alberghiero è completamente fermo con più del 96% dei lavoratori in cassa integrazione e il protrarsi della crisi sta mettendo a rischio la sopravvivenza delle aziende. Per questo motivo nella lettera è stata avanzata la richiesta del riconoscimento dello stato di crisi con misure immediate, ma che accompagnino le imprese nei prossimi mesi nel lungo percorso verso il ritorno a un equilibrio economico.
La bozza del Decreto Rilancio, se confermata, avrà infatti ripercussioni gravissime e permanenti per imprese e lavoratori. Se non interverranno modifiche radicali, non sarà possibile riaprire le strutture. Nello specifico, sul tema affitti sono necessarie misure per traghettare le aziende almeno fino alla fine dell’anno. Un ampio ventaglio di misure ritenute indispensabili. Questi i punti chiave.
Previsione di un credito d’imposta anche per imprese con immobili in proprietà e superamento del limite alla deducibilità fiscale degli interessi sulla base del reddito lordo considerata la forte riduzione di quest’ultimo prevista oggi e per i prossimi anni; stralcio delle imposte relative a Imu anche a favore di tutti i proprietari di immobili che in caso di locazione potranno riconoscerlo a sconto degli affitti, Tari e Tasi e concessioni demaniali per tutto il 2020; ammortizzatori sociali disponibili almeno fino a tutto il 2021; prevedere misure specifiche per il costo del lavoro sia per i lavoratori stagionali che per i dipendenti fissi almeno fino dicembre 2021; richiesta urgente di regole chiare per ripartire; sulla questione responsabilità delle imprese va urgentemente trovata una soluzione per sollevare i datori di lavoro dalla responsabilità civile e penale in caso di infezione da Covid di un dipendente; rivedere la soglia inserita di 5 milioni di fatturato per i contributi a fondo perduto che di fatto lascia fuori molta parte delle imprese del settore; considerare interventi sulla liquidità, indispensabili per la sopravvivenza del settore; rivedere il Fondo “turismo”, misura vaga e inutile considerata la dotazione irrilevante stanziata; e rivalutare il Bonus vacanza che, così come ipotizzato, risulta assolutamente inutile.
Per informazioni:
www.alberghiconfindustria.it