La Pasqua? Archiviata da tempo. Le festività di aprile e maggio e l’intero mese di giugno? Anche. In Veneto il turismo è in ginocchio e senza una prospettiva di ripresa neppure a medio termine. Ecco perché qualcuno sta avanzando addirittura l’ipotesi di tenere gli alberghi chiusi per tutto il 2020. L’ipotesi (che, data la situazione, non può certo essere liquidata come una semplice provocazione, è di Marco Michielli, presidente di Federalberghi Veneto e titolare di un hotel a Bibione.
Una spiagggia di Jesolo
La sua è una triste constatazione: «I principali tour operator hanno cancellato tutte le prenotazioni – dice al Corriere Veneto – e loro lavorano con sei mesi d’anticipo. La Pasqua e la Pentecoste sono bruciate; considerato poi che la clientela straniera non si muoverà e che in Germania l’epidemia è appena iniziata, se una settimana fa speravamo di salvare parzialmente almeno il mese di luglio, oggi l’opportunità di lavoro si concentra ad agosto e settembre».
Troppo poco per salvare
una stagione compromessa, sempre ammesso che i turisti, almeno in questi mesi, tornino in massa sulle spiagge venete, che di solito richiamano ogni anno 30 milioni di presenze, per un giro d’affari che si attesta tra i 9 e i 10 miliardi di euro.
Da qui l’idea di chiudere tutto fino all’anno venturo: «È un’eventualità che sto considerando – dice ancora Michielli – e che mi sento di consigliare anche ai miei colleghi che mi chiedono consiglio». Tra gli albergatori c’è poca voglia di parlare: la serrata è generale e questa mancanza di prospettive certe, non lascia spazio a pianificazioni, né a speranze per l’immediato futuro.
A farlo è il presidente di Unionmare Confturismo Veneto,
Alessandro Berton: «Il settore balneare sarà quello più colpito – dice – Se l’emergenza si concluderà fra 30 o 60 giorni avremo perso gran parte della stagione e se invece dovesse proseguire, dovremmo saltare direttamente al 2021». La speranza del presidente di Unionmare è che ad aprile il Governo consideri la sospensione del pagamento dei canoni e preveda un
bonus per chi decide di trascorrere le prossime vacanze in Italia.
Intanto, per provare ad evitare il collasso del settore, Fidimpresa & Turismo Veneto ha messo in campo un fondo da 50 milioni di euro per sostenere le imprese del settore. Soldi che però per il presidente di Federalberghi Michielli potrebbero non bastare: «Fidimpresa deve assistere le imprese per rinegoziare anche le moratorie sui finanziamenti e sui mutui – dice – che dovranno prevedere nuove scadenze, quantomeno nell’estate del 2021».