Mentre cresce di ora in ora il numero di morti (al momento oltre 130) e di persone infettate (più di 6mila), i timori sulle ricadute economiche del coronavirus stanno contagiando un po’ tutti i continenti, non solo quello asiatico. Nelle scorse ore la Toyota ha bloccato la produzione nel Paese, mentre Starbucks, McDonald’s e Ikea hanno chiuso temporaneamente metà dei punti vendita.
Migliaia di negozi sono stati chiusi in Cina
Le prime ripercussioni sul turismo in Europa sono già tangibili: le compagnie aeree British Airways, United Airlines, American Airlines e Lufthansa hanno sospeso tutti i voli da e per la Cina fino a data da destinarsi. In Italia l’allarme è stato lanciato dal presidente di Federalberghi
Bernabò Bocca: «Per il
turismo – ha detto – il contraccolpo è già stato immediato ma ci stiamo preparando a contare danni ancora più gravi. E non saranno perdite indifferenti, possiamo già dirlo. Sono infatti convinto che ancora non abbiamo percepito la vera dimensione del problema: noi di cancellazioni e disdette ne stiamo già vedendo moltissime. Per il mercato cinese sarà un anno molto complicato».