Il Ministro Gian Marco Centinaio ha oggi ribadito, in un’intervista al Sole 24 Ore, l’impegno per la definizione di un modello di regole da applicare al portale Airbnb e più in generale agli affitti brevi.
Si tratta di un segnale importante, secondo
Confindustria Alberghi, per le imprese del settore e anche per i cittadini. L'esigenza di tutelare territorio e comunità a fronte della crescita esponenziale di questo fenomeno sta attraversando tutti i Paesi e sono molti a correre ai ripari.
Giorgio Palmucci
«La proposta del Ministro Centinaio dell'obbligo di un codice identificativo che legittimi l'attività e ne permetta l'identificazione - dichiara
Giorgio Palmucci, Presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi - può rispondere bene all'esigenza di non bloccare una tipologia di offerta che ha una sua quota di mercato, ma nel contempo di monitorare e contrastare i fenomeni speculativi, che hanno trasformato la spontaneità dell'home sharing in organizzazioni complesse, che gestiscono una sequela di appartamenti vuoti a disposizione dei turisti e che hanno ben poco dell'esperienza immersiva nella realtà locale che loro si aspettano».
«Un esigenza di tutela sentita non solo dagli operatori del settore - prosegue il Presidente Palmucci - ma anche da quei cittadini che stanno assistendo alla trasformazione dei nostri centri soggetti ad un rapido spopolamento. Uno spopolamento che colpisce proprio quel “way of life” che costituisce una delle maggiori attrazioni del nostro Paese».
Una regolamentazione del fenomeno, che anno dopo anno ha visto aumentare il proprio impatto, sembra ormai imprescindibile, come dimostrano anche le scelte già effettuate all'estero da altre città ed altri Paesi che hanno avviato un processo di regolamentazione volto a riportare gli affitti brevi nell'alveo della sostenibilità sociale ed economica dei territori.
In questo quadro rientra l’altra direttrice di intervento annunciata dal Ministro Centinaio, che mira alla definizione ed equa applicazione di una tassazione che, al pari delle altre attività economiche, restituisca alla collettività parte del valore che il territorio stesso genera.
Un passaggio importante che dal combinato disposto dei due elementi, identificazione dell'attività e definizione di un equo sistema di tassazione, mira a superare l'attuale empasse per cui i provvedimenti emanati dal precedente Governo sono rimasti in molta parte disattesi o, come accade in materia di imposta di soggiorno, sono ridotti ad un atto poco più che volontaristico da parte di Airbnb.
«Al Ministro - conclude Palmucci - chiediamo di procedere con la massima urgenza, fissando delle regole che evitino speculazioni e distorsioni della concorrenza, ma soprattutto tutelino il nostro patrimonio più unico e prezioso, quelle comunità, quel modello di vita tipicamente italiano che non può sopravvivere alla trasformazione dei nostri centri in dormitori turistici».