La tassa di soggiorno, che genera spesso contrasti all’interno dei consigli comunali sia di tipo politico che di tipo tecnico coinvolgendo anche gli addetti ai lavori, possono mettere d’accordo tutti.
La prova, con la speranza che non sia un’eccezione, arriva da Ercolano (Na), una delle località turistiche italiane più gettonate. I dati del Comune dicono che nei due mesi finali dell’estate, poco dopo l’introduzione della tassa, sono entrati nelle casse 10mila euro. Un dato parziale che fa ben sperare e che avvicina l’obiettivo di quota 30mila da raggiungere entro fine anno.
Se la cifra potrebbe essere letta come un’ovvietà vista, appunto, l’introduzione della tassa suona come una nota più lieta e sorprendente se viene considerato l’incremento dei pernottamenti. I turisti insomma non rinunciano a visitare le bellezze turistiche, anche se c’è da pagare qualcosina in più. In particolare Ercolano prevede un balzello di 0,50 euro per gli ostelli e di 1 euro per gli hotel con esenzione per i minori.
Di
discussioni ce ne sono volute tante, come accaduto in altri Comuni (quelli liguri ad esempio), ma sembra che ora i risultati arrivino. Di più: gli incassi che aumentano spingono le istituzioni a voler investire quei fondi per il miglioramento delle strutture ricettive che incrementerebbe ulteriormente l’appeal dell’area.
E ancora. Il circolo virtuoso attivato alimenta le idee di Ercolano che ora pensa di creare un solo network che riunisce tutte le attrattività turistiche sotto un unico circuito in modo da lavorare in sinergia, in modo efficace con l’obiettivo di aumentare il milione e mezzo di visitatori che arrivano da queste parti ogni anno.