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Cotarella: Sì ai voucher e più sostegno ai vini italiani

Il presidente di Assoenologi Riccardo Cotarella auspica una produzione di 50 milioni di ettolitri, ma non ignora le difficoltà e chiede al comparto di valorizzare di più il vino italiano. Sulla carenza dei braccianti dice: «Serve accortezza, la pandemia non è ancora finita ma è importante salvaguardare il lavoro».

13 agosto 2020 | 08:30
Cotarella: Sì ai voucher 
e più sostegno ai vini italiani
Cotarella: Sì ai voucher 
e più sostegno ai vini italiani

Cotarella: Sì ai voucher e più sostegno ai vini italiani

Il presidente di Assoenologi Riccardo Cotarella auspica una produzione di 50 milioni di ettolitri, ma non ignora le difficoltà e chiede al comparto di valorizzare di più il vino italiano. Sulla carenza dei braccianti dice: «Serve accortezza, la pandemia non è ancora finita ma è importante salvaguardare il lavoro».

13 agosto 2020 | 08:30
 

«Sarà una vendemmia di media produzione»: parole chiare quelle di Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi che sulla raccolta di quest’anno non si sbilancia più di tanto. Alla situazione già complicata economicamente dovuta alla crisi Covid, la vendemmia 2020 si è aperta in queste ore mostrando un altro problema, quello della scarsità di manodopera.

La raccolta dell'uva è iniziata in tutta Italia - Vendemmia difficile, sì ai voucher E più sostegno ai vini italiani

La raccolta dell'uva è iniziata in tutta Italia

«Mi è stato riferito che in alcune aree geografiche – spiega l’enologo Cotarella – alcune aziende ritorneranno ad utilizzare in campagna i mezzi lasciando da parte la raccolta manuale. Un passo poco condivisibile, ma resosi necessario dalla contingenza del momento». Andiamo per ordine. Al via, quindi la vendemmia 2020 in Italia con una produzione di vino made in Italy stimata attorno ai 45 milioni di ettolitri in calo di circa il 5% rispetto allo scorso anno che apre, per Coldiretti, un entusiasmante testa a testa con i cugini francesi per il primato mondiale.



È così la situazione?
Oggi è difficile dare delle cifre, dobbiamo aspettare qualche settimana. Io sperso che la quantità si attesti sui 50milioni di ettolitri, ma attendo i giusti tempi prima di fare delle previsioni.

Ma come sarà la vendemmia 2020?
Sicuramente sarà di media produzione rispetto ad alcune annate passate e a macchia di leopardo. Ci saranno zone dove la produzione rispetterà l’anno precedente, altre dove si farà fatica. Ad esempio l’area del centro Italia ha sofferto una forte siccità al contrario del Nord ed anche del Sud dove invece l’acqua piovana è stata un toccasana. Questo non mi permette di fare delle previsioni con così largo anticipo, visto che in alcune zone è appena iniziata la vendemmia.

Riccardo Cotarella - Vendemmia difficile, sì ai voucher E più sostegno ai vini italiani
Riccardo Cotarella

Queste situazioni climatiche così diverse come incideranno sulla qualità dell’uva?
Ci ritroveremo a lavorare uva di qualità molto diversa da un luogo all’altro, situazioni create proprio dall’andamento climatico. Anche se la raccolta dipenderà molto dal resto del mese di agosto e da quello di settembre per confermare le previsioni anche sul piano quantitativo.
 
È inevitabile un commento sulla situazione dei braccianti stranieri in viticoltura che in alcune zone, come per esempio in Lombardia, rappresentano la quasi integrità della forza lavoro in campagna. L’andamento della situazione Covid in particolare nelle zone dell’est Europa (pricipalmente in Romania) ha complicato ulteriormente il rientro in Italia, in queste settimane, di manodopera. Cotarella, cosa ne pensa di questa situazione?
Molte aziende sono in difficoltà. Fanno fatica ad assecondare l’andamento della vite che richiede in questo periodo manodopera costante. È ovvio che ci vuole accortezza perché la pandemia non è ancora finita, ma è importante anche salvaguardare il lavoro di tante aziende del vino. In particolare sono in crisi tutte quelle realtà che fanno raccolta manuale ed in alcuni casi, dove la pianta e l’uva lo consente, i viticoltori sono tornati a raccogliere l’uva in modo meccanizzato. Questo è fattibile per i vini che considero tranquilli, non è possibile nelle zone spumantistiche come la Franciacorta o l’Oltrepò dove la raccolta a mano fa la differenza. Addirittura in questi territori molta manovalanza non è neanche partita proprio per ovviare al problema del rientro.
 
In queste ultime settimane si è fatto un gran parlare del ritorno dei cosiddetti voucher in agricoltura. Come nel passato. Come vede questo aiuto?
Mi domando cosa stiamo aspettando ad introdurlo. In una situazione delicata come questa avrebbe dato una boccata d’ossigeno al settore. Avrebbe snellito la burocrazia che c’è dietro ad un’assunzione e avrebbe aiutato tutte quelle fasce di persone in difficoltà che potrebbero essere, invece, di supporto al mondo del vino. Facciamolo subito. Senza se e senza ma.

Il raccolto si attesterà tra i 45 e i 50 milioni di ettolitri - Vendemmia difficile, sì ai voucher E più sostegno ai vini italiani
Il raccolto si attesterà tra i 45 e i 50 milioni di ettolitri

Veniamo alla situazione attuale. La produzione tricolore sarà destinata per circa il 70% a vini Docg, Doc e Igt con 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc), 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), e 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30 per cento per i vini da tavola. Una situazione, quella disegnata da Coldiretti, che però deve fare i conti con un’emergenza sanitaria, oggi economica, di cui, tutti, non ne conoscono l’entità futura. Come vede questa quadro?
Il mondo del vino, a causa dell'emergenza Covid-19, sta vivendo una situazione difficile che ci preoccupa, ma non svilisce, comunque, i buoni propositi di ripresa per il futuro. Sono necessarie azioni e sostegni che ci consentano di traghettare le nostre aziende fuori dalla crisi e programmare il rilancio quando l'emergenza Coronavirus sarà definitivamente superata.

Ma quali potrebbero essere queste azioni mirate?

All’attività in vigna e in cantina mirata alla qualità finale del prodotto, dovrà accompagnarsi una serie di attività di valorizzazione dei nostri vini, facendo sistema; una rete di solidarietà tra tutti gli attori della filiera finalizzata a sensibilizzare i consumatori di ogni angolo del mondo, per identificare al meglio i nostri prodotti. Quindi, oggi più di prima, occorre realizzare una seria attività di programmazione e sostegno alla promozione accompagnando le aziende con iniziative destinate a questo tipo di strategie commerciali, in cui è fondamentale il contributo di tutta la filiera e dove si auspica che da parte dei governi e delle istituzioni bancarie saranno adottate delle scelte macroeconomiche tese a favorire la ripresa del comparto. In tal senso investire in promozione di sistema, anche attraverso collaborazioni e investimenti con l’industria cine-televisiva, è a nostro avviso imprescindibile.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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