Distillazione di crisi: questa la richiesta dei viticoltori di Bordeaux, che colpiti dalla crisi del settore, hanno chiesto al governo francese un aiuto finanziario per l'estirpazione delle viti, nella misura del 10%, nella regione ad alta vocazione vitivinicola. Una crisi che, come ben sappiamo, è iniziata durante i lockdown e proseguita con le ripercussioni del lungo stop sulle reti commerciali globali. Alla quale si aggiunge il calo del consumo di vino rosso tra i francesi. L’obiettivo della richiesta è sovvenzionare la distruzione delle eccedenze di vino, che da quest'estate potranno essere trasformate in alcol per l'industria, la farmacia o la cosmesi.
Bordeaux, il più grande vigneto certificato Aoc di Francia
Soffrono le denominazioni più prestigiose
Tutto questo succede nel più grande vigneto certificato Aoc di Francia, con i suoi 110mila ettari coltivati, di cui l'85% a rossi, dove, appunto, le denominazioni meno prestigiose risentono particolarmente del crollo dei prezzi e di una sovrapproduzione stimata in un milione di ettolitri. Così a partire da dicembre 2022, ci sono state diverse manifestazioni dei vigneron per chiedere, appunto, allo stato la “distillazione di crisi” per sovvenzionare, come dicevamo, la distruzione delle eccedenze di vino, che da quest'estate potranno essere trasformate in alcol per l'industria, la farmacia o la cosmesi. La crisi del settore è stata anche al centro dell'ultima assemblea nazionale del sindacato Vignobles Indépendants de Gironde, che riunisce circa 2.500 viticoltori, il 17 febbraio.
Il via libera del Governo
Il governo, che inizialmente aveva chiuso un occhio sulle proteste, ha recentemente dato il via libera a un programma di distillazione delle scorte in eccesso nel 2023, per un costo di circa 160 milioni di euro. L'ultima campagna di "distillazione di crisi" oltralpe risale al 2020, per aiutare i viticoltori francesi ad eliminare le eccedenze dovute al calo dei consumi causato dalla pandemia di Covid-19.
I francesi bevono sempre meno vino rosso
Una crisi che, come dicevamo, oltre che dalla pandemia è gravata, dal calo dei consumi di vino rosso. Calo iniziato in Francia dalla Seconda Guerra Mondiale, quando in media i cittadini francesi ne bevevano circa 120 litri all'anno, mentre oggi i residenti ne consumano appena 40 litri all'anno.