Roma si conferma come capitale delle eccellenze enologiche nazionali con "I migliori vini italiani 2023", la manifestazione giunta alla XXII edizione e appena conclusa al Salone delle Fontane dell'Eur. Nei tre giorni dell'evento un folto pubblico di wine lovers, appassionati ed esperti ha potuto conoscere e degustare le nostre etichette più rappresentative scelte da Luca e Francesca Romana Maroni e che hanno spazio anche nell'omonimo Annuario. Numerose personalità della politica e del giornalismo - dal vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio al giornalista Bruno Vespa- hanno espresso apprezzamento per questo appuntamento che mette in primo piano il livello raggiunto anche in campo internazionale della nostra produzione enologica.
Luca Maroni
Oltre 120 le aziende presenti
Oltre120 sono state le aziende presenti ai banchi di degustazione, in rappresentanza della migliore eccellenza vitivinicola del nostro territorio, dal Nord al Sud, comprese le isole. In degustazione vini bianchi, rossi, rosati, bollicine e vini dolci. Soprattutto, anche in questa edizione dell'evento, è stata riservata attenzione alle piccole realtà, spesso a conduzione familiare che, pur non raggiungendo i livelli produttivi delle grandi cantine e talvolta con difficoltà di accesso al mercato, garantiscono l’assoluta qualità dei propri vini.
«Un riconoscimento importante - scrive Maroni nella prefazione nell'Annuario 2023 - per coloro che negli ultimi 12 mesi, si sono distinti per aver coltivato uve con massima cura, tempestività e selettivo rigore e che in cantina le hanno trasformate con tecnica enologica di rispetto trasfondendo nei vini i loro tesori di polpa, di dolcezza e d’aroma».
Grande spazio al confronto e al dibattito sulla fermentazione
Numerosi produttori presenti che hanno dialogato col pubblico e presenziato a numerosi eventi e masterclass. Il tema scelto quest'anno dagli organizzatori, già nel nome, “C'è fermento” ha voluto indicare la ripresa e invitare all'ottimismo e all'auspicata nuova normalità i protagonisti del settore vino, penalizzati negli ultimi due anni dalla pandemia e dalle sue conseguenze e negli ultimi mesi anche dall'impennata dei costi energetici e sulla loro ricaduta nell' approvvigionamento delle materie prime.
«Nel corso dei tre giorni - avevano anticipato Luca e Francesca Romana Maroni alla presentazione de "I migliori vini italiani 2023"- vogliamo affrontare il tema della fermentazione in tutti i suoi aspetti. Parleremo quindi di effervescenza e lievitazione, cercando di coglierne tutte le sfaccettature che potranno riguardare certamente il vino, e non necessariamente le bollicine, ma anche altre materie prime, dall’acqua ai cibi solidi».
Centinaia, dunque, le referenze alla mescita che hanno mostrato varietà di profumi, sentori e sfumature che lo stesso Luca Maroni ha aiutato a percepire attraverso le sessioni di degustazione guidate basate sulla metodologia da lui stesso ideata. Tre i tre punti cardine: consistenza (la ricchezza del vino in estratti, cioè il volume espressivo delvino), equilibro (armonia tra i componenti) e integrità (assenza di difetti di trasformazione enologica).
Spazio anche alla cucina
Come sempre nei Saloni dell'Eur è stato dato spazio anche alla buona tavola con lo chef e divulgatore Fabio Campoli, protagonista di sessioni di food tasting e cooking show a tema. Tra gli argomenti articolati nelle tre giornate la sostenibilità e la fermentazione nell’ambito della pasta, poi la presenza del vino in cucina come comprimario degli ingredienti, ma anche del riso e della sua "maturità", una sorta di stagionatura che lo rende particolarmente adatto a varie preparazioni. Dedicate ai gourmet anche cene a tema presso il Ristorante Giardino D’Inverno Palombini.
Ma sempre i vini sono stati al centro dell’attenzione, raccontati volta per volta da Luca Maroni. I menu prevedano infatti ad ogni appuntamento la degustazione di 4 etichette in abbinamento a 4 portate ideate dallo chef Simone Loi: un’esperienza di gusto a 360° che ha coinvolto tutti i sensi.
I migliori vini italiani 2023 a Roma
Sempre sul tema della fermentazione si sono svolti anche laboratori e talk divulgativi. Francesca Romana Maroni ha accompagnato con la sua esperienza Flavio Sacco, biologo fermentalista molto noto al pubblico di Instagram per la sua linea di verdure fermentate e, in quello dedicato al sake e allo shochu Luca Rendina, sake sommelier e fondatore di “Bere Giapponese”. Ad affrontare il tema dei formaggi e della funzione dei preziosi microrganismi presenti all’interno del latte, è stato l'affinatore Antonello Egizi nel laboratorio “Il formaggio è vivo: viva il formaggio” mentre sui salumi conduttore dell'approfondimento è stato Mauro Castelli dell'omonimo Salumificio di Frascati.
È stata confermata anche per questa edizione dell'appuntamento la collaborazione tra Sens Eventi, la società di cui Francesca Romana Maroni è Ceo, e Mario Petrella, apicoltore e produttore di miele d’Abruzzo impegnato a divulgare la conoscenza del contributo che danno questi laboriosi piccoli insetti al nostro ecosistema. Anche in pasticceria non è mancato il tema della fermentazione con Maciste, premiata Pasticceria di Cori (Lt).