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Recioto forza “young”: i giovani rilanciano il vino dolce della Valpolicella

Prima uscita pubblica all’insegna della tradizione per il neonato Consorzio Gruppo Giovani che vede protagonisti circa cinquanta produttori under 40. Il presidente Marchesini: «Tornerà cavallo di battaglia»

di Davide Bortone
 
08 novembre 2022 | 10:26

Recioto forza “young”: i giovani rilanciano il vino dolce della Valpolicella

Prima uscita pubblica all’insegna della tradizione per il neonato Consorzio Gruppo Giovani che vede protagonisti circa cinquanta produttori under 40. Il presidente Marchesini: «Tornerà cavallo di battaglia»

di Davide Bortone
08 novembre 2022 | 10:26
 

Che il Recioto avesse bisogno di un'iniezione di “energia”, era chiaro a chiunque conoscesse a fondo le sorti del vino della Valpolicella. Tutt'altro che scontato che questa scarica di vitalità arrivasse proprio dal neonato Consorzio Gruppo Giovani. Per la loro prima uscita pubblica all'Amen Panoramic Bar & Food di Verona, le nuove leve di viticoltori della Valpolicella hanno scelto il vino della tradizione della zona. «Schierandosi in prima fila» per sostenere la candidatura Unesco della tecnica dell'appassimento delle uve della Valpolicella. E rilanciando, così, «la declinazione young del Recioto». Il vino più antico della denominazione.

Alcuni rappresentanti del neonato Consorzio Gruppo Giovani, insieme a Christian Marchesini, Presidente del Consorzio Valpolicella

Alcuni rappresentanti del neonato Consorzio Gruppo Giovani, insieme a Christian Marchesini, Presidente del Consorzio Valpolicella

Il Consorzio Gruppo Giovani riunisce circa cinquanta produttori under 40

Nato su impulso del Consorzio di tutela proprio «per intercettare il cambio generazionale del tessuto produttivo del territorio», il Consorzio Gruppo Giovani riunisce circa cinquanta produttori under 40, impegnati a fare rete e a portare le istanze e prospettive dei più giovani all'interno delle policy consortili. Il Consorzio Tutela Vini Valpolicella si conferma così tra i più sensibili nei riguardi della base sociale. E tra i più consapevoli dei cambiamenti epocali a cui è soggetto il settore del vino e il suo indotto. Anche sul fronte del "gusto" e delle nuove tendenze tra i consumatori.

La crisi dei vini dolci

Non gira attorno all'ostacolo il presidente Christian Marchesini. «Il Recioto - ammette - è oggigiorno un vino difficilissimo da vendere. Ormai i numeri si assestano tra le 350 e le 400 mila bottiglie bottiglie annue. Noi, come Consorzio, ci crediamo comunque, perché è il vino storico della Denominazione. Quello che porta con sé la tecnica dell'appassimento delle uve candidata a patrimonio Unesco e conosciuta in tutto il mondo. Il Recioto è stato protagonista di alcune iniziative nel 2021, tra cui una degustazione con Quintarelli che ha avuto un grandissimo successo. Il Gruppo Giovani del Consorzio ha capito l'importanza di ritornare alle origini. Un percorso molto difficile perché a livello mondiale i vini dolci stanno vivendo un mondo difficile. Figurarsi un vino dolce e pure rosso, come il nostro». Così, anche grazie alla spinta del Gruppo Giovani, la Valpolicella tenta di correre ai ripari.

 

 Tornare a essere considerato un cavallo di battaglia della Valpolicella

«Tra le soluzioni possibili - spiega il presidente del Consorzio - potrebbe esserci quella di renderlo un po' meno dolce, con il fortificato o altre metodologie, conferendo così al Recioto più dinamicità e rendendolo più adatto alle cucine internazionali. Del resto, abbiamo dimostrato che questo può essere fatto con l'Amarone, abbinabile anche a diversi piatti a base di pesce. Non vedo perché il Recioto, con qualche modifica stilistica, non possa tornare ad essere considerato un cavallo di battaglia della Valpolicella». Nessuna modifica al disciplinare in vista, al momento, per il Recioto. Gli sforzi del Consorzio si concentrano piuttosto sul Valpolicella Superiore, che l'ente di Villa Brenzoni Bassani sta cercando di targhettizzare sempre più nel canale Horeca. Un obiettivo del tutto realizzabile, che porterebbe con sé il conseguente innalzamento della battuta media anche nel canale Gdo, cui viene oggi destinata una buona fetta dei 3,5 milioni di bottiglie prodotti annualmente. «Anche sul Superiore - conferma il presidente Marchesini - la tendenza è quella di produrre vini sempre più freschi, fruttati e con una gradazione alcolica più bassa, conservando una grandissima eleganza».

Quattro Recioto da non perdere

Tutte caratteristiche che non mancano alle «declinazione young del Recioto». A dimostrarlo è stata proprio la degustazione del Gruppo Giovani. Tra tutti convince l'interpretazione di Adalia dell'azienda agricola Camerani Marinella, brand della costellazione Corte Sant'Alda. Il Recioto della Valpolicella Docg 2020 Roasan condensa tradizione e futuro. Richiama lo stile tipico, con un residuo piuttosto alto: 102 grammi litro. Ma l'utilizzo magistrale delle uve Molinara (15% dell'uvaggio classico) regala una fragrante spalla acida al sorso, che risulta così perfettamente bilanciato. Tutto “da bere” anche il Recioto di azienda Agricola FlaTío di Flavio Fraccaroli. Il Classico 2018 della cantina di San Pietro in Cariano (VR) convince sin dal naso intrigante, col floreale che gioca a prendersi la scena del frutto, su un sottofondo di radice di liquirizia. Freschezza dirompente al palato, con ritorni fruttati precisi spalmati su un letto di spezie. Gastronomicità e abbinabilità che vanno ben oltre il cioccolato scuro, aprendo le porte a chiunque voglia osare col piatto. Splendido anche il ventaglio di abbinamenti che lascia presuppore il Recioto della Valpolicella Docg Classico 2019 "El Rocolo", firmato dall'azienda agricola Manara. Si resta a San Pietro in Cariano, ma cambiano le sfaccettature. Il nettare si presenta con marcatori speziati più decisi e un floreale a fare da contorno, stravolgendo la tesi olfattiva di FlaTío ma confermando a sua volta l'assoluta centratura. Ciliegia e lampone, avvolte in un manto di mentuccia, accompagnano dal naso al palato, che regala una beva spasmodica e un tannino dosato, di prospettiva. Poi c'è il Recioto della Valpolicella Docg Classico 2018 dell'azienda agricola Mizzon. È proprio Nicola Perusi, 35 anni, rappresentante della quarta generazione della cantina fondata negli anni Cinquanta da Giuseppe Mizzon (a San Pietro in Cariano, ça va sans dire), a regalare un concentrato di «declinazioni young del Recioto». A questa versione - connotata da un naso ampio, declinato dalla generosità del frutto rosso e del floreale, nonché da un palato di grandissimo equilibrio e piacevolezza - farà presto compagnia una sorta di Recioto "Riserva", vendemmia 2015, frutto di un singolo vigneto. Un terzo Recioto, ottenuto da uve vinificate in anfora, completerà la gamma di una cantina "giovane". Che non vuole dimenticare da dove arriva.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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