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Giro del Vino, ultimo riposo. Quanta emozione per il rosé Bernal

Oggi il Giro riposa dopo la tappa dolomitica che ha visto la vittoria del colombiano Egan Bernal, sempre più leader della corsa. Domani si riparte con vista su Milano

di Federico Biffignandi
 
25 maggio 2021 | 12:48

Giro del Vino, ultimo riposo. Quanta emozione per il rosé Bernal

Oggi il Giro riposa dopo la tappa dolomitica che ha visto la vittoria del colombiano Egan Bernal, sempre più leader della corsa. Domani si riparte con vista su Milano

di Federico Biffignandi
25 maggio 2021 | 12:48
 

Il Giro d'Italia è un viaggio alla scoperta del nostro Paese in grado di regalare ad ogni viaggiatore una visita costante delle meraviglie che rendono la nostra Penisola tra le zone più belle del mondo. Tra i simboli dell'Italia c'è senza dubbio il vino e i vigneti da cui nascono le bottiglie; sempre più spesso ormai gli organizzatori della Corsa Rosa cercano di legare le tappe a qualche vino simbolo del nostro patrimonio enologico. Ecco perchè noi di Italia a Tavola abbiamo deciso per questa edizione numero 104 di accompagnare i girini con alcune etichette a nostra scelta, simbolo delle zone attraversate dalla corsa. Da qui e fino alla fine della corsa percorreremo le 21 tappe in calendario analizzando alcune etichette emblema dei territori attraversati, tra nomi blasonati e qualche chicca.

Il percorso completo £$Giro del Vino, 7ª tappa$£ Salite suggestive, da Pecorino

Il percorso completo

 

Il secondo riposo

Il Giro d'Italia si ferma per il suo secondo e ultimo giorno di riposo. I corridori ieri si sono arrampicati fino ai 2.236 metri del Passo Giau e per un attimo, nonostante le nubi bassissime, il freddo, il nevischio, la pioggia e la fatica, hanno sbirciato giù intravedendo Milano. Perchè alla fine di questa 104ª edizione mancano ora 5 tappe, di cui una sola facile, 3 con arrivo in salita e poi la crono finale. Del resto è la terza, ultima e decisiva settimana, per tradizione la più dura per percorso e perchè il bottino di energie rimasto nelle gambe dei corridori è sempre più ridotto al lumicino. Per tutti tranne che per il leader, Egan Bernal che ieri a Cortina d'Ampezzo è arrivato da solo al termine di una tappa falcidiata dal maltempo che ha costretto gli organizzatori a cambiare percorso togliendo Fedaia e Pordoi dall'altimetria. Ma Bernal ha dato spettacolo omaggiando la corsa e consacrandosi non solo come papabilissimo vincitore di questo Giro, ma anche come corridore straordinario che si appresta - a soli 24 anni a mettere in bacheca anche un Giro d'Italia dopo il Tour 2019.

Bernal è un rosé per ovvi motivi di cromatismi comuni, ma lo è anche per la leggerezza con cui scala montagne, la scaltrezza con cui salta sulle ruote degli avversari, la versatilità che dimostra nell'adattarsi ad ogni terreno, la sorpresa nel non voler controllare e basta, il divertimento nel cercare di animare una corsa che ha pochi nomi grossi da proporre. Bernal è il corridore che il ciclismo aspettava da tempo, è quello che attacca dopo anni di corse controllate, è il meno calcolatore, è quello che diverte e si diverte. Un vino giovane buono già dal momento della vendemmia, "maturato" in Italia - in Piemonte - terra di vini e di storia.

Dietro di lui, solo una lotta per le posizioni di rincalzo. Damiano Caruso, dopo una vita da vino buono a preparare la bocca ai vini veri, sta onorando i gradi di capitano ed ora è secondo in classifica a 2'24"; John Carthy è al terzo posto e ad ora è un vino dal vitigno molto buono, ma chissà se l'affinamento sarà dei migliori, lo dirà Milano; quarto è Alexsandr Vlasov che era buonissimo già al momento della coltivazione, ma la cui maturazione desta ancora qualche sospetto. Poi via-via tutti gli altri con Simon Yates quinto, Giulio Ciccone sesto e Romain Bardet settimo, ma in rimonta. Mercoledì si riparte con la Canazei-Sega di Ala: tre Gpm, uno di 3ª e due di 1ª e noi andremo alla scoperta del Teroldego Rotaliano Doc e del Durello Lessini Doc.

La classifica generale

  1. Egan Bernal (IGD) in 66h36'04''
  2. Damiano Caruso (TBV) +2'24''
  3. Hugh John Carthy (EFN) +3'40''
  4. Aleksandr Vlasov (APT) +4'18''
  5. Simon Philip Yates (BEX) +4'20''
  6. Giulio Ciccone (TFS) +4'31''
  7. Romain Bardet (DSM) +5'02''
  8. Daniel Martinez (IGD) +7'17''
  9. Tobias Svendsen Foss (TJV) +8'20''
  10. Joao Almeida (DQT) +10'01''


LE ALTRE TAPPE
1ª Torino-Torino: Rossi e bianchi per la prima... Rosa
Stupinigi-Novara: Gattinara Docg un vino per velocisti
3ª Biella-Canale: Arrivo birichino, da Roero Arneis
4ª Piacenza-Sestola: Per pedali pimpanti, come l'Albana
5ª Modena-Cattolica: Da ruote frizzanti, tipo Lambrusco
6ª: Salite suggestive, da Pecorino
7ª: Volata per stappare una Tintilia
8ª: I fuggitivi vedono rosso... Primitivo
9ª: Cerasuolo già in rosa, e i big?
10ª: Sprint col Montepulciano d'Abruzzo
Il giorno di riposo: Come in cantina per ripartire più forte
11ª: Brunello di Montalcino Wine Stage
12ª: Tappa golosa come un Moscadello
13ª: Tutta da attendere, come l'Amarone
14ª: Prosecco per chi doma lo Zoncolan
15ª: Aperitivo col Tocai, poi gran finale
16ª: D'esperienza come col Refosco

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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