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Vino, per il futuro dell'export ora si punta sulle bollicine rosa

Ad Acqui Terme (Al) un fine settimana dedicato agli spumanti rosé; presentati il Brachetto d’Acqui Docg e all’Acqui Docg Rosé. Buone prospettive per le esportazioni in Usa e Inghilterra.

di Piera Genta
 
28 settembre 2020 | 15:59

Vino, per il futuro dell'export ora si punta sulle bollicine rosa

Ad Acqui Terme (Al) un fine settimana dedicato agli spumanti rosé; presentati il Brachetto d’Acqui Docg e all’Acqui Docg Rosé. Buone prospettive per le esportazioni in Usa e Inghilterra.

di Piera Genta
28 settembre 2020 | 15:59
 

Il workshop “Le Bollicine e i Vini in Rosa: Scenario, Mercato, Tendenze, Prospettive” tenutosi a Villa Ottolenghi ha aperto la prima edizione degli Acqui Wine Days dedicata al Brachetto d’Acqui docg e all’Acqui docg Rosé e al territorio dell’Alto Monferrato, Patrimonio Unesco. L’evento si inserisce all’interno del palinsesto della Douja d’Or 2020 - Il Vino, il Cibo, la Cultura, il Monferrato ed è stato patrocinato dalla Regione Piemonte, promosso dal Consorzio Tutela Vini d’acqui e dal comune d’Acqui Terme.

Weekend dedicato agli spumanti rosé ad Acqui - Vino, per il futuro dell'exportora si punta sulle bollicine rosa

Weekend dedicato agli spumanti rosé ad Acqui

Sono intervenuti Riccardo Ricci Curbastro, presidente Federdoc; Mattia Vezzola, vicepresidente Consorzio Valtenesi; Magda Antonioli, Direttore Master di Economia del Turismo presso l'Università Bocconi; Marco Protopapa, Assessore all’Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte; Paolo Ricagno, Presidente del Consorzio Tutela Vini d’Acqui; Giulio Somma, direttore de Il Corriere Vinicolo; Andrea Zanfi, editore di Bubble’s e Fondatore Spumantitalia; Carlo Flamini, coordinatore tecnico Osservatorio Vino - Unione Italiana Vini; e Lorenzo Lucchini, Sindaco di Acqui Terme.

È stata la prima uscita ufficiale per l’Acqui docg Rosé ovvero la versione non dolce dello spumante a base di uve brachetto, ottenuta con il Metodo Martinotti-Charmat da un unico vitigno, prodotto da sole 5 aziende sulle 60 consorziate al Consorzio di tutela nato nel 1992 ad Acqui Terme con lo scopo di controllare e regolamentare la crescita del Brachetto a tutela del territorio d’origine, dei suoi produttori e del consumatore finale.  Un rosé naturale, un vino innovativo, come sottolinea Paolo Ricagno, presidente del Consorzio, che deve farsi conoscere sul mercato con un’azione sinergica del territorio e sollecita la creazione di un Osservatorio italiano degli sparkling Rosé per monitorare il mercato, le prospettive e i trend di consumo.

Riccardo Ricci Cubastro, Paolo Ricagno, Marco Protopapa, Mattia Vezzola e Francesco Moneta - Vino, per il futuro dell'exportora si punta sulle bollicine rosa
Riccardo Ricci Cubastro, Paolo Ricagno, Marco Protopapa, Mattia Vezzola e Francesco Moneta

Carlo Flamini, coordinatore tecnico Osservatorio Vino - Unione Italiana Vini, ha presentato in anteprima la ricerca originale “Rosato & Spumante” sul mercato internazionale delle Bollicine Rosa, dando forma ai frammentati dati di questo settore. È stato evidenziato come i mercati che assorbono maggiormente le quote di mercato dei Rosati e Spumanti sono UK, USA e Germania. La somma di questi due trend sono gli Sparkling Rosé, vini che l’Italia nel 2019 ha prodotto per 49 milioni di bottiglie e le proiezioni per il 2021 dicono che questo numero può arrivare a quota 64 milioni, mentre la produzione mondiale per il 2021 può raggiungere 160 milioni, raggiungendo il 5% dei consumi totali di spumante.

Riccardo Ricci Cubastro, presidente Federdoc, fa notare che la produzione mondiale di vini rosati si attesta intorno ai 24 milioni di ettolitri, la media della produzione italiana di vini è di 48 milioni di ettolitri. La produzione dei rosati rappresenta la metà della produzione del nostro Paese primo produttore mondiale di vino. La sfida che si presenta adesso è quella di caratterizzare questo nuovo prodotto. Magari portandolo verso il mondo del cibo, pensiamo ai salumi.

Mattia Vezzola, vicepresidente del Consorzio Valtenesi, sollecita di dare un’identità precisa ai vini. Senza una caratterizzazione ben definita è difficile ritagliarsi la propria fetta di mercato. Questo, dopo aver dato il via a un nuovo interessante progetto, deve essere il prossimo passo dell’Acqui docg Rosé, senza dimenticarsi però del Brachetto d’Acqui docg, che ha fatto la storia di questo territorio.

L’enoturismo è uno dei trend più importanti degli ultimi anni e sta diventando sempre più un veicolo determinante per la promozione di un territorio - ha affermato Magda Antonioli, professore associato all’Università Bocconi e Consigliere di amministrazione di Enit, Agenzia Nazionale del Turismo - Ed è quindi indispensabile promuovere la narrazione di tutta la filiera del vino così da offrire a un turista sempre più consapevole una rete strutturata di informazioni ed esperienze. I vini e i prodotti di qualità certificata (Dop, Doc e Docg) diventano così strumenti fondamentali per il turismo italiano e internazionale, in un segmento, quello dell’enoturismo, con una crescita quasi tripla rispetto ai settori turistici tradizionali.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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