Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
sabato 23 novembre 2024  | aggiornato alle 01:04 | 109181 articoli pubblicati

Siad
Siad

Falsi green pass venduti online: chiusi 32 canali Telegram illegali

La Polizia Postale in un'operazione congiunta fra le procure di Roma, Milano e Bari ha portato all'individuazione di 4 gestori (di cui 2 minorenni) di diverse chat in cui la certificazione verde era venduta a 160 euro

 
09 agosto 2021 | 12:39

Falsi green pass venduti online: chiusi 32 canali Telegram illegali

La Polizia Postale in un'operazione congiunta fra le procure di Roma, Milano e Bari ha portato all'individuazione di 4 gestori (di cui 2 minorenni) di diverse chat in cui la certificazione verde era venduta a 160 euro

09 agosto 2021 | 12:39
 

Neanche il tempo di rendere il green pass obbligatorio per accedere ad alcuni servizi e attività che è già scoppiato il caso delle certificazioni false vendute online. A scoprire il giro illegale sono stati gli investigatori del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma, Milano e Bari che hanno fatto scattare perquisizioni e sequestri nei confronti degli amministratori di 32 canali Telegram.

La Polizia Postale ha chiuso 32 canali Telegram che spacciavano green pass falsi Falsi green pass venduti online: chiusi 32 canali Telegram illegali

La Polizia Postale ha chiuso 32 canali Telegram che spacciavano green pass falsi

 

Su Telegram green pass falsi in vendita a 160 euro

«Ciao, ti spiego come funziona. Attraverso i dati che ci fornisci, una dottoressa nostra collaboratrice compila un certificato di vaccinazione (quindi sì, risulti realmente vaccinato per lo Stato) e da lì in Green Pass. Il prezzo è di 160 (euro, ndr), di solito non ci mettiamo più di tre giorni». Questo il messaggio diffuso sulla chat di messaggistica istantanea Telegram. Ai potenziali clienti veniva offerta la possibilità di acquistare la certificazione verde fornendo alcuni dati personali come nome, cognome, residenza, codice fiscale e data di nascita nonché grazie alla collaborazione di alcuni medici compiacenti. Il tutto, ovviamente, senza aver ricevuto alcuna somministrazione di vaccino.

 

Indagate per falso e truffa quattro persone (finora)

Nelle indagini sono stati coinvolti in particolare quattro soggetti di cui due minorenni che gestivano diversi canali Telegram specializzati nell’offerta illegale di green pass falsi. A loro sono stati contestati i reati di falso e truffa. Ma potrebbero non essere gli unici indagati dal momento che gli approfondimenti delle forze dell'ordone sono ancora in corso. Le indagini sono scaturite da un capillare monitoraggio della rete internet, attraverso il quale, gli specialisti della polizia postale, tramite complesse analisi tecniche e finanziarie della block chain, la tecnologia alla base delle criptovalute, sono riusciti a individuare i canali di vendita e a identificarne gli amministratori.

Gioca e Parti

 

Il green pass falso non funziona

«Si rammenta che qualsiasi certificato green pass originale non può essere falsificato o manomesso poiché ogni certificazione viene prodotta digitalmente con una chiave privata del ministero della Salute che ne assicura l’autenticità - spiega la nota della polizia - Ad ogni controllo con la preposta app ufficiale VerificaC19, viene interrogata la banca dati ministeriale contenente l’elenco ufficiale della popolazione vaccinata e, di conseguenza, un Qr Code generato con una certificazione non autentica, non supererebbe la procedura di verifica».

 

Speranza: «Scaricati 20 milion di green pass in tre giorni»

«Venti milioni di green pass scaricati negli ultimi tre giorni. È un numero straordinario che dimostra la sensibilità e la partecipazione dei cittadini del nostro Paese alla lotta contro il Covid». A rivelare la cifra sulla propria pagina Facebook è stato il ministro della Salute, Roberto Speranza. Lo stesso è stato preso d'assalto durante la sua vacanza con la famiglia presso un resort a Castiglione della Pescaia (Grosseto) da un gruppo di imprenditori di locali da ballo notturni che, con striscione e megafoni, hanno contestato al ministro la scelta sulla mancanta riapertura delle discoteche nonostante l'estensione dell'utilizzo del green pass per accedere a diversi servizi e attività.


 

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali



Brita
Antinori

La Neff Coda Nera
Sartori
Cirio Conserve Italia