È stato firmato un protocollo d’intesa tra il Comune di Monterosso al Mare e l’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Orientale al fine di promuovere e sostenere il progetto Strada dei Vini delle Cinque Terre: un percorso sostenuto da tutte le Amministrazioni comunali delle Cinque Terre e che vede Monterosso capofila gestionale.
Monterosso al mare
Il cammino della Strada dei vini delle Cinque Terre
Già nel 2021 l’amministrazione del Comune di Monterosso, insieme a Vernazza e Riomaggiore, avevano sostenuto l’iniziativa concedendo il patrocinio, in modo da ufficializzare la condivisione e la partecipazione alla stessa. Il progetto è nato con la finalità di realizzare una valorizzazione dell’attività vitivinicola nelle Cinque Terre anche in termini di itinerari turistici, come risposta ad una duplice esigenza di sostenibilità sociale ed economica. Nel 2021 è stato costituito il comitato promotore della Strada dei vini, costituito da tutte le Associazioni dei Viticoltori delle 5 Terre, la Cooperativa Agricoltura Cinque Terre, il Consorzio dello Sciacchetrà, l’Associazione Viticoltori di Riomaggiore, l’Associazione Agricoltori di Monterosso.
L'obiettivo del percorso enoturistico
L’enoturismo si prefigge di proporre circuiti diversificati, attraverso i quali le aziende si mettono in gioco, mirando ad una produzione di elevata qualità nel rispetto del territorio, permettendo il recupero delle risorse ambientali e culturali. Le Strade del Vino sono tra gli strumenti più efficaci di promozione, mezzo necessario per lo sviluppo dell’enoturismo. Proprio su questo punto l’Amministrazione comunale guidata da Emanuele Moggia sta cercando di lavorare: «Sempre di più siamo orientati a lavorare a progetti, eventi e manifestazioni che puntino a mettere in luce gli aspetti identitari del nostro territorio. Quello che si sta creando pian piano è un turismo più consapevole, che visita Monterosso e le Cinque Terre con uno sguardo più curioso e attento verso le tradizioni, la cultura, l’arte, il cibo ed anche il vino. Pensiamo che il vino sia proprio il perfetto connubio tra uomo e natura, attraverso il quale si possano veicolare messaggi importanti quali il rispetto per l’ambiente, ma anche la tutela del patrimonio culturale e delle tradizioni locali. Ci piace pensare che chi visiterà Monterosso lo farà per entrare in sinergia con l’anima del luogo».
Come si istituiscono le Strade del vino in Italia
Le Strade del vino in Italia costituiscono, nell’idea del legislatore, uno strumento di organizzazione e di sviluppo del turismo del vino, in connessione con le risorse culturali e naturalistiche, con l’organizzazione turistica e commerciale dei territori dove è presente una rilevante produzione vitivinicola. Si può istituire una strada del vino nell’ambito della legge dello Stato (L. 27 luglio 1999, n. 268) e della legge regionale di recepimento. Attualmente esistono in Italia oltre150 strade del vino, alcune delle quali, secondo il Rapporto annuale sul Turismo del Vino elaborato dalla Associazione Città del Vino e dal Censis già ben organizzate (15%), altre in via di buona organizzazione (6%), altre ancora in fase di avviamento (30%) e le restanti non operative. Un sistema che andrebbe ripensato, snellito ma nel contempo dotato di strumenti e risorse per funzionare al meglio e raggiungere davvero finalità, obiettivi e risultati attesi. A supplire al vuoto di molte strade del vino è stato negli anni il Movimento Turismo del Vino, che potrebbe essere integrato nelle nuove programmazioni 2022 per ridare strategia, visione, know-how e respiro all’impianto delle strade del vino: dal 1999 ad oggi molte cose sono cambiate e bisogna adeguarsi ai mutati scenari, viceversa la missione della valorizzazione e del marketing locale rischiano di rimanere sulla carta.