Sembrano giorni di ordinaria normalità nel centro di Roma, quella che per un attimo ci fa dimenticare il Covid. I turisti stanno tornando, e anche se in numero minore rispetto a prima della pandemia, si cominciano a rivedere le lunghe code davanti al Pantheon, al Colosseo e Fontana di Trevi. Anche ai tavoli dei ristoranti si ricomincia a sentir parlare qualche lingua straniera, soprattutto francese e spagnolo, mentre la forchetta affonda in una cacio&pepe o una gricia. I grandi hotel della Capitale vedono luglio e agosto in rialzo, anche se loro, in particolare, sentono la mancanza di turisti stranieri e la vera e propria normalità non la si avrà prima di uno-due anni.
A Roma tornano i turisti ma con qualche malumore
Malumori per i controlli
Non mancano però i malumori causati dai troppi documenti richiesti per sedersi a mangiare o entrare in un museo: «Diciamo che il turismo in tempo di Covid è molto complesso. Si perde un sacco di tempo per avere tutti i documenti in ordine», dice un turista francese a cui fa eco una donna spagnola: «Se hai tutti i documenti va tutto bene. In questo modo si è tutti più sicuri».