Nell’ultimo anno, il settore della ristorazione è cambiato radicalmente. La pandemia e le conseguenti restrizioni hanno rivoluzionato il modello di business di ristoranti e pizzerie dal Trentino-Alto Adige alla Sicilia. Per esempio, chi sarebbe stato in grado di prevedere il trend del cibo da asporto così in crescita appena un anno fa?
Tra gli effetti del Covid-19 c’è stato anche un cambiamento nel modo di rapportarsi al cibo, sia da parte di chi il cibo lo prepara, che da parte di noi consumatori. Viene spontaneo chiedersi quali saranno gli scenari che ci aspettano in questa seconda parte di 2021. Cerchiamo di analizzare i cambiamenti che ci attendono e di elencare quelle che si sono confermate essere le principali tendenze del 2021 incontro a cui sta andando il settore del food.
Riscoperta della pausa pranzo
Negli ultimi mesi, tra smartworking forzato e ristoranti aperti nel migliore dei casi solo a pranzo,
molti di noi hanno riscoperto la gioia di godersi una pausa pranzo più lenta e gustosa. Questa tendenza non potrà che continuare anche nella seconda parte del 2021, quando, si spera, torneremo a lavorare in ufficio con maggiore continuità e i ristoranti saranno liberi di allungare gli orari di apertura.
Dark kitchen
Considerando che fino a poco tempo fa praticamente non esistevano,
lo sviluppo delle dark kitchen appare ancora più sorprendente di quello del food delivery. In realtà i due fenomeni sono strettamente collegati e la nascita delle cucine senza ristorante si deve in gran parte alla crescita dei vari Just Eat, Deliveroo, Uber Eats e degli altri servizi di consegna di cibo a domicilio.
Sperimentazione e ricerca degli ingredienti
La pandemia ha offerto del tempo prezioso per studiare nuovi piatti e utilizzare nuovi ingredienti agli chef e ai ristoratori più lungimiranti. Chi lo ha sfruttato a proprio vantaggio per migliorare menù e preparazioni si è orientato verso prodotti poco conosciuti o sviluppando un rapporto diretto con i piccoli produttori locali, per valorizzare eccellenze e prodotti tipici.
Cooking class
Quello dei corsi di cucina era un settore in crescita anche prima della pandemia.
Il maggiore tempo libero a disposizione e la comodità di poter seguire le lezioni da casa, ha spinto molte persone a iscriversi a cooking class di vario genere. Una tendenza che proseguirà anche nella seconda metà del 2021.
Foraging
Il foraging, ovvero la pratica di procurarsi il cibo che cresce spontaneo nella natura - dai boschi, ai campi, ai prati e lungo i corsi d’acqua -
ha conquistato molti chef, tanto da diventare un vero e proprio food trend. Oltre ai prodotti più classici, come bacche, frutti, radici, foglie ed erbe varie, si possono raccogliere anche radici e cortecce, muschi, alghe e piante acquatiche di vario genere.
Semipronto
Semipronto, ovvero ricevere comodamente a casa gli ingredienti per realizzare un piatto o, perchè no, un drink, assemblandoli e personalizzandoli per creare la portata o il cocktail di proprio gusto. Con ristoranti e locali chiusi, è stato possibile scoprire e ricreare le pietanze come fossimo seduti al tavolo o al bancone del nostro locale preferito.
Zero sprechi
Il 2021 è anche l'anno della consapevolezza nei confronti dello spreco di cibo (ogni anno ben 1,3 miliardi di tonnellate vanno nella spazzatura).
Cercare di usare materie prime nella loro interezza e cucinare le giuste quantità di cibo è una sfida che accomuna tutti, dagli chef ai cuochi per passione.
Sostenibilità
La parola d’ordine, in tutti i settori, è sostenibilità. Quello del food non fa eccezione e se nel 2020 si è consolidata, quest’anno la sensibilità del pubblico sembra ancora maggiore. Si sono concretizzate una tendenza a sostituire gli ingredienti di origine animale con prodotti vegetali, l'utilizzo di sistemi di tracciamento del pesce, con prevalenza di prodotti dei mari locali e da pesca sostenibile, così come lo spendere meglio il proprio denaro.