Insieme a ristorazione e turismo, ai quali è naturalmente legato, il settore dei matrimoni è stato quello più colpito dal Covid. E quello più dimenticato. Dopo che, allo stremo e con la cancellazione del 90% del fatturato nel 2020 (che passò da 10 a 1 miliardo di euro, con 850mila lavoratori stagionali che non trovarono occupazione, a causa del protocollo di sicurezza che arrivò in ritardo e la cancellazione dell’85% delle feste), i professionisti del wedding hanno chiesto a gran voce una data, finalmente qualcosa sembra muoversi. E nel mentre gli operatori, con Assoeventi capofila, hanno deciso di “non ricadere nell’errore” proponendo un protocollo per la riapertura che è stato recepito dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome già da fine aprile. Nella speranza, appunto, che il Comitato tecnico scientifico dia al più presto il via libera fissando una data per le feste nelle regioni gialle. Che potrebbe essere il 15 giugno. In merito il Cts dovrebbe pronunciarsi il prossimo 15 maggio. Il protocollo parte dal rispetto delle misure di carattere generale per i riti (religiosi e civili) ma aggiunge indicazioni integrative: come, ad esempio, il no al self service (ma il sì ai buffet), la distanza raddoppiata tra i tavoli, le mascherine per tutti l’introduzione del Covid manager.
Matrimoni 2021, le regole sul ricevimento
Sì al buffet, ma servito da personale incaricato
Secondo gli operatori del settore, è, infatti, possibile organizzare il buffet,
prevedendo la somministrazione di cibo e bevande da parte di personale incaricato, escludendo, quindi, la possibilità che siano gli ospiti a servirsi. Nel fare ciò, naturalmente, è previsto, per ospiti e personale, l’obbligo del mantenimento della distanza e dell’utilizzo della mascherina.
La modalità self-service può essere, eventualmente, consentita solo per buffet realizzati con prodotti confezionati in monodose.In ogni caso, la distribuzione degli alimenti dovrà
evitare la formazione di assembramenti. Ciò sarà garantito anche attraverso
una riorganizzazione degli spazi in relazione alla dimensione dei locali. Saranno anche valutate misure, come segnaletica a terra, barriere, ecc. per garantire il distanziamento interpersonale di almeno un metro durante la fila per l’accesso al buffet.
I tavoli distanziati di 2-2,5 metri
Per quanto riguarda i tavoli, considerando l’ingombro delle sedie e il passaggio del personale di servizio,
la distanza minima deve essere di almeno 2 metri. Che, dove fosse possibile,
potrebbe arrivare anche a una distanza di 2,50.
I tavoli sono distribuiti e distanziati in modo che le sedute garantiscano il
distanziamento interpersonale di almeno 1 metro, fatta eccezione per i tavoli composti da persone conviventi. Per conoscerne lo stato di conviventi il gestore ha la facoltà di chiedere eventuale autodichiarazione.
Pane servito con le pinze e menu “unico”
Per ridurre il numero del personale di servizio in sala,
è consigliata l’adozione di menu unico al tableau marriage e/o menu individuali ad uso esclusivo dell’ospite.
Salse, pane, cracker, grissini potranno essere somministrati ai singoli in monoporzione non confezionata, ma servita direttamente con utilizzo di pinze (come di solito già si fa).
Piatti, bicchieri, posate e simili saranno lavati in lavastoviglie a temperatura adeguata, concordemente alla normativa Haccp già in vigore.
Ed è consigliabile l’uso di segnapostoe/o altro sistema equipollente, in modo da rendere stabili le postazioni ai tavoli.
Per partecipare: autodichiarazione e misurazione della temperatura
Come da prassi generale,
per partecipare alla festa gli ospiti dovranno consegnare una autodichiarazione per presa visione del protocollo anti-contagio della struttura, dovranno confermare il mancato contatto con persone positive al virus nei 14 giorni precedenti e l’assenza di sintomi influenzali e/o febbre. Ovviamente
dovranno sottoporsi alla misurazione della temperatura corporea.
Nei guardaroba, gli indumenti e oggetti personali devono essere riposti in appositi sacchetti porta abiti.
Introdotto il Covid manager
Per garantire agli ospiti un’adeguata informazione sulle misure di prevenzione da rispettare durante l’evento, ma anche per controllare in sede che tutto si svolga secondo protocollo e per mantenere l’elenco dei partecipanti per un periodo di 14 giorni nel caso si dovessero verificare delle positività, in modo da favorire il tracciamento,
è predisposto il Covid manager.
Questa figura,
da individuare tra i dipendenti dell’azienda, dovrà essere affiancata da personale di supporto al fine di
garantire un rapporto tra addetti al controllo e ospiti non inferiore a 1 ogni 50 ospiti.
Mascherina anche per gli sposi
Per quanto riguarda l’uso della mascherina, il protocollo recepito dalla Conferenza delle Regioni prevede, ovviamente, che
gli ospiti indossino la mascherina (chirurgica o superiore) negli ambienti interni (quando non sono seduti al tavolo)
e negli ambienti esterni (
qualora non sia possibile rispettare la distanza di almeno 1 metro). E questo vale anche per gli sposi.
Il personale di servizio a contatto con gli ospiti deve utilizzare la mascherina e deve procedere a una frequente igiene delle mani con prodotti igienizzanti. Gli ospiti potranno non indossare la mascherina chirurgica nei casi di allontanamento dal proprio tavolo (recarsi in bagno, al bar, ecc.) a condizione di rispettare il distanziamento interpersonale di 1 metro nel caso di soggetti non conviventi.
Anche i fotografi dovranno indossare la mascherina chirurgica qualora debbano avere una distanza interpersonale inferiore a 1 metro dagli invitati (e dagli sposi).
Nel protocollo è raccomandato lo svolgimento degli eventi in aree all’aperto
Preferire gli eventi all’esterno. All’interno garantire il ricambio d’aria forzato e naturale
Nel protocollo è raccomandato lo svolgimento degli eventi all’aperto.
Negli ambienti chiusi va sempre garantito il ricambio d’aria, mantenendo aperte, se possibile, porte, finestre e vetrate. Dovrà essere verificata l’efficacia degli impianti al fine di garantire l’adeguatezza delle portate di aria esterna secondo le normative vigenti. In ogni caso, l’affollamento deve essere correlato alle portate effettive di aria esterna.
Per gli impianti di condizionamento, è obbligatorio, se tecnicamente possibile, escludere totalmente la funzione di ricircolo dell’aria. In ogni caso vanno rafforzate ulteriormente le misure per il ricambio d’aria naturale e/o attraverso l’impianto, e va garantita la pulizia, a impianto fermo, dei filtri dell’aria di ricircolo per mantenere i livelli di filtrazione/rimozione adeguati. Se tecnicamente possibile, va aumentata la capacità filtrante del ricircolo, sostituendo i filtri esistenti con filtri di classe superiore, garantendo il mantenimento delle portate. Nei servizi igienici va mantenuto in funzione continuata l’estrattore d’aria.
Musicisti distanziati 3 metri dagli ospiti
I gruppi musicali dovranno distanziarsi dal pubblico di almeno 3 metri, qualora non provvisti di barriere antidroplets in prossimità del microfono. Dovranno indossare la mascherina chirurgica esclusivamente nel caso in cui debbano spostarsi nelle aree comuni interne (recarsi in bagno, al bar, ecc.). Particolare attenzione e/o idoneo presidio monouso dovrà essere impiegato nell’utilizzo del microfono, qualora non di uso strettamente personale. Sono consentiti spettacoli e/o esibizioni artistiche di qualsiasi natura purché possa sempre essere rispettata la distanza interpersonale di un metro.
Ballo consentito solo all’esterno
Nella prima fase il ballo non sarà consentito,
se non all’esterno,
e dovrà essere garantita una superficie pro capite pari a 1,2 metri quadri. Gli eventi con ballo in spazi interni potranno essere organizzati solo in zona bianca quando il quadro vaccinale ed epidemiologico sarà meno preoccupante. In tal caso dovrà essere garantita all’interno una superficie pro capite pari a 2 metri quadri, potenziando il ricambio d’aria dei locali.
Bomboniere consegnate dagli sposi
Per quanto riguarda
le bomboniere dovranno essere gli sposi a consegnarla agli invitati dopo aver utilizzato igienizzanti per le mani.