Che confusione… sarà perché c’è il Covid! Che quasi due anni di pandemia mondiale siano una situazione fuori dal comune lo abbiamo imparato a nostre spese. Che sia
difficile gestire situazioni, e prendere decisioni, in momenti così paradossali è comprensibile. Però, dopo la prima impasse, ci aspettavamo anche che
chi governa un paese abbia una strada, o che almeno non parli se deve dire tutto il contrario di tutto.
Dopo errori madornali, con relativi danni, alla ristorazione e al turismo, ci troviamo oggi con
un ministro, quello del turismo appunto, che discute di vaccinare i turisti stranieri in Italia per facilitare i viaggi. Bella idea, solo sulla carta però, perché, di fatto non è possibile nemmeno vaccinare gli italiani in vacanza in Italia!
Garavaglia: Sì al vaccino ai turisti stranieri in Italia
Garavaglia: Sì al vaccino ai turisti stranieri
In verità precisamente Garavaglia, durante il suo intervento al Festival dell’Economia di Trento, ha dichiarato: «S
ono favorevole con buon senso alla seconda dose vaccinale per turisti stranieri che vengono in Italia o per italiani che si muovono per un periodo particolarmente lungo. Le Regioni, chi più chi meno, hanno raggiunto una copertura importante e quest'estate potremo avere dei margini per trattare queste eccezioni.
Certo se diventa una regola diventa un caos».
Ed ecco anche la parolina magica: quest’estate… Perché, verrebbe anche da dire,
se aspettiamo ancora un po’ a sapere se si potrà fare l’estate potrebbe essere già finita.
Non rimanere indietro su altre nazioni, di nuovo!
Che poi è lo stesso ministro a far capire che
non possiamo perdere tempo e farci bagnare il naso dalle altre nazioni, così come già accaduto invece per le Isole Covid Free. Così se la
Francia annuncia «Da noi se sono vaccinati vengono tutti», o la
Grecia che fa arrivare i turisti col tampone che dura 72 ore (e non 48) perché non farlo anche noi? E su questo il ministro ha dichiarato: «Ieri ho chiamato Speranza e gli ho detto che dobbiamo farlo anche noi altrimenti saremo in difficoltà».
Il green pass “questione di settimane”
Parole, in attesa dei fatti. Come siamo
in attesa del green pass europeo, soggetto ora a «un continuo approfondimento e affinamenti», ma che
secondo il ministro ormai è a buon punto («è questione di settimane»). Con «regole comuni e semplicità» per permettere a operatori e turisti di sapere come muoversi.
Appunto
sapere finalmente e chiuderla una volta con i continui tira e molla,
sul numero dei commensali a tavola su
green pass sì green pass no per i matrimoni e compagnia bella. O
superbonus hotel, sì, no, forse chissà?
Superbonus alberghi: 1,8 mld da Recovery
Su questo ultimo tema scottante il ministro ha dichiarato: «
Tengo particolarmente alla questione dell’efficientamento 110% delle strutture alberghiere per le quali abbiamo messo un miliardo e 800 milioni» nel Recovery Plan, che diventeranno 3 miliardi «con l’effetto leva e la decontribuzione per la cassa integrazione».
Per Garavaglia, «indipendentemente dalle scelte di bilancio nazionale,
lo facciamo, perché abbiamo la necessità di migliorare le strutture ricettive, ma non solo gli alberghi, anche i b&b e l’agriturismo».
Attraverso operazioni ponte, come quella realizzata per la chiusura del settore della montagna, il governo ha creato un Fondo da 700 milioni, poi passati a 800, ma «si deve uscire dall’intervento dello Stato», prosegue Garavaglia, «e aiutare le aziende a fatturare. Perché il vero obiettivo è tornare a far fatturare le imprese il prima possibile, perché il Pil lo fanno i cittadini».
L’estate 2021 potrebbe consentire di recuperare «almeno un terzo» dei 27 miliardi persi dal settore
Dopo tutto su questa estate ci si gioca molto: grazie all’allungamento della stagione e alla campagna vaccinale l’estate 2021
potrebbe consentire di recuperare «almeno un terzo» dei 27 miliardi persi dal settore a causa della pandemia.
Le previsioni sulla crescita del Pil di 0,6-0,7 punti, ha spiegato il ministro Garavaglia, sono positive, e «l’aver tolto una serie di regole, come la quarantena da alcuni Paesi, consente di far ripartire anche il flusso straniero e quindi recuperiamo una quota di quei 27 miliardi che abbiamo perso lo scorso anno. E poi abbiamo un 10% in più di italiani», ha aggiunto. «Si possono distribuire meglio i flussi, non è un caso che in certi luoghi si allunghi la stagione fino a novembre, ma questa dovrebbe essere la norma. Allungare la stagione turistica e organizzarla grazie al digitale consente di gestire i flussi e regolarli in modo più organizzato», ha aggiunto Garavaglia.
Massimo Garavaglia
In Italia con il biglietto integrato?
Il ministro ha parlato anche del biglietto integrato: «Quando vai in un Paese ben organizzato ti vendono un pacchetto con più siti da visitare e questo consente una migliore distribuzione dei flussi e consente in modo democratico di evitare assembramenti e ammassamenti presso i monumenti».
Ora vediamo cosa diventerà realtà, prima che la stagione, anche se allungata, finisca prima ancora di nascere.