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Con la zona gialla niente ristoranti per i non vaccinati, ma non solo…

Nel nuovo provvedimento scatteranno le restrizioni per i non vaccinati alla vita sociale dal giallo. Sarà ridotta la validità del green pass dal quale verranno, forse, esclusi i tamponi, sia antigenico sia molecolare. Probabile un anticipo dei richiami del vaccino a 5 mesi. Remota l'ipotesi dell'obbligo vaccinale esteso a tutta la popolazione

20 novembre 2021 | 11:34
Con la zona gialla niente ristorante ai non vaccinati, ma non solo…
Con la zona gialla niente ristorante ai non vaccinati, ma non solo…

Con la zona gialla niente ristoranti per i non vaccinati, ma non solo…

Nel nuovo provvedimento scatteranno le restrizioni per i non vaccinati alla vita sociale dal giallo. Sarà ridotta la validità del green pass dal quale verranno, forse, esclusi i tamponi, sia antigenico sia molecolare. Probabile un anticipo dei richiami del vaccino a 5 mesi. Remota l'ipotesi dell'obbligo vaccinale esteso a tutta la popolazione

20 novembre 2021 | 11:34
 

Ormai l’idea (o meglio il sogno) che potesse essere un Natale, se non perfetto, quanto meno un po’ più tranquillo dei precidenti è svanita. E di nuovo ci ritroviamo in attesa del prossimo decreto e a guardare i numeri dei contagi che salgono e regioni pronte a cambiare colore. Quello che è certo è che l’obiettivo di tutti, Governo e istituzioni in primis, è di non arrivare a un nuovo lockdown ma di lasciare le Regioni in bianco per tenere aperti ristoranti, bar, attività commerciali e i luoghi della socialità durante le festività natalizie. Per farlo le ipotesi sul tavolo sono diverse. Per prima cosa, il modello Austria, con tutta una serie di restrizioni che riguardano i non vaccinati che, anche in zona gialla, non potranno andare, ad esempio, al ristorante o allo stadio. Secondo punto i nuovi criteri per avere il green pass (e la sua durata) con la possibile esclusione dei tamponi (sia l’antigenico sia il molecolare) per l’accesso alla certificazione. Vediamo i punti su cui sta lavorando il governo in vista del decreto che sarà approvato la prossima settimana e che punta a varare una sorta di doppio green pass. I dettagli saranno discussi lunedì a Palazzo Chigi con le Regioni, giovedì sarà convocata la cabina di regia e poi si terrà il Consiglio dei ministri per il via libera.

Green pass solo per vaccinati e guariti? Con la zona gialla niente ristorante ai non vaccinati, ma non solo…

Green pass solo per vaccinati e guariti?


Dai ristoranti agli stadi: le restrizioni per i no vax già in zona gialla

Uno dei nodi cruciali riguarda i divieti per i non vaccinati che potranno essere applicati, in caso di peggioramento dei dati epidemiologici, già a partire dalla zona gialla. In pratica chi non è vaccinato non potrà andare al ristorante, al cinema, a teatro, negli stadi, in discoteca, o in palestra. La lista completa sarà stilata durante il confronto con i governatori, tenendo conto che alcuni vorrebbero impedire a chi non è vaccinato anche di poter accedere agli impianti sciistici.


Tali restrizioni riguarderanno, però, solo la vita sociale e non, probabilmente, il lavoro. Per adesso, a parte i sanitari, il governo non sembra intenzionato a imporre limitazioni ai lavoratori. Chi non è vaccinato o non è guarito dal Covid, dovrà continuare a seguire le attuali regole e dunque per entrare in ufficio, in azienda o negli altri luoghi di lavoro, dovrà presentare un tampone antigenico o molecolare negativo.

 


Green pass solo per vaccinati e guariti. No con i tamponi

Ma il green pass è l’altro nodo cruciale sul tavolo: si pensa a concedere il certificato verde solo per vaccinati e guariti. C’è, infatti, chi spinge per togliere il tampone, sia l’antigenico che il molecolare, dalle modalità per ottenere il green pass. Ma c’è anche chi chiede di conservare i tamponi limitandone la durata: 48 ore per il molecolare e 24 per il rapido.


La validità del green pass scende a 9 mesi

Nel decreto sarà, inoltre, ridotta la validità del green pass , che passerà da un anno a 9 mesi. C’è chi vorrebbe portarlo a 6 mesi, ma si attende il parere del Cts.


Terza dose a 5 mesi

Per l’avvio della terza dose a 5 mesi si attende, invece, il via libera dell’Ema. Nel mentre, per provare a convincere anche i più restii, Palazzo Chigi ha messo a punto una campagna di comunicazione con volti noti, da Alberto Angela, a Giacomo Poretti.


Obbligo vaccinale a tutti: ipotesi remota

Remota, invece, la possibilità dell’obbligo vaccinale esteso. Una mediazione possibile riguarda i lavoratori della scuola — insegnanti e personale Ata — e le forze dell’ordine, due categorie alle quali il governo potrebbe imporre l’obbligo di terza dose. Il decreto obbligherà personale sanitario e lavoratori delle Rsa a effettuare la terza dose alla scadenza dei sei mesi dall’ultima inoculazione.


L’obiettivo, come è detto, è non chiudere proprio in vista delle festività. Un obiettivo che deve essere di tutti prestando attenzione nella nostra quotidianità, evitando scelte scellerate dai Corona party alle manifestazioni no vax.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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