Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
mercoledì 17 luglio 2024  | aggiornato alle 01:53 | 106488 articoli pubblicati

Bufala Campana
Bufala Campana

Boccata d’ossigeno con l’asporto? Spesso solo spese, meglio chiudere

Categorico Alfredo Zini: «Per molti ristoratori l’asporto ha un valore vicino a zero. La domanda è esigua, la situazione equivale a un lockdown completo». Per incentivarlo serve più comunicazione. Le persone sono confuse su cosa possono fare. Fabio Rolfi: Cominciamo a sospendere le ztl in Lombardia.

 
08 novembre 2020 | 08:30

Boccata d’ossigeno con l’asporto? Spesso solo spese, meglio chiudere

Categorico Alfredo Zini: «Per molti ristoratori l’asporto ha un valore vicino a zero. La domanda è esigua, la situazione equivale a un lockdown completo». Per incentivarlo serve più comunicazione. Le persone sono confuse su cosa possono fare. Fabio Rolfi: Cominciamo a sospendere le ztl in Lombardia.

08 novembre 2020 | 08:30
 

Per molti è un’abitudine, una pratica consolidata, per altri una novità, per tutti, oggi, una necessità. Stiamo parlando dell’asporto. Perché tra zone rosse, lockdown e coprifuoco, il take away, insieme al delivery, è l’unica possibilità di guadagno per ristoratori con le mani legate e le serrande abbassate. Persino i cuochi stellati si sono cimentati in questa partica, inventando, già nel precedente lockdown menu a doc.

Per molti ristoratori la domanda dell'asporto è troppo esigua - Boccata d’ossigeno con l’asporto?Spesso solo spese, meglio chiudere

Per molti ristoratori la domanda dell'asporto è troppo esigua

Di certo l’asporto non salva la situazione, anzi per molti ristoratori rappresenta un costo in più, al momento impossibile da sostenere. Ed è meglio chiudere sino a data da destinarsi.

Un'opportunità nelle garndi città, ma i piccoli comuni?
Se poi pensiamo che, si fa presto a parlare di take away, così come di delivery, nelle grandi città, dove questo tipo di consumo ormai è prassi quotidiana. Ma se guardiamo ai piccoli comuni di Provincia dove al massimo le persone ordinano una pizza ogni tanto, la forbice si stringe e in sostanza offrire l’asporto, se va bene, è una possibilità per il 10% dei pubblici esercizi in tutta Italia.

Per molti l’asporto sono solo spese, meglio chiudere
«Per molti ristoratori l’asporto ha un valore vicino a zero – afferma senza mezze misure Alfredo Zini, socio del ristoratore Al Tronco di Milano e presidente del Club Imprese Storiche di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza - Sono più le spese e quindi si decide di non aprire nemmeno. La domanda è esigua, questa situazione equivale a un lockdown completo».

Riaprire in futuro? Come con bollette, tasse e rate?
E se l’asporto non serve nemmeno da tappabuchi nel presente, figuriamoci pensare al futuro: «Non possiamo permetterci una visione futura, ci sono troppe incertezze – continua Zini – Oggi vivo alla giornata con l’80% in meno degli incassi. Poi tra qualche mese potrò mai ripartire con appuntamento fisso delle bollette delle tasse delle rate? Molto difficile anche con i ristori».

Alfredo Zini - Boccata d’ossigeno con l’asporto?Spesso solo spese, meglio chiudere
Alfredo Zini

La gente non capisce se può uscire: ecco il paradosso dell’asporto
Ma per tornare alla questione asporto sì, asporto no, per Zini serve anche una migliore comunicazione «su chi apre e chi no, chi può uscire e chi no… Siamo davanti al paradosso che i ristoranti offrono l’asporto. Ma alla gente, giustamente spaventata e confusa viene detto di non uscire di casa per andarci. I ristoratori comprendono la situazione sanitaria e i motivi delle serrate. Meglio sarebbe, dicono, chiudere per il tempo necessario e congelare ogni costo fisso per tutto il periodo».

Rolfi, Lombardia: Sospendiamo le Ztl
Per cominciare un passo avanti sul tema dell’asporto potrebbe essere la sospensione delle zone a traffico limitato (Ztl). A proporlo l’assessore all’Agricoltura, alimentazione e sistemi verdi di Regione Lombardia, Fabio Rolfi: «In tutta la Lombardia bisognerebbe sospendere le Ztl, partendo dalle grandi città come Brescia che non hanno ancora provveduto a farlo, per favorire il servizio di asporto e la vendita diretta di ristoranti ed esercizi commerciali».

Fabio Rolfi - Boccata d’ossigeno con l’asporto?Spesso solo spese, meglio chiudere
Fabio Rolfi
In fumo un 1 miliardo di euro al mese
«In Lombardia - ricorda Rolfi - abbiamo oltre 50mila ristoranti, bar e pizzerie che danno lavoro a decine di migliaia di persone. La chiusura di questi esercizi, imposta dal Dpcm del Governo e dall’ordinanza del ministero della Salute, porta nella nostra regione un danno economico da 1 miliardo di euro al mese. Per questo è necessario favorire le poche possibilità che hanno di vendere i loro prodotti, in attesa delle promesse di risarcimento dei Decreti ristoro. Bisogna aiutarli nel loro lavoro, semplificando e agevolando, nel pieno rispetto delle misure adottate. Le Ztl in queste condizioni – rincara Rolfi - oggi sono incomprensibili, una vessazione inutile per categorie che sono già in seria difficoltà».

In mezzo tutta la filiera agro-alimentare
«A tutto questo va aggiunto che la chiusura di bar e ristoranti porta gravi danni a tutta la filiera agroalimentare. Per questo semplificare le regole e gli spostamenti a chi vuole legittimamente acquistare cibo da asporto può essere una opportunità per tutti: produttori, trasformatori e consumatori» conclude Rolfi.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


Consorzio Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Modena
Di Marco
Brita
Rcr

Consorzio Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Modena
Di Marco
Brita

Rcr
Sartori
Mulino Caputo