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Basta coprifuoco in zona bianca: ma le discoteche resteranno chiuse anche col green pass. Servizi al tavolo in sicurezza

Via libera del ministro della salute che supera le proposte delle Regioni. Resta sempre l'obbligo delle mascherine, del distanziamento e dell'aerazione. Si anticipano le aperture previste per il 1° luglio Nel giro di una settimana almeno tre regioni (Sardegna, Friuli-Venezia Giulia e Molise) potrebbero diventare bianche. Più lavoro per i ristoranti

26 maggio 2021 | 21:28
Basta coprifuoco in zona bianca Ma le discoteche resteranno chiuse
Basta coprifuoco in zona bianca Ma le discoteche resteranno chiuse

Basta coprifuoco in zona bianca: ma le discoteche resteranno chiuse anche col green pass. Servizi al tavolo in sicurezza

Via libera del ministro della salute che supera le proposte delle Regioni. Resta sempre l'obbligo delle mascherine, del distanziamento e dell'aerazione. Si anticipano le aperture previste per il 1° luglio Nel giro di una settimana almeno tre regioni (Sardegna, Friuli-Venezia Giulia e Molise) potrebbero diventare bianche. Più lavoro per i ristoranti

26 maggio 2021 | 21:28
 

Zona bianca senza coprifuoco e con riaperture anticipate, a la discoteche restano per ora chiuse anche col green pass: c'è l'accordo tra ministero della Salute e Regioni sulle regole da applicare nella fascia con il livello più basso di rischio Covid, fermo restando l'obbligo delle mascherine e del distanziamento. In un incontro tra il ministro della Salute, Roberto Speranza, e il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, a cui hanno partecipato anche Giovanni Rezza, Direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, e Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, è stata discussa e condivisa una linea di azione per le zone bianche che sarà poi recepita in una prossima ordinanza del ministro.

Basta coprifuoco in zona bianca Ma le discoteche resteranno chiuse



La proposta condivisa prevede che - fermi restando i criteri base della prevenzione, mascherine, distanziamento, areazione e sanificazione luoghi chiusi - una volta che una Regione entri nella zona bianca, sia superato il cosiddetto ‘coprifuoco’ e si possano anticipare al momento del passaggio le riaperture delle attività economiche e sociali per le quali la normativa vigente dispone già la ripresa delle attività in un momento successivo.

Il riferimento per lo svolgimento delle attività - dettaglia la nota - è quello delle 'Linee guida per la riapertura delle attività economiche e sociali', adottate dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e degli altri protocolli.

Speranza: "Soddisfatto da intesa"

«Soddisfatto da intesa con Regioni e Iss su zone bianche. C’è la consapevolezza che serve ancora prudenza e gradualità». Così il commento del ministro della Salute Roberto Speranza. Una dichiarazione che apre davvero alla ripresa. Nel giro di pochi giorni, alcune Regioni d’Italia potrebbero finalmente raggiungere la zona bianca. Interessate, in prima battuta, Friuli-Venezia Giulia, Molise e Sardegna che presentano un’incidenza inferiore ai 50 casi ogni 100mila abitanti. Un traguardo agognato ma che un po’ spaventava dopo mesi di regole e restrizioni. Per questo, la Conferenza delle Regioni si era riunita per mettere a punto le linee guida necessarie a interpretare questo nuovo capitolo della lotta alla pandemia Covid che proponeva un “bianco rafforzato” che mantenesse il coprifuoco alle 24 e tutta una serie di altre misure anti-assembramento e movida. Ma l'intesa col ministro Speranza spalanca invece un portone e punta dritto all'eliminazione del coprifuoco.

Zona bianca in arrivo, ma con quali regole? Le proposte delle Regioni  Zona bianca in arrivo, quali limiti? La proposta delle Regioni
Zona bianca in arrivo, ma con quali regole? Le proposte delle Regioni


Date e limitazioni su coprifuoco, assembramenti e consumazioni al tavolo

L’idea degli enti locali era quella di mettere a punto una proposta comune che dovrebbe valere per tutti i territori che man mano finiranno in zona bianca (sebbene rimanga valida la possibilità per ogni governatore di prendere decisioni restrittive in tema di lotta al contagio in modo autonomo), così da evitare il liberi tutti. E ora si tratta di vedere cosa ci sarà nel decreto nel Ministero. Si tratterebbe di una revisione della misura comparsa per la prima volta nel Dpcm del 2 marzo firmato dal Governo Conte II e che non prevede alcuna limitazione alle attività economiche. Una eventualità che, secondo i dati a disposizione del ministero della Salute, si verificherà secondo tempistiche già evidenti:
  • Da lunedì 31 maggio: Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna.
  • Da lunedì 7 giugno: Veneto, Abruzzo, Umbria e Liguria.
  • Da lunedì 14 giugno: Lombardia, Emilia-Romagna e Lazio.
Per quanto riguarda le misure di limitazione da mettere in campo, le Regioni avevano ragionato su alcuni punti cardine da proporre al mistero della Salute:
  • Il coprifuoco, che per tutti in Italia sarebbe scattato a mezzanotte dal 7 giugno ed eliminato dopo il 24 dello stesso mese, ma che invece ora saltyerà del tutto;
  • Obbligo di rimanere seduti ai tavolini nei bar e nei ristoranti; niente aperitivi in piedi davanti ai locali pubblici, per intenderci.
  • Vietato ritrovarsi in gruppo in strade, parchi e giardini a mangiare e bere.
Altre richieste riguardavano:
  • L'anticipazione delle riaperture per le attività in ripartenza dall'1 luglio (stabilimenti termali, piscine al chiuso, sale gioco e sale bingo, attività fieristiche e convegnistiche);
  • Utilizzo delle docce in piscine e palestre (su questo è stato richiesto uno specifico parere al Comitato tecnico scientifico);
  • Utilizzo del green pass per accedere alle discoteche sulla scorta di quanto già previsto per la ripresa dei banchetti, ma su questo al momento non ci sarebbe intesa.


In Sardegna riprende la campagna di screening: test o quarantena all'arrivo

La mossa delle Regioni sulla zona bianca punta anche a evitare quanto accaduto fra febbraio e marzo in Sardegna. L'isola è stata la prima zona bianca d'Italia. Un primato durato, però, poche settimane e i cui effetti si continuano a far sentire. In Sardegna, infatti, fino al 28 maggio, prosegue lo screening di massa in entrata voluto dal presidente di Regione, Christian Solinas.

Più in particolare, per entrare in Sardegna dovranno essere esibiti, a scelta e se in proprio possesso:
  • l’attestato di totale vaccinazione;
  • l’esito negativo di un tampone molecolare o antigenico effettuato non oltre 48 ore prima di partire
Per chi non avesse modo di presentare questi due certificati, sarà messa a disposizione la possibilità di sottoporsi a un test rapido all’arrivo nel luogo di sbarco. Chi si rifiutasse di farlo in quell’occasione avrà l’obbligo di recarsi entro le 48 ore dall’ingresso sull’isola, presso una struttura autorizzata e sottoporsi al tampone molecolare a proprie spese. Infine, c’è anche la possibilità di autoisolarsi per 10 giorni. Altro che green pass.

Vaccinazioni in vacanza, a che punto siamo? Anche la Lombardia apre all'ipotesi

Parallelo al tema della zona bianca, prosegue l’interlocuzione fra Governo e Regioni sul tema della somministrazione del vaccino in vacanza. Dopo il patto sottoscritto da Piemonte e Liguria per il periodo 15 giugno-15 settembre, si attende il parere del commissario straordinario all’emergenza covid, il generale Francesco Figliulo. Quest’ultimo si è detto contrario, per questioni logistiche, all’organizzazione del servizio. Insomma, prima il vaccino poi le ferie. Una posizione sostenuta anche da Italia a Tavola. E ora alcune regioni puntano allora a fare sospendere le seconde dosi in agosto

Contrari i territori che, su questo punto, colgono anche un’opportunità economica legata ai flussi turistici. «Siamo intenzionati a utilizzare le settimane centrali di agosto per vaccinare chi fa vacanza e in generale gli operatori turistici nella regione», ha affermato il presidente del Veneto, Luca Zaia. «Sarebbe opportuno portare in Conferenza delle Regioni la bozza di accordo Liguria-Piemonte per vaccinare i turisti, in modo che possa diventare una traccia per tutti coloro che lo vogliono fare», ha rilanciato il governatore della Liguria, Giovanni Toti. Aperture arrivano anche dalla Lombardia, inizialmente reticente sul tema: «Per quanto riguarda le vaccinazioni in vacanza noi siamo pronti. Se il generale dovesse dire sì, noi saremmo pronti a offrire anche questo servizio», ha detto il presidente della Regione, Attilio Fontana intervenendo a Uno mattina.  

Il bollettino del 26 maggio

Sono 3.937 i nuovi casi di coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore rispetto ai 3.224 di ieri. Le vittime, invece, sono 121. Per quanto riguarda i tamponi, il totale di quelli effettuati e registrati dall'ultimo bollettino ammonta a 260.962 (rispetto ai 252.646 di ieri). Il tutto per un tasso di positività che si attesta all'1,5%.



© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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