La prospettiva di riaprire da maggio (garantita dal Ministro Giancarlo Giorgietti alla delegazione della Fipe ricevuta dopo l’assemblea in piazza a Roma) non sembra soddisfare le componenti più oltranziste dei ristoratori. Dopo che quelli di #ioapro hanno ribadito la volontà di alzare comunque le saracinesche, è ora la volta dei Ristorati Toscani (TNI Italia - Tutela Nazionale Imprese) che vogliono aprire dal 25 aprile (Festa della Liberazione dal nazifascismo), minacciando altrimenti di bloccare l’Italia come hanno fatto sull’autostrada A1 ad Orte. Un rischio che ha portato alcuni politici ad incontrare una delegazione del gruppo guidato da Pasquale Naccari.
Pasquale Naccari (Tni) durante il blocco dell'autostrada ad Orte
Naccari: Basta chiacchire, faremo inziiative eclatanti
«Le chiacchiere stanno a zero. Ci devono riaprire entro il 25 aprile. Altrimenti
la manifestazione di ieri al Circo Massimo e il blocco sull'autostrada A1 a Orte saranno la prima di una nuova serie di eclatanti iniziative. Siamo pronti a bloccare l'Italia». È quanto annuncia Naccari. «La manifestazione a Roma è stata un successo. Hanno partecipato ristoratori, partite Iva, commercianti, tassisti da tutta Italia. Padri e madri di famiglia, tutti uniti, persone che condannano ogni forma di violenza, ma che vogliono urlare tutta la loro rabbia e disperazione.
Bloccare l'autostrada - prosegue il presidente di Tni - è stato un atto estremo, dettato proprio dalla disperazione.
Non ne possiamo più. Lo abbiamo fatto e, se costretti, lo faremo di nuovo per le famiglie, per i nostri figli, per le nostre aziende. Siamo alla fame. Non saremmo dovuti essere là, a bloccare il traffico, saremmo dovuti essere nei nostri locali a lavorare. Ma sono 14 mesi che ce lo vietano. Adesso sembra ci riaprano».
«Lo speriamo davvero – prosegue
Pasquale Naccari -consapevoli che anche noi, con il nostro impegno e le nostre 25 iniziative dall'inizio del lockdown, tra marce, presidi, flash mob, incontri con presidenti del Consiglio, ministri, sottosegretari, parlamentari, sindaci, presidenti di Regione, abbiamo dato il nostro contributo per tutelare il settore Horeca, colpito gravemente, e speriamo non in modo irreparabile, dalle restrizioni decise dai due governi della pandemia».
Proseguono gli incontri con i politici
Lunedì scorso, prima della manifestazione al Circo Massimo,
Tni Italia ha presentato a tutti i capigruppo al Senato un documento con le richieste urgenti che arrivano dal mondo della ristorazione. Oltre alla riapertura dei locali a pranzo e a cena a partire dal 25 aprile, festivi e fine settimana compresi, Tni Italia chiede il blocco degli sfratti e sgravi fiscali ai proprietari che mantengono attivi i contratti o che rinegoziano con l'impresa presente, blocco delle licenze fino al 2023, credito d'imposta sugli affitti, cedibile e applicato per tutto l'anno 2021, voucher emergenziali e azzeramento delle commissioni Pos.
Una delegazione di Tni Italia sta incontrando in queste ore a Roma diversi esponenti politici, dalla senatrice
Teresa Bellanova all'ex sottosegretario alla Presidenza del consiglio dei Ministri nel governo Conte,
Riccardo Fraccaro, ai deputati Roberto Cassinelli e Roberto Bagnasco. Alle 16 è previsto l'incontro con il sottosegretario alla Salute
Andrea Costa, mentre, al termine del confronto avuto questa mattina, il deputato Stefano Fassina si è preso l'impegno di ottenere per Tni una convocazione da parte del ministro della Salute Roberto Speranza. Non partecipa agli incontri, per protesta, il presidente Pasquale Naccari, che ieri, mentre una delegazione di altre associazioni incontrava il sottosegretario Deborah Bergamini, era sull'A1 a Orte (vedi la foto). «Non sono a Roma per farmi selfie - il commento di Naccari - consci che il dialogo sia importante non ci piegheremo al silenzio delle istituzioni!».