Sembra un film già visto, ma purtroppo è la realtà. Con la variante Delta che corre, in un’estate che doveva segnare a tutti gli effetti la “libertà” dal Covid grazie ai vaccini, si ritorna invece insistentemente a parlare di pericoli di chiusure, controlli allo sbarco in Sardegna, nuove misure di contenimento a cui il governo sta lavorando… In primis l’obbligo del Green pass per entrare nei ristoranti e nei bar, e in generale, in tutti i locali pubblici a rischio assembramento. Senza? Via alle multe: cinque giorni di chiusura per i gestori e 400 euro per i clienti senza la certificazione verde, (260 euro se la contravvenzione sarà pagata entro il quinto giorno).
Il decreto sul green pass potrebbe prevederlo anche per i ristoranti al chiuso
In settimana la decisione con maggioranza divisa
Già la prossima settimana (probabilmente giovedì), Mario Draghi e la cabina di regia potrebbero dare il via al provvedimento sul “modello francese”. Ma la maggioranza è spaccata. Da una parte contrario Matteo Salvini e 5 Stelle cauti, dall’altra Pd e Leu, con il ministro Roberto Speranza, convinti della necessità di prendere urgentemente provvedimenti.
Fasce colorate di rischio: attenzione al numero degli ospedalizzati
Di fatto visto la possibilità di una quarta ondata, causa variante Delta anche in Paesi con un alto tasso di vaccinazione, il decreto conterrà i nuovi parametri per l’entrata nelle fasce colorate di rischio epidemiologico: ora oltre all’incidenza di casi, conterranno anche i numeri dei ricoveri in terapia intensiva e nei reparti ospedalieri.
In arrivo prime zone gialle
La “strada”, per il momento sembra essere, purtroppo, già segnata con le prime zone gialle (dove non scatterà il coprifuoco, ma tornerà la mascherina obbligatoria all’aperto e nei ristoranti al chiuso il limite di 4 persone allo stesso tavolo, a meno che non si tratti di due nuclei familiari) che scatteranno a metà agosto, o forse già da fine luglio. Niente è ancora deciso, ma da quel che trapela in zona gialla torneranno anche le limitazioni alle feste, anche dopo le cerimonie religiose, come i matrimoni, e anche stadi di calcio e palazzetti sportivi con il giallo dovranno ridurre la capienza (il limite massimo sarà di mille spettatori all’aperto e di 500 al chiuso). Intanto, il Governo pensa anche di rimandare la scadenza dello stato di emergenza al 31 dicembre.
Green pass (con due vaccinazioni) per entrare nei locali
Ma il nodo cruciale resta l’utilizzo del Green pass (il certificato che dimostra di essere guariti dal Covid, oppure un tampone negativo nelle ultime 48 ore o di essere stati vaccinati) che, il prossimo decreto dovrebbe validare solo alla seconda dose di vaccino.
Senza Green pass non si potrà salire su treni, aerei e navi, entrare in un cinema, a teatro o in una sala da concerto, frequentare una palestra, una piscina, una discoteca (se e quando riapriranno), fare shopping in un centro commerciale, andare allo stadio a vedere la partita.
Ristoranti al chiuso: l’accesso solo con il Green pass divide
Poi c’è il nodo: ristoranti al chiuso. L’idea che prevale è quella di rendere il green pass obbligatorio per entravi. E se, ancora una volta Salvini è contrario a «terrorizzare la gente prima del tempo», altri sono più che favorevoli, come Enrico Letta, Pd, che invita tutti a evitare «atteggiamenti irresponsabili per 3 voti in più».
Contrarie invece anche importanti associazioni di categoria come la Fipe-Federazione italiana pubblici esercizi che piuttosto invita a velocizzare e a incrementare la campagna vaccinale per non rischiare, altrimenti, di penalizzare sempre le stesse categorie. Anche se per il governo la filosofia di fondo del green pass obbligatorio sarebbe proprio quella di evitare le chiusure e far pagare dazio a chi non si vaccina.
Controlli: i gestori posso tenuti a verificare il green pass
Ma come saranno i controlli? La questione rimane molto delicata, con la questione privacy sollevato dal garante. In pratica solo le forze dell’ordine posso farli, anche se i gestori dei locali sono tenuti a verificare se i clienti sono in possesso della certificazione verde.