Nonostante le multe e i provvedimenti di chiusura, circa un centinaio di persone avava preso parte sabato all’
aperitivo “disobbediente” organizzato da
Rosanna Spatari, la titolare della
Torteria ‘ribelle’ di Chivasso, nel Torinese. Il locale non ha infatti rispettato l’ordine di chiusura imposto dal prefetto di Torino che già ieri aveva minacciato multe e denunce per i partecipanti. Si tratta del terzo sabato consecutivo che la Torteria organizza l’evento negazionista.
ennesima nmaifestazione di negazionisti alla Torteria di chivassoPurtroppo simili occasioni costituiscono il pretesto per manifestazioni dei no vax con assembramenti di persone senza mascherine incuranti del pericolo che costituiscono per gli altri. La loro pretesa libertà di ammalarsi (che si può anche condividere) non può diventare un sopruso ed un attentato alla libertà degli altri di “non ammalarsi”.
Orari sbagliati di apertura e coprifuoco non sono certo gli strumenti adatti per garantire la ripresa dei pubblici esercizi, ma queste “aperture” di protesta senza regole e controlli di sicurezza minano alla base ogni credibilità di tutto il sistema e a pagarne le conseguenze sono solo i bar e i ristoranti gestiti da persone corrette (la stragrande maggioranza degli operatori) che hanno i diritto di non essere confusi con queste iniziative che le autorità dovrebbero impedire per non creare sconcerto e dubbi nell’opinione pubblica.
Riaprire si può e lo si deve fare, ma nel rispetto delle regole e garantendo sicurezza ai clienti. I
pass vaccinali serviranno anche a questo. E non devono essere un obbligo: chi vorrà indicare che il suo locale è covid-free dovrà avere il diritto di farlo. E chi invece, come alla Torteria, non intende garantire protocolli di sicurezza lo dovrebbe ugualmente indicare con chiarezza. Così ognuno potrà fare le scelte che ritiene.