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Turismo e affitti brevi: le parole della Santanchè all'Università di Bergamo

La titolare del dicastero dedicato al turismo ha ripercorso insieme agli studenti il percorso universitario in Scienze politiche portato avanti a Torino, invitandoli a vedere le difficoltà di oggi come opportunità per il futuro: «Il turismo è da sempre considerato il petrolio dell’Italia. Purtroppo negli anni è stato un comparto maltrattato»

di Giorgio Lazzari
15 maggio 2023 | 18:01

Turismo e affitti brevi: le parole della Santanchè all'Università di Bergamo

La titolare del dicastero dedicato al turismo ha ripercorso insieme agli studenti il percorso universitario in Scienze politiche portato avanti a Torino, invitandoli a vedere le difficoltà di oggi come opportunità per il futuro: «Il turismo è da sempre considerato il petrolio dell’Italia. Purtroppo negli anni è stato un comparto maltrattato»

di Giorgio Lazzari
15 maggio 2023 | 18:01
 

«Dobbiamo comunicare l’Italia come un unico brand, anteponendo l’orgoglio di essere maestri in stile di vita e accoglienza per fare del turismo la prima industria del Paese». L’appello è arrivato dal ministro Daniela Santanchè durante l’incontro sulle linee strategiche del turismo organizzato dall’Università degli Studi di Bergamo. La titolare del dicastero dedicato al turismo ha ripercorso insieme agli studenti il percorso universitario in Scienze politiche portato avanti all’Università di Torino, invitando i giovani a vedere le difficoltà di oggi come straordinarie opportunità per il futuro. «Studiare è importantissimo per arrivare preparati alle sfide lavorative e il successo non deriva dai singoli ma è indispensabile costruire una squadra - ha fatto presente il ministro. Con il governo stiamo cercando di fare quello che abbiamo sempre auspicato, partendo dal fatto che - sin da quando ero ragazza - il turismo è da sempre considerato il petrolio dell’Italia. Purtroppo negli anni è stato un comparto maltrattato, relegato prima ad un dipartimento della presidenza del Consiglio, poi accorpato alla cultura e infine all’agricoltura. Finalmente oggi guido un ministero con portafogli, capace di stanziare fondi e di utilizzare le risorse del Pnrr».

Santanché: «Puntiamo a potenziare visibilità e reputazione per aumentare i flussi turistici»

Il ministro ha portato l’esempio di Bergamo e Brescia, accomunate dal riconoscimento a Capitale della Cultura 2023 «che stanno dimostrando di lavorare meglio con capacità, concentrazione, voglia e passione - ha proseguito Santanchè. Puntiamo a potenziare visibilità e reputazione per ottenere un aumento dei flussi turistici. In Italia fino a pochi anni fa si contavano i numeri, ma la vera sfida è aumentare la spesa pro capite del singolo visitatore, che ad oggi risulta inferiore rispetto ad altri Paesi europei come Spagna o Francia. Dobbiamo alzare l’asticella della qualità e dei servizi in tutti i settori: per questo motivo il ministero ha stanziato un miliardo e 380 milioni di euro per l’ammodernamento e l’efficientamento energetico delle strutture ricettive». Un altro tasto dolente è rappresentato oggi dal capitale umano, con una grave carenza di personale tra pubblici esercizi e strutture ricettive. «Bisogna preparare e formare i futuri lavoratori, aiutandoli a migliorare la professionalità mettendo insieme università e aziende - ha specificato Santanchè. Troppo spesso paghiamo il distacco tra studio e lavoro. Ci attendono grandi opportunità, come ad esempio il Giubileo che porterà in Italia 32 milioni di pellegrini. I giovani sono il presente e grazie al turismo possono crescere con nuove professioni che arriveranno a brevissimo, collegate ad esempio al digitale. La tragedia del Covid ci ha permesso un balzo nella tecnologia che in tempi normali avrebbe richiesto 5 anni».

Santanchè: «In Germania il cicloturismo vale 20 miliardi, in Italia 5»

Sul fronte dell’incoming la partita è importante e la sfida non semplice «con l’obiettivo di fidelizzare il turista facendogli vivere un’esperienza unica dopo la quale vorrà ritornare nel nostro Paese. «Dobbiamo far diventare i risultati strutturali, in modo da evitare il turismo mordi e fuggi, anche grazie a nuove offerte come cicloturismo e itinerari sostenibili e lenti - ha sostenuto Daniela Santanchè. È chiaro che il turista oggi ha cambiato modo nel quale vuole vivere il suo viaggio, sempre più votato all’aspetto esperienziale. In Germania il cicloturismo vale 20 miliardi, mentre in Italia siamo fermi a 5, pur avendo maggiori strutture, nel nord Europa esplodono i bike hotel, dotati di officina per affittare e riparare le biciclette; stanno sorgendo nuove strutture ricettive open air, dove il turista può vivere in mezzo alla natura, così come si sta diffondendo il glamping con casette di legno in mezzo alla natura. Dovremo infine puntare ad aumentare gli hotel di lusso perché dall’alto si fa crescere anche il basso».

Il ministro del Turismo, Daniela Santanchè

Affitti brevi, Santanchè: «Va trovata una soluzione»

Il ministro ha inoltre confermato l’incontro previsto per mercoledì con le associazioni degli inquilini per quanto concerne la proposta di legge sugli affitti brevi, dopo aver sentito le 14 città metropolitane e le associazioni di categoria. La disponibilità di appartamenti riguarda anche gli studenti, che da anni si trovano ad affrontare il problema del caro affitti. «Va trovata una soluzione di buon senso che tuteli gli interessi di tutti, garantendo la ricettività anche dove non esistono grandi strutture, come nei 5600 borghi con meno di 5 mila abitanti dove si producono il 90% eccellenze gastronomiche italiane - ha precisato Santanché. Dobbiamo infine comunicare l’Italia sfruttando la brand reputation del nostro Paese, così come stiamo facendo con la campagna «Open to Meraviglia», tenendo presente che il nostro Paese è un puntino nel mondo e va promosso come un’intera nazione».

Lombardia, Mazzali (assessore regionale): «La formazione è garanzia di qualità»

Secondo la stessa logica, anche l’assessore regionale Barbara Mazzali, con deleghe a Turismo, Marketing territoriale e Moda, sta lavorando per brandizzare la Lombardia promuovendo tutto il territorio, compresi i luoghi meno conosciuti in modo da sostenere l’economia dei piccoli borghi. «La Lombardia è terra di turismi che coinvolgono natura, itinerari, arte, cultura, tradizioni, viaggi d'affari e religiosi, enogastronomia, sport ed eccellenza nella ricettività: un patrimonio che i lombardi hanno sempre saputo costruire e valorizzare con lavoro e capacità - ha commentato Mazzali. Ringrazio l’Università degli studi di Bergamo che con l'offerta di percorsi formativi dedicati al turismo offre un contributo prezioso a questo settore, perché formazione è garanzia di qualità. La Lombardia è sempre più al centro delle scelte dei turisti, sia italiani che stranieri:  mettiamo a segno primati nel 2022 rispetto alle altre regioni e nel primo trimestre 2023 abbiamo registrato una crescita del 43% di presenze in più rispetto allo scorso anno: una grande soddisfazione ma anche una grande responsabilità con l’impegno massimo per continuare su questa strada».

Lombardia, Mazzali (assessore regionale): «Puntiamo anche sull'enoturismo»

Secondo l’assessore regionale «oggi il turismo in Lombardia è tornato a correre anche sotto la spinta di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023, evento che si è tradotto in un fenomeno turistico» già nelle scorse vacanze pasquali, con l’85% di presenze e un ottimo ritorno in termini di soddisfazione. L’analisi del sentiment che abbiamo rilevato su Bg-Bs 2023 dall’inizio dell’anno è molto positivo e ci restituisce un valore pari a 86,4/100, un valore sul livello di soddisfazione degli utenti superiore alla media regionale. Questo ci porta a dire che una delle direttrici strategiche del turismo in Lombardia è evidentemente rappresentata dai Grandi Eventi, ovvero manifestazioni dalla spiccata risonanza pubblica a livello nazionale o internazionale. «Ora ci attende la grande sfida che porterà la nostra regione davanti agli occhi di tutto il mondo con le Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026 - ha proseguito Mazzali - ma puntiamo anche sull'enoturismo, dove le stime sono ottime, oltre turismo outdoor, che si focalizza su esperienze all’aria aperta, favorendo la destagionalizzazione dei flussi e una maggiore valorizzazione delle aree interne. Per quanto riguarda Bergamo, penso alle Valli Brembana e Seriana, dotate di piste ciclabili affascinanti».

L'assessore Barbara Mazzali

All’incontro hanno preso parte anche il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, il presidente della provincia orobica, Pasquale Gandolfi, il delegato provinciale al turismo, Robi Amaddeo, l’amministratore delegato di Visit Bergamo, Christophe Sanchez. Durante la mattinata sono intervenuti, introdotti dal professor Alessandro Danovi, la prorettrice alla Terza missione e ai rapporti con il territorio Elisabetta Bani, la presidente del corso di laurea magistrale in Planning and Management of Tourism Systems di UniBg Federica Burini, il professor Angelo Di Gregorio, ordinario di Economia e Gestione delle imprese all’Università degli Studi di Milano-Bicocca e presidente del Criet (Centro di ricerca interuniversitario in Economia del territorio), insieme a Filippo Simonetti, membro del Tavolo di governance territoriale “Bergamo 2030”, curato dalla Camera di Commercio di Bergamo.

Nel corso del convegno, il professor Angelo Di Gregorio ha presentato il “Piano strategico del turismo 2023-2027”, con cui l’Italia si propone l’ambizioso obiettivo di cambiare la visione percepita del settore, scardinando «quella percezione di artigianalità dominante che talvolta ne mina la reputazione, specialmente a livello internazionale - si legge nel Piano - e viceversa mantenere e valorizzare originalità e unicità». Secondo il Piano, il turismo va oggi visto come industria e, in quanto tale, «necessita di una programmazione economica pluriennale», che abbia come faro la transizione verde e quella digitale. Cinque i pilastri strategici individuati: governance partecipata Stato-Regioni, Innovazione e digitalizzazione dei servizi turistici, qualità ed inclusione per favorire l’accessibilità, formazione in carriere a vocazione turistica, e sostenibilità sociale e ambientale.

L'industria turistica deve innanzitutto passare dalla formazione e dalla ricerca sul campo

Nel corso del loro intervento, la prorettrice Elisabetta Bani e la professoressa Federica Burini hanno evidenziato come la crescita dell’industria turistica debba innanzitutto passare dalla formazione e dalla ricerca sul campo. Per questo l’Università degli studi di Bergamo ha investito molto nei percorsi formativi legati al turismo, che costituiscono un asset consolidato della proposta dell’Ateneo. Sono tre i percorsi a vocazione turistica di UniBg, dal triennio al dottorato di ricerca: si va dal corso di studi triennale in Lingue e Letterature Straniere Moderne con curriculum in Turismo Culturale, al corso di laurea magistrale in Planning Management of Tourism Systems, fino al dottorato di ricerca di tre anni in Studi umanistici transculturali, in cui tra l’altro vengono sviluppati due progetti di ricerca finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, uno sulla “Valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale in Regione Lombardia” e uno sulle “Nuove geografie e nuove aree emergenti per lo sviluppo strategico in provincia di Bergamo”.

Università degli Studi di Bergamo, il rettore Cavalieri: «Turismo in primo piano per noi»

Il ruolo chiave dell’Università nel fare sistema per la crescita dell’industria turistica, motore per lo sviluppo del Paese, è stato sottolineato anche dal rettore dell’Università degli Studi di Bergamo, Sergio Cavalieri. «Indubbiamente le tematiche del turismo giocano un ruolo di primo piano per la nostra Università - ha commentato Cavalieri. Non solo perché il settore turistico è importante per il territorio, ma soprattutto perché da tempo ha consentito di valorizzare le competenze disciplinari presenti in Ateneo orientandole alla creazione di corsi di studio dedicati al turismo, e di sviluppare linee di ricerca nazionali e internazionali in materia di turismo in accordo alle linee del piano strategico recentemente varato dal nostro Ateneo». «Per le caratteristiche del nostro territorio, l’ambito turistico si trova a intersecare praticamente tutte e quattro le piattaforme tematiche recentemente delineate nel Piano strategico dell’Università degli studi di Bergamo.  Stili di vita, salute e benessere della persona, Patrimoni culturali e creativi, Economie e società sostenibili, Formazione e nuove professionalità. Lo sviluppo di un turismo sostenibile passa indubbiamente anche dal ruolo che l'Università saprà svolgere nella sua attività di didattica, di ricerca e di dialogo con il territorio, per valorizzare il patrimonio culturale, per promuovere stili di vita sani che preparino anche ad un invecchiamento attivo, per contribuire a  innescare processi di sviluppo economico in grado di non depauperare risorse ambientali, ma anzi rivitalizzare borghi e zone a rischio spopolamento e per formare operatori che sappiano interpretare tutto ciò anche in ambito turistico», hanno commentato Elisabetta Bani, prorettrice alla Terza missione e ai rapporti con il territorio, e Federica Burini, presidente del corso di laurea magistrale in Planning and Management of Tourism Systems dell’Università degli studi di Bergamo.

Il rettore dell'Università degli Studi di Bergamo, Sergio Cavalieri

«Il Piano Strategico del Turismo 2023-2027, quale documento programmatico di indirizzo, nel tracciare le linee di sviluppo del prossimo futuro del turismo nel solco delle linee guida europee ed internazionali, segna un importante cambio di passo nella gestione del settore. Esso fornisce, infatti, un assetto unitario, ponendo l’accento su un sistema organizzato per la gestione integrata dell’ecosistema industriale del turismo, composto da una varietà ampia di attori, pubblici e privati, portatori di istanze specifiche cui le policy individuate, sia quali misure trasversali che verticalmente intese nella loro declinazione settoriale, forniscono concrete risposte, espresse in chiave di progettualità. Sullo sfondo, poi, è disegnato un sistema di governance partecipata e condivisa Regioni-Stato, in grado di creare valore reale e diffuso sui territori, promuovendo la transizione verde e digitale del settore ed accrescendo l’esperienza turistica dei viaggiatori» ha dichiarato Angelo Di Gregorio, professore di Economia e Gestione delle imprese all’Università degli Studi di Milano-Bicocca e direttore scientifico del Criet.

«Già prima della pandemia, la Cabina di Regia del Tavolo Bergamo 2030 aveva condiviso obiettivi e strategie per migliorare le condizioni dell’economia, dell’ambiente e della comunità bergamasca, accompagnandone le trasformazioni in coerenza con i goals UN 2030. Ha poi selezionato alcune priorità per la loro inclusione nel Pnrr e sta ora concertando le principali azioni volte a rendere più attrattivo il territorio; fra esse, quelle orientate a valorizzare la qualità e accessibilità anche delle aree interne, così come l’offerta di ospitalità delle comunità locali, promuovendo il turismo regionale e internazionale nella sua accezione più integrata, quale motore fondamentale dello sviluppo locale e del suo aggiornamento alle nuove istanze dell’abitare ed ai nuovi obiettivi di resilienza delle comunità e di qualità dei luoghi», ha commentato Filippo Simonetti, componente del Tavolo di governance territoriale “Bergamo 2030”.

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