La campagna olivicola, ormai alla conclusione, mostra come la produzione 2022 sia inferiore a quella dello scorso anno: circa 300mila tonnellate rispetto alle 329mila. In questo contesto negativo per i produttori nasce un’opportunità dalla recente Legge sull’oleoturismo che apre interessanti prospettive non solo per le aziende olivicole, ma anche per i consumatori che avranno la possibilità di conoscere l’extravergine nei luoghi di produzione apprezzandone la qualità e le caratteristiche delle numerose varietà, vanto del nostro Paese.
Se ne è discusso in un incontro presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, al Senato, in occasione della presentazione del libro "Oleoturismo. Nuove opportunità per imprese e territori", scritto a quattro mani dal parlamentare Dario Stefàno - "padre" delle normative che nel triennio 2018-2020 hanno introdotto la disciplina di enoturismo e di oleoturismo - e dalla giornalista dell'agroalimentare Fabiola Pulieri, sommelier dell'olio e conduttrice di un programma tv dedicato alla medicina e alla salute.
Il tema è stato affrontato con l'intervento di Roberta Garibaldi, autrice del Rapporto sul turismo enogastronomico mentre il conduttore Rai Massimiliano Ossini, ha moderato il dibattito.
La copertina del libro
La legge che lancia l'oleoturismo
Attraverso la legge nazionale e il recepimento da parte delle Regioni (ad oggi solo 5 hanno provveduto) ci sarà la possibilità di aprire le porte di aziende olivicole e frantoi ai consumatori realizzando attività di valorizzazione e promozione come degustazioni di olio e prodotti tipici, iniziative di animazione e svago tra gli ulivi e visita ai frantoi durante la molitura delle olive. Si tratta, in definitiva, di replicare il successo dell’enoturismo che sta portando notevoli vantaggi ai produttori di vino sia in termini di promozione che di vendite in cantina.
Il libro si caratterizza per essere nella sua completezza il primo testo dedicato al turismo dell’olio.
Una guida utile non solo per i produttori olivicoli che vi possono trovare indicazioni e idee su come sviluppare la propria attività, ma anche per tutti coloro che sono interessati a mettersi in viaggio alla scoperta dei territori in cui l’olio di oliva si produce, alle aziende già attive nel settore oleoturistico con musei, frantoi ipogei e per conoscere i produttori e partecipare a degustazioni e iniziative in paesaggi e borghi di rara bellezza.
L'appeal dell'olio
«L’olio - ha detto Dario Stefàno - così come il vino, esercita un appeal incredibile nei confronti dei turisti enogastronomici e i numeri confermano le incredibili potenzialità di un Paese come l’Italia che in tema di olio è tra i leader mondiali. L'oleoturismo mette a valore una tradizione che in Italia, insieme al vino, vanta un patrimonio inestimabile di autoctonie, varietà e territori, integrando perfettamente quel tipo di offerta turistica esperienziale sempre più rispondente alle esigenze di turisti e viaggiatori che vogliono scoprire gli angoli più autentici del nostro Paese. L'oleoturismo può diventare una sorta di secondo raccolto per gli olivicoltori, integrando dunque il settore primario con il terziario. È questa la dimensione e la sfida a cui l'agricoltura moderna ci chiama».
Per Fabiola Pulieri l’oleoturismo è anche l’occasione per riscoprire la cultura millenaria e la storia dell'olio. «Si cela - ha detto - nei patriarchi, piante di migliaia di anni, nei cunicoli sotterranei degli antichi frantoi ipogei pugliesi, anche perchè si può apprezzare l’olio direttamente in una degustazione nei luoghi di produzione. La legge sull’oleoturismo rappresenta una grande opportunità per i produttori, ma occorre nei territori fare rete per superare la difficolta delle limitate dimensioni aziendali che caratterizzano il settore».
Il volume affronta il tema in tutti gli aspetti di questa produzione d'eccellenza, dalle sue qualità gustative a quelle nutraceutiche, con un posto privilegiato nella piramide alimentare della Dieta Mediterranea. Esalta anche i nuovi segmenti turistici rispettosi dell'ambiente nati intorno alla natura e ai suoi frutti.
Dopo il turismo del vino che in pochi anni ha registrato numeri da record, si sta prendendo atto delle nuove opportunità offerte dall'oleoturismo.
Bisogna fare squadra
Ma perchè non sia un fenomeno locale, legato a luoghi già di grande interesse turistico, occorre una rete sinergica tra pubblico e privato che sostenga i necessari investimenti nelle varie regioni italiane, tutte produttrici di olio. Fondamentale anche la comunicazione attraverso digital marketing, storytelling, messaggi chiave e la formazione degli addetti e degli appassionati.
Il libro racconta anche storie di successo in Europa e in Italia attraverso le buone pratiche, l'opera di enti e associazioni, la nascita di musei dell'olio e le manifestazione come Frantoi aperti.
Un intero capitolo è dedicato infine alle informazioni pratiche sugli eventi a tema, dagli eventi ai premi fino ai concorsi e alle guide.