Orami è chiaro che il mondo dell'Horeca e dell’ospitalità dopo la pandemia stia attraversando un’altra crisi quella della carenza del personale che sembra non escludere nessuno, dagli stellati ai locali delle località di vacanze che cercano stagionali. Il perché non è del tutto chiaro: c’è chi sostiene sia colpa del reddito di cittadinanza, chi degli orari troppo pesanti, chi dello stipendio, chi dei giovani stessi che avrebbero perso la vocazione e che non avrebbero voglia di fare questo lavoro che li costringerebbe a lavorare mentre gli altri si divertono. Eppure, per Francescopaolo Falconio, presidente della Onlus Peppino Falconio, nata per ricordare il padre Peppino Falconio, scomparso due anni fa, chef e docente per oltre trent’anni negli istituti alberghieri di Formia (Lt), Pescara, Castrovillari (Cs) e Villa Santa Maria (Ba). «Nelle scuole ci sono tanti ragazzi che aspettano solo un'occasione per lavorare e farsi notare».
Ritornare alle scuole alberghiere
«Da qualche tempo le cronache parlano di carenza di personale per ristoranti e hotel in vista della stagione estiva. Il problema è reale, tuttavia bisognerebbe tornare a guardare nelle nostre scuole alberghiere dove ci sono ancora ragazzi appassionati, che aspettano solo in occasione per lavorare e farsi notare», dichiara Francescopaolo Falconio.
«Il problema della carenza di personale c'è ed è reale - spiega Falconio - ma la soluzione è altrettanto reale e percorribile. Senza entrare nel merito della causa, come ad esempio il reddito di cittadinanza considerato da molti il problema principale, bisogna tornare a pescare nelle scuole alberghiere. Anche se nettamente in calo rispetto agli ultimi anni, nell'anno scolastico 2021-2022 sono stati 34mila in Italia i ragazzi che hanno scelto questo percorso di studi. Parliamo di un considerevole numero di aspiranti cuochi che sarebbe un grave errore ignorare. Certo non tutti diventeranno chef affermati e non tutti hanno l’attitudine a fare questo mestiere ma se non si va a vedere cosa sanno fare non lo sapremo mai».
Di ragazzi in gamba ce ne sono
E proprio su questo Falconio ricorda le borse di studio assegnate dalla Onlus.
Francescopaolo Falconio
«Nel 2021 siamo partiti dall'Abruzzo e da Villa Santa Maria. Abbiamo premiato una ragazza, Eleonora Di Florio, che, dopo essersi fatta valere durante il master vinto a ottobre scorso, questa estate tornerà al ristorante stella Michelin di Villa Maiella per fare la sua stagione, stavolta con retribuita come apprendista. Poi a settembre prenderà l’altra parte della borsa di studio e si iscriverà all'Università di Teramo a uno dei corsi di Scienze dell'alimentazione. Lo scorso maggio in Sicilia di ragazzi validi ne abbiamo trovati quattro, due dei corsi di sala e due di cucina. E che sono bravi e con l’attitudine giusta non lo dico io ma la nostra qualificata commissione, capitanata in Sicilia da chef del calibro di Pino Cuttaia, Toni Lo Coco e Peppino Tinari che, come giusto che sia, non hanno fatto sconti. Insomma - una via d'uscita a questa carenza di vocazione e personale da impiegare c'è, basta solo accendere un faro su tanti ragazzi che non aspettano che una chiamata».