Nelle ultime settimane nessuno si era voluto scoprire. Troppe le incertezze per tracciare un quadro chiaro di ciò che sarebbe stata la Pasqua per il settore alberghiero. Assoturismo Confesercenti e Federalberghi avevano lasciato trapelare tiepidi segnali di ottimismo, parlando in una Pasqua positiva per il turismo italiano pur senza la presenza di stranieri (-1,6 milioni rispetto al 2019). Confcommercio si era invece detta preoccupata per la contrazione della spesa prevista dagli italiani per i viaggi pasquali, prevedendo soggiorni brevi per distanza e durata.
Ora che ormai la Pasqua è alle porte è invece più facile tracciare in quadro di quel che sarà.
Pasqua, boom di prenotazioni all'ultimo minuto
È stata Confindustria Alberghi a tornare sul tema, parlando di segnali positivi per il settore alberghiero. Negli ultimi giorni si è infatti registrato un aumento delle prenotazioni. A beneficiarne sono state soprattutto le città d'arte, tra le destinazioni più colpite a causa dell'assenza di turismo straniero dovuta alla pandemia prima e ora alle tensioni legate alla guerra in Ucraina.
Certo, i numeri pre pandemia restano lontani, ma Venezia, Roma e Firenze fanno registrare percentuali di occupazione tra il 70 e il 75%, con punte anche più alte nei due giorni di Pasqua e Pasquetta.
Vince il turismo dell'entroterra
Le destinazioni montane sembrano giovarsi ancora della coda lunga dell’inverno con un dato sulle prenotazioni che vedrebbe nel fine settimana pasquale ottenere buone performance. Primi segnali positivi anche dalle destinazioni di mare, ma a fare l’en plein sono le aree interne del Paese, quel turismo che gli anni del Covid hanno permesso di riscoprire o scoprire tra borghi e campagna.
Le parole del presidente
«Qualche settimana fa non eravamo ancora in grado di definire un quadro chiaro della situazione. Le prenotazioni sono arrivate letteralmente all’ultimo secondo, segnale questo che conferma quanto le incertezze legate al conflitto, al caro energia e al Covid, non ancora debellato, giochino un ruolo fondamentale bloccando di fatto il turismo - ha sottolineato Maria Carmela Colaiacovo, presidente di Confindustria Alberghi - È un turismo prevalentemente domestico quello che popolerà le nostre destinazioni a cui si aggiungerà una clientela europea di prossimità. All’appello manca ancora tutta quella porzione di mercato, per noi estremamente importante, ovvero quella proveniente dai paesi extraeuropei».
Maria Carmela Colaiacovo