La storica catena alberghiera Caroli Hotels, con quattro strutture situate nel Salento, chiude dopo quasi sessanta anni di attività ininterrotta. La colpa, ancora una volta, è del caro bollette, che hanno raggiunto un importo complessiva di circa 500 mila euro, solo nel mese di agosto. «Si spegne, a causa degli alti costi dell'energia elettrica, la nostra storica catena alberghiera» - ha dichiarato a La Repubblica Attilio Caputo, direttore generale di Caroli Hotels - La decisione di interrompere tutti i servizi alberghieri e di ristorazione per i nuovi clienti, onorando fino a scadenza solo i contratti in essere e quelli già stipulati, è stata già inoltrata alla prefettura di Lecce».
Un'immagine dell'Hotel Terminal, situato a Santa Maria di Leuca (Le), tratta dal profilo Facebook del gruppo Caroli Hotels
I costi hanno eroso totalmente i margini di profitto
Caroli Hotels comprende quattro strutture tra Gallipoli e Santa Maria di Leuca (Le) e conta 275 dipendenti e diverse altre attività nel settore dell'accoglienza. «Pur rammaricati del disservizio che creeremo a ospiti, partner e fornitori, gli spropositati e insostenibili costi, che hanno eroso totalmente i margini di profitto, rendono impossibile garantire il prosieguo dell'attività,pur ricorrendo alle opportunità offerte dal sistema creditizio e all'implementazione di impianti fotovoltaici, la cui installazione non è stata ancora autorizzata» ha sottolineato a La Repubblica il manager alberghiero.
La speranza che si possa tornare ad aprire
«Nel ringraziare ulteriormente i nostri collaboratori, che saranno, ahimè, i primi ad essere penalizzati dalla situazione determinatasi, ci auguriamo che un ritorno alla normalità possa far ricreare le condizioni per una riapertura» - ha proseguito Attilio Caputo, parlando con La Repubblica.
La necessità di interventi immediati
Sul tema è intervenuto anche Giancarlo De Venuto, presidente della sezione di Lecce di AssoHotel, che condivide le preoccupazioni dei colleghi albergatori lancia un appello. «Invoco politiche incisive non metodi palliativi per evitare che altre imprese alberghiere gettino la spugna. Bisogna reagire immediatamente, calmierare i prezzi in maniera sensibile, per evitare il rischio di avere i turisti ma non avere le imprese dove accoglierli» ha dichiarato a Il Corriere della Sera.