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Fipe contro la nuova legge sugli agriturismi: “Si penalizzano i ristoranti”

Lino Stoppani, presidente nazionale di Fipe, ha scritto ad Attilio Fontana e Fabio Rolfi, presidente e assessore all'Agricoltura di Regione Lombardia per chiedere di bloccare il progetto di legge regionale che porterebbe da 20 a 30 il limite dei giorni di somministrazione al di fuori delle strutture aziendali anche mediante strutture o mezzi mobili per gli agriturismi

27 ottobre 2022 | 17:07
In Lombardia è scontro tra ristoranti e agriturismi  Fipe contro la nuova legge sugli agriturismi: “Si penalizzano i ristoranti”
In Lombardia è scontro tra ristoranti e agriturismi  Fipe contro la nuova legge sugli agriturismi: “Si penalizzano i ristoranti”

Fipe contro la nuova legge sugli agriturismi: “Si penalizzano i ristoranti”

Lino Stoppani, presidente nazionale di Fipe, ha scritto ad Attilio Fontana e Fabio Rolfi, presidente e assessore all'Agricoltura di Regione Lombardia per chiedere di bloccare il progetto di legge regionale che porterebbe da 20 a 30 il limite dei giorni di somministrazione al di fuori delle strutture aziendali anche mediante strutture o mezzi mobili per gli agriturismi

27 ottobre 2022 | 17:07
 

Ristoranti contro agriturismi, con Fipe, la Federazione italiana dei pubblici esercizi, in prima linea per tutelare i primi. Così può essere riassunto quanto sta accadendo in Lombardia. Il motivo? Il progetto di legge regionale che, con la modifica all'articolo 151, porterebbe all'aumento "da 20 a 30 giorni dell’attività di somministrazione al di fuori delle strutture aziendali anche mediante strutture o mezzi mobili" per gli agriturismi. Una decisione che non è andata giù a Lino Stoppani, presidente di Fipe, che ha scritto una lettera indirizzata ad Attilio Fontana e Fabio Rolfi, presidente e assessore all'Agricoltura di Regione Lombardia. 

Lino Stoppani, presidente di Fipe  Fipe contro la nuova legge sugli agriturismi: “Si penalizzano i ristoranti”

Lino Stoppani, presidente di Fipe

Fipe scrive a Regione Lombardia per tutelare i ristoranti 

«Registro con rammarico l’ennesimo provvedimento in via di adozione da parte di Regione Lombardia a discapito dei ristoratori lombardi - si legge nella missiva scritta da Stoppani - In passato avevo già segnalato, inascoltato, provvedimenti che andavano nella medesima direzione e che hanno consentito a tutti - artigiani, panettieri, gastronomi, macellai e altre attività alimentari - di fare somministrazione di cibo e bevande a condizioni differenti e più vantaggiose rispetto ai Pubblici Esercizi (per esempio senza la disponibilità dei servizi igienici, anche per le persone diversamente abili). La scelta di proseguire su questa strada a favore di un comparto, quello degli agriturismi, che opera con una fiscalità molto più favorevole rispetto al nostro settore, dimostra la scarsa considerazione che taluni Assessori della Giunta da Lei guidata hanno per la ristorazione lombarda». 

Stesso mercato, stesse regole 

Stoppani entra poi nel dettaglio della norma, puntando il dito contro la costante liberalizzazione del comparto agrituristico. «Constato, inoltre, come i continui “ritocchi” al titolo X della legge 31/2008 vadano nella direzione di una totale liberalizzazione del settore agrituristico, invece che verso una trasparente regolazione dello stesso, fondata sul principio “stesso mercato, stesse regole” - prosegue la lettera del presidente Fipe - Queste molteplici revisioni riguardanti la facoltà di superare l’elevato numero consentito di pasti giornalieri nei fine settimana, quella di organizzare eventi con finalità promozionali oltre qualsiasi limite, nonché la possibilità di somministrare al di fuori delle strutture aziendali - anche mediante strutture o mezzi mobili, come previsto dal provvedimento in scrutinio - mettono in serio dubbio il rispetto del rapporto di connessione che deve sussistere tra l’attività agricola e quella agrituristica, che dovrebbe basarsi sulla prevalenza del tempo dedicato all’una rispetto all’altra attività». 

Il manifesto della ristorazione sostenibile 

Stoppani conclude il suo messaggio sottolineando come uno dei tratti distintivi degli agriturismi, su cui punta Regione Lombardia, vale a dire l'utilizzo di prodotti propri e di quelli a denominazione di origine lombarda, sia una prerogativa anche della ristorazione, tanto da avergli dedicato uno dei punti fondamentali del "Manifesto della Ristorazione Sostenibile", redatto da Fipe nel 2019. 

«Uno dei punti fondanti il manifesto è riassunto nel titolo “L’ultimo miglio – Filiera corta è meglio, anche se qualche volta è impossibile”, dove viene sottolineato, anche nella prospettiva dei clienti, come la ristorazione sostenibile dovrebbe privilegiare i prodotti locali, valorizzando il tessuto produttivo e sociale locale e mitigando l’impatto ambientale connesso con lo spostamento di prodotti - conclude il presidente Stoppani rivolgendosi a Fontana - Come vede il tema della valorizzazione della qualità e delle tipicità attraverso un sempre maggiore legame con il territorio, auspicato da Regione Lombardia, rientra anche tra le azioni di natura sindacale della nostra Federazione. Questi valori e obiettivi sono evidentemente trascurati e non correttamente interpretati da Regione Lombardia, che con questi provvedimenti aggiunge ulteriori difficoltà ad un settore che sta con fatica superando le conseguenze della pandemia, ingigantite dalla crisi energetica». 

In Veneto la polemica era tra agriturismi e alberghi 

La polemica che sta coinvolgendo la Lombardia non è, per certi versi, nuova. Anzi, nel vicino Veneto è stata un'estate calda per un motivo non particolarmente diverso. A scontrarsi in questo caso sono stati da un lato gli agriturismi e dall'altro gli albergatori. A far arrabbiare questi ultimi è stata, ancora una volta, la proposta di modifica a una legge regionale che, con l'approvazione arrivata poi a settembre, ha portato da 30 a 45 il limite di posti letto negli agriturismi

Anche nel caso veneto Fipe, insieme a Federalberghi, si era detta contraria. «Così si incentiva un regime di concorrenza tutt’altro che leale tra il mondo del turismo e quello dell’agriturismo, grazie alla fiscalità agevolata di cui godono questi ultimi - aveva dichiarato Marco Michieli, presidente di Confturismo -  Non possono esserci imprenditori di Serie A e di Serie B».

Sicuramente curioso come ciò che ha scatenato il dibattito in Veneto, sia avvenuto in Lombardia senza particolari scossoni. La Giunta lombarda, prima dei colleghi veneti, aveva infatti aumentato da 60 a 100 il limite dei posti letto negli agriturismi. 

 

 

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