La cultura antispreco passa sempre di più dai ristoranti. Sono in costante crescita, infatti, i locali che non solo danno la possibilità ai clienti di portare a casa il cibo che non consumano, ma invitano espressamente i clienti a farlo, per far superare loro remore e imbarazzi. In testa i locali che hanno aderito al progetto “Rimpiattino”, lanciato da Fipe-Confcommercio (Federazione italiana pubblici esercizi) nell’ottobre 2018, proprio per dare un segnale concreto di un cambiamento culturale nel modo di contrastare lo spreco alimentare nei consumi fuori casa: addio alla Doggy Bag ed ecco un contenitore elegante, sobrio e sostenibile, per portare a casa il cibo non consumato superando quell’imbarazzo che spesso è la prima causa che non porta ad assumere atteggiamenti virtuosi.
Il rimpiattino della Fipe lanciato nel 2018
Pratica giusta, necessaria e naturale
Un servizio in linea con i tempi e le abitudini di consumo, come evidenziano anche i dati raccolti da Waste Watcher International in occasione della Giornata mondiale dell’Alimentazione, che cade il 16 ottobre.
Se è vero che oltre un italiano su quattro ritiene ancora disdicevole e umiliante chiedere ai ristoratori di poter portare con sé gli alimenti non consumati durante il pasto, infatti, è anche vero che il 74% dei consumatori la ritiene una pratica giusta, necessaria e naturale.
Non è una Doggy Bag è un Rimpiattino
«Il lavoro portato avanti negli ultimi anni da Fipe-Confcommercio – sottolinea il presidente della Federazione italiana Pubblici esercizi, Lino Enrico Stoppani – per promuovere e incentivare l’asporto dei cibi e delle bevande non interamente consumate al tavolo sta dando i suoi frutti. Le persone che si sentono in imbarazzo al momento di chiedere quella che una volta veniva impropriamente definita Doggy Bag sono sempre meno e questo è merito sia del personale di sala che spinge in questa direzione, senza timore di offendere nessuno, sia del progetto Rimpiattino ideato da Fipe-Confcommercio in collaborazione con Comieco. Un importante salto culturale che speriamo abbia effetti positivi anche sui comportamenti domestici, perché è tra le mura della cucina di casa che, purtroppo, si verificano i maggiori sprechi di cibo».
Ristorazione unita contro lo spreco
Le iniziative portate del mondo della ristorazione contro lo spreco alimentare rappresentano un fattore qualificante per i locali stessi: il 70% dei cittadini le ritiene positive e il 22% arriva addirittura a scegliere il locale sulla base di queste iniziative.