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Richard Branson ce l'ha fatta: Virgin Galactic inaugura l'era dei viaggi nello spazio

Il magnate inglese, dopo 20 anni di preparativi (e qualche fallimento) ha completato il primo viaggio nello spazio con altri sei compagni di volo aprendo nuove frontiere per il trasporto civile

 
12 luglio 2021 | 18:43

Richard Branson ce l'ha fatta: Virgin Galactic inaugura l'era dei viaggi nello spazio

Il magnate inglese, dopo 20 anni di preparativi (e qualche fallimento) ha completato il primo viaggio nello spazio con altri sei compagni di volo aprendo nuove frontiere per il trasporto civile

12 luglio 2021 | 18:43
 

Con un messaggio rivolto «a tutti i bambini laggiù», Richard Branson ha inaugurato l'era dei voli spaziali per tutti. «Una volta ero solo un bambino con un sogno che guardava in alto, verso le stelle. Ora sono un adulto in un’astronave, con tanti altri meravigliosi adulti, che guarda in basso, verso il meraviglioso pianeta Terra. Alla prossima generazione di sognatori: se noi abbiamo fatto questo, provate a immaginare cosa riuscirete a fare voi», ha concluso il magnate britannico.

La navetta Unity di Virgin Galactic Richard Branson ce l'ha fatta: Virgin Galactic inaugura l'era dei viaggi nello spazio

La navetta Unity di Virgin Galactic

 

Il racconto dell'impresa

L’11 luglio del 2021, dopo 20 anni di gestazione e sviluppo, fra difficoltà, ritardi e pure un incidente mortale, la navetta Unity è decollata con mezz’ora di posticipo rispetto a quanto inizialmente annuciato, attaccata all’aereo madre White Knight Two “Eve”, alle 16.05 dallo spazioporto del New Mexico. A 15mila metri è stata sganciata e, spinta dal motore a razzo, ha iniziato la sua ascesa verso il confine tra atmosfera terrestre e spazio. Alle 17.28 si è scritta la storia: Branson, 71 anni e i suoi compagni d’equipaggio Sirisha Bandla, vicepresidente di Virgin Galactic, Beth Moses, capo istruttrice degli astronauti e Colin Bennett, ingegnere di volo della compagnia, con i piloti Dave Mackay e Michael Masucci sono entrati nello spazio.

Alle 17.40 il volo suborbitale, un’ampia parabola con pochi minuti di assaggio di microgravità, è finito; l’astronave ha planato verso la Terra ed è atterrata dolcemente sulla pista del deserto. Ora, aspettando il volo di Jeff Bezos del 20 luglio e, soprattutto, in attesa dei primi turisti veri dei 700 che hanno pagato circa 250mila dollari alla Virgin Galactic per il biglietto, è tempo di festeggiamenti.

 

C'è spazio anche per l'Italia

L’impresa di Branson ha anche un sapore un po’italiano. Tra i test pilot di Virgin Galactic, infatti, c’è anche l’italiano Nicola Pecile, inoltre l’Aeronautica militare italiana effettuerà una missione spaziale, con test pilot e ingegneri del Reparto sperimentale volo di Pratica di Mare, proprio con uno dei prossimi voli di Virgin Galactic che, tra l’altro, grazie a un accordo con l’Asi, ha scelto l’aeroporto italiano di Taranto-Grottaglie come possibile base europea per i suoi voli suborbitali.

(AskaNews)


 

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