Il futuro del turismo enogastronomico ruota su alcuni elementi chiave, interconnessi tra loro: sostenibilità, digitale, innovazione e internazionalizzazione. La qualità dell’offerta rimane condizione essenziale, così come l’elemento umano intorno al quale ruota sempre più l’esperienza turistica. La sfida consiste proprio nel coniugare tradizione e modernità, autenticità e tecnologia, online e presenza. Il Food & Wine Tourism Forum 2021 ha messo a nudo dati e riflessioni dei quali tener conto per progettare l’enoturismo che sarà: il nostro Paese è al primo posto per qualità della vita secondo i turisti stranieri e rimane incontrastata (49%) la leadership italiana nella ristorazione. Non solo turismo interno ma anche globale: si attendono più turisti europei nell’estate 2021 tra cantine e terroir vitivinicoli rispetto alle previsioni post pandemia.
Il turismo enogastronomico è pronto a fare il salto di qualità
Ai clienti europei piace l'enoturismo italiano
Le ricerche presentate da Ipsos a Sojern offrono spunti per la ripresa del turismo italiano. Spicca l’importanza della leva enogastronomica come asset principale dell’offerta. Si prevede inoltre una leva preziosa dal turismo europeo che proietterà oltre il turismo di prossimità, trend del 2020 e del 2021. Per l’Italia il potere attrattivo è tale da generare ricerche e prenotazioni di hotel in un raggio di 800 km (dati Sojern).
L’esperta di turismo enogastronomico, Roberta Garibaldi, nell’illustrare alcuni dati del Rapporto sul Turismo enogastronomico italiano 2021, ha sottolineato l’evoluzione della domanda enogastronomica italiana che vede un turista sempre più attivo, esigente e innovativo. La presenza di esperienze legate all’enogastronomia è importante per il 71% delle persone quando scelgono la meta di viaggio (nel 2019 erano il 59%). Tra i molti dati evidenziati, il 60% dei turisti enogastronomici italiani vorrebbe partecipare alla vendemmia per vivere una giornata come viticoltore; il 75% invece vorrebbe avere la possibilità di svolgere pic-nic all’aperto, ad esempio nei vigneti.
Nel 2022 arriva in Italia la Global Conference on Wine Tourism
L’enoturismo rappresenta un asset di sviluppo dell’Italia, dei territori, con uno sguardo privilegiato rivolto ai mercati internazionali. Solo a pochi giorni di distanza dalla terza conference, il ministro del Turismo Massimo Garavaglia annunciava che la sesta edizione della Global Conference on Wine Tourism, il più importante forum mondiale dedicato al turismo enogastronomico organizzato da Unwto (World Tourism Organization), si terrà il prossimo anno – e per la prima volta in Italia – proprio nelle colline di Langhe Monferrato Roero.
La direttrice dell’Unwto Europa, Alessandra Priante nel suo intervento ha ribadito l’importanza strategica di questo appuntamento, in questa fase di ripresa del turismo mondiale, ma in uno scenario profondamente diverso rispetto alla situazione prepandemia. L’Ente Turismo LMR ha annunciato l’inizio di un percorso di quindici mesi di lavoro intenso, che vedrà nell’enoturismo e nel turismo enogastronomico il fulcro di elaborazione scientifica e di proposte concrete.
Il Belpaese al primo posto per la food expertise
Da Ipsos (ricerca Be-Italy) sono arrivati, inoltre, i segnali più confortanti: l’Italia è nella Top 3 dei paesi più noti: 1 cittadino del mondo su 2 dichiara di conoscere molto o abbastanza bene il nostro Paese. Siamo al primo posto per “Qualità della vita", “Atteggiamento positivo" e "Creatività”. L’offerta enogastronomica, la moda, il turismo e la cultura sono i principali asset dell’offerta italiana che sostengono l’associazione alla qualità della vita. Altro importante dato per il turismo enogastronomico arriva dalla ristorazione. È indiscussa la leadership italiana nell’arte culinaria: per attribuzione della «Food Expertise» l’Italia è prima con il 49% seguita a grande distanza da Francia (22%) e Giappone (16%). Inoltre, la ristorazione italiana conferma la sua forte attrattività sia per l’alto gradimento sia per frequentazione.
Internet e social media biglietto da visita per l'Italia nel mondo
Internet e i social media con il 44% sono i canali più utilizzati per conoscere l’Italia. I temi più discussi in rete, al netto del Coronavirus, sono stati turismo (19%), cultura (19%) e food&wine (16%), con un netto incremento rispetto al 2016. Altro dato estremamente positivo arriva dalla percezione qualitativa degli specifici temi: Food & Wine e Turismo sono quelli che hanno una prevalenza di conversazioni positive online. Questo è un dato di enorme importanza per il turismo enogastronomico, e uno sprone a continuare con attenzione e investimenti la comunicazione social e digitale.
Le sfide per il futuro del turismo enogastronomico
«Il F&W Tourism Forum 2021 – dichiara Luigi Barbero, presidente dell’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero – intende continuare a porsi come punto di riferimento per alcuni dei principali temi sui quali gli operatori del food and wine sono chiamati a confrontarsi. In questa quarta edizione sono stati trattati argomenti di grande impatto e attualità, con esperti e opinion leader che hanno portato il loro importante contributo. Chiudiamo un mese intenso di eventi formativi online molto seguiti, che hanno aperto la visuale sulla ripartenza turistica e che rappresentano occasioni di riflessione e confronto fondamentali per l’accoglienza turistica». Non finisce qui. «Il F&W Tourism Forum 2021 ha evidenziato un dato: ci vuole coraggio e intelligenza per affrontare la lettura di una crisi senza precedenti e, soprattutto, per scegliere strade nuove nello sviluppo del turismo enogastronomico - dichiara Roberta Milano, direttrice scientifico dell’evento - Dalla sostenibilità all’accelerazione digitale, dalla creatività nella promozione allo sguardo su nuovi mercati, siamo di fronte a scelte tanto fondamentali quanto urgenti cui il Forum ha dato un grande contributo confermandosi evento di riferimento nel Food & Wine Tourism Forum».