Il decreto sostegni di gennaio convertito in legge e la manovra bis all’esame del Consiglio dei ministri. Dopo il tema riaperture, la politica passa ai temi economici. Su tutti, i nuovi aiuti a fondo perduto che dovrebbero ammontare a 18 miliardi di euro e potranno essere richiesti in due modalità (ristoro automatico o in base a un sistema perequativo che tiene conto della perdita degli utili a bilancio) e tenendo conto di due periodi differenti: il confronto 2019 su 2020 e il periodo 1 aprile 2020-31 marzo 2021, così da allargare la platea di beneficiari a chi è stato colpito dalla seconda ondata di chiusure. Mentre sono già legge le misure adottate nel decreto di gennaio dal Governo Conte II che stanziava un pacchetto di 32 miliardi di euro.
Il Decreto Sostegni bis ha un budget totale di 40 miliardi
Sostegni I diventa legge: 32 miliardi per l'economia
Partiamo quindi dalle certezze. Con la
votazione del 19 maggio, la Camera dei deputati ha
convertito in legge (c’era tempo fino al 21 maggio)
le norme contenute nel decreto Sostegni di gennaio con 375 voti a favore e 45 astenuti. Il testo è lo stesso già approvato in Senato e che aveva recepito diversi emendamenti rispetto al documento iniziale grazie a un extra-dote di 770 milioni. Di seguito le misure approvate che maggiormente impattano l’attività dei locali pubblici:
- Stop alla prima rata dell’Imu per le partite Iva che hanno subito un calo del fatturato del 30% rispetto al 2019 (l’esenzione vale solo per gli immobili i cui proprietari sono anche gestori di attività);
- Sospensione di Tosap e Cosap (le tasse di occupazione del suolo pubblico da pagare ai Comuni) fino al 31 dicembre;
- Sospensione del pagamento del canone Rai per le attività commerciali maggiormente penalizzate dalle chiusure come bar, ristoranti e alberghi;
- Impignorabilità degli aiuti a fondo perduto concessi alle partite Iva;
- Sostegno al settore della montagna con un aiuto di 40 milioni dedicato ai maestri di sci;
- Rottamazione delle cartelle esattoriali entro i 5mila euro per soggetti con redditi entro i 30mila euro. A questo si aggiunge la proroga dell’attività di riscossione.
- Proroga al 30 settembre per il pagamento dell’Irap non versata;
- Esenzione Irpef per gli immobili soggetti a canoni d’affitto non pagati a cui si aggiunge il parziale blocco degli sfratti per morosità: fino al 30 settembre 2021 per i provvedimenti di rilascio adottati dal 28 febbraio 2020 al 30 settembre 2020; fino al 31 dicembre 2021 per i provvedimenti di rilascio adottati dal primo ottobre 2020 al 30 giugno 2021. Per quelli già esecutivi prima dell'emergenza il blocco resta confermato fino al 30 giugno prossimo;
- Bonus di 600 milioni per la riduzione delle bollette elettriche;
- Estensione della Cassa integrazione Covid: al 30 giugno per i trattamenti ordinari e al 31 dicembre per quelli in deroga. Parallelamente, si estende il blocco dei licenziamenti al 30 giugno e al 31 dicembre. Il tutto per un valore di circa 2,4 miliardi di euro.
- Credito d’imposta del 90% per le attività culturali che hanno registrato un calo di fatturato almeno del 20% nel confronto tra il 2019 e il 2020;
- Introduzione del bonus da 900 milioni per i lavoratori stagionali (per un aiuto di circa 2.400 euro a lavoratore);
- Differimento di un anno, al 2022, dell’obbligo di segnalazione da parte dell’Inps e dell’Agenzia dellea Riscossione di un’esposizione debitoria rilevante, nell’ambito degli strumenti di allerta finalizzati a far emergere tempestivamente le crisi di impresa.
In generale, con la conversione del decreto in legge
viene ufficialmente superata la logica dei codici Ateco per la ridefinizione delle categorie che possono beneficiare degli aiuti a fondo perduto che, in questo caso, ammontano a 11,15 miliardi di euro e possono essere richiesti da aziende con ricavi fino a 10 milioni di euro e con una perdita media mensile di fatturato del 30% nel confronto 2019-2020.
La conversione in legge del decreto Sostegni ha sbloccato aiuti per 32 miliardi di euro
Sostegni II, fra novità di calcolo e la decisione del Cdm
Chiusa la partita del Sostegni I,
il Governo si appresta a varare anche il Sostegni II. Nella mattinata del 20 maggio,
il Consiglio dei ministri dibatterà le misure da inserire nel nuovo decreto economico che avrà un budget totale di circa 40 miliardi di euro. Di questi, circa 1
8 miliardi saranno riservati agli aiuti a fondo perduto per le aziende e le partite Iva colpite dalla crisi. Per accedervi, i richiedenti potranno udusfruire di due modalità e altrettanti periodi di conteggio delle perdite. Relativamente a quest'ultimo punto, i periodi di riferimento sono il confronto 2019-2020 oppure, su richiesta, quello 1 aprile 2020-31 marzo 2021.
Per quanto riguarda il meccanismo di calcolo, si potranno utilizzare i
due periodi (nel caso del confronto 2019-2020 i ristori saranno automatici) per ricevere aiuti a fondo perduto per quelle aziende con ricavi fino a un massimo di 10 milioni di euro all'anno e che avranno accumulato una perdita di fatturato di almeno il 30%. In ogni caso,
rimangono fisse le soglie di rimborso che vanno dal 60% per aziende con fatturato pre-crisi fino a 100mila euro al 20% per fatturati fra i 5 e i 10 milioni. Ricapitolando:
- 60% della perdita con fatturato 2019 fino a 100.000 euro,
- 50% sopra i 100mila e fino a 400mila,
- 40% sopra i 400mila e fino a 1 milione,
- 30% sopra 1 milione e fino a 5 milioni,
- 20% sopra i 5 milioni e fino ai 10.
L'altro sistema di calcolo del sostegno economico tiene in
maggiore considerazione le perdite di utili e l'impatto sul bilancio dei costi fissi. In questo caso, l'azienda richiedente riceverà una prima tranche di aiuti subito secondo le logiche spiegate prima, ma potrà poi chiedere una perequazione a fine anno, una volta chiusi i bilanci, che nel caso sarà al netto degli aiuti già ricevuti finora.
Nel decreto Sostegni Bis sono previsti 18 miliardi di aiuto a fondo perduto
Gli altri aiuti del Sostegni II
Detto degli aiuti a fondo perduto che fanno la parte del leone nel nuovo decreto, i
l testo accoglierà altre misure a favore delle imprese. Fra queste:
- Credito d’imposta del 60% sugli affitti commerciali e aziendali;
- Bonus bollette elettriche;
- Fondo da 600 milioni per ristorare le casse dei Comuni che riducono la Tari;
- Spostamento al 30 giugno dello stop alla notifica delle cartelle esattoriali (circa 40 milioni di provvedimenti interessati);
- Slittamento al 20 agosto del termine per il pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali di commercianti e artigiani;
- Fondo per il sostegno alle attività economiche chiuse con una dotazione di 100 milioni per l'anno 2021 per le aziende colpite dalle restrizioni fra l'inizio del 2021 e la data di conversione del decreto;
- Fondo di 3,3 miliardi per il turismo (che si aggiunge ai fondi già stanziati nel Decreto Sostegni I). Nello specifico sono previste risorse per la montagna, le città d’arte, gli stagionali, le agevolazioni contributive, il credito d'imposta per canoni locazione e il credito d'imposta bis. Nonché un aiuto di 150 milioni per i tour operator, le agenzie viaggi e le guide turistiche. Confermato anche l’ampliamento del bonus vacanze, che si potrà usare anche nelle agenzie di viaggio e presso i tour operator. Si potrà richiedere fino al termine del 2021.
Novità anche sul fronte lavoro. Nel decreto Sostegni II, grazie a un fondo di circa 5-6 miliardi, saranno introdotti degli
strumenti per favorire l’occupazione e ridurre il più possibile gli effetti dello sblocco dei licenziamenti. Allo studio ci sono sgravi al 100% fino a seimila euro per il contratto di rioccupazione (ossia contratti a tempo indeterminato legati a percorsi di formazione e periodi di prova di massimo sei mesi), nuove norme sui contratti di solidarietà (le aziende in presenza di una perdita di fatturato del 30% potranno stipulare contratti che portano la retribuzione al 70% a fronte del mantenimento dei livelli occupazionali) e l’estensione dei contratti di espansione (che consente il prepensionamento dei dipendenti fino a 5 anni dalla maturazione dei requisiti) alle imprese da 100 dipendenti in su. A questo si aggiunge il rifinanziamento del bonus per gli stagionali (2.400 euro a testa) che stavolta verrà suddiviso in due rate: la prima verrebbe riconosciuta a chi ha richiesto e ottenuto a prima tornata di aiuti del 2021. Il pagamento è automatico e per lo stesso importo che era già stato erogato in precedenza. Mentre la seconda rata verrà calcolata sulla base della perdita media mensile di fatturato e corrispettivi registrata dal 1° aprile 2020 al 31 marzo 2021 rispetto allo stesso periodo 2019-2020.